Capitolo XX Braci ardenti

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La Foresta delle Ombre prese a colorarsi di arancio e marrone, come se fosse stata un enorme fuoco tremante. L'autunno era da sempre stata la stagione preferita di Mira: adorava vedere il mutamento nella natura che la circondava, ma mai prima di allora era stata immersa in un paesaggio tanto bello. Avrebbe custodito per sempre i colori che l'avvolsero in quel periodo. Si era decisa a costruire un riparo anche per i giorni più freddi e non solo per sé stessa. Seth le era sempre accanto.

"La cena!", esclamò Tya comparendo dalla boscaglia.

Al suo seguito, come sempre, c'era Jare: "Guardate, guardate che cosa porta Rufus!", diceva eccitato alludendo a qualcuno dietro di loro.

Dagli alberi, infatti, spuntò un ragazzo robusto con un grosso yat sulle spalle.

"Ottimo lavoro!", si complimentò Mira mentre trafficava con una fune molto spessa. "Pheb?", chiamò rivolta ai rami dell'albero sopra di lei, lanciando un'estremità della corda.

"Presa! Vai pure", si udì di rimando.

Mira tese la fune e tirò con forza. Un tettuccio di rami e foglie si alzò un paio di metri da terra, dando forma a un piccolo rifugio.

"Fermo così. Bloccala."

Seth si piegò ad ispezionare la capannina "Sta venendo bene."

"Meglio della prima, sicuro", ironizzò Mira facendo un nodo attorno alla fune.

"Che ve ne pare di questo intreccio?", chiese una voce sottile alle loro spalle.

Mira si avvicinò al ragazzino dalla pelle olivastra con in mano una blusa fatta di steppe e radici: "È stupenda, Gael!"

"Non è ancora finita", si scusò il Prescelto, con l'accento tipico dell'est.

"Voglio imparare, come fai?"

"Vecchia tradizione della mia gente."

"Seth?", Kail si avvicinò sfoggiando le sue braccia robuste ed un sorriso gentile. "Voglio il tuo parere", allungò una mano callosa verso il giovane.

Lui puntò i suoi occhi cinerei su una piccola e sottile lama dai bagliori scarlatti.

"Fattura perfetta come sempre, Kail", si complimentò.

"Mira posso chiederti di farmi ora il tuo impacco di faspas?", domandò una ragazzina dai lunghi capelli castani.

"Subito, Laila. Mettiamoci vicino al fuoco."

Mira non era più la sola a starsene sotto quel grande acero. Molti altri Prescelti erano rimasti insieme a lei e Seth, dopo essere stati soccorsi. Alcuni avevano deciso di continuare il viaggio, promettendo di non fare parola su chi avevano incontrato. "Una precauzione", aveva detto Seth. I 'Cinque demoni' si erano uniti al gruppo crescente con grande entusiasmo.

"Chi siamo noi per non assistere il grande Spirito della Foresta in questa cosa esaltante e assolutamente fuorilegge?!", aveva detto Phebo con la sua voce impostata.

Così si ritrovarono ad essere poco più di una ventina in quel cerchio di alberi.

"Sono passate tre settimane e siamo già così tanti", constatò Mira mentre fasciava il polso destro di Laila.

"Andrà bene", Seth era seduto ad aiutare due Prescelti, Nema e Saji, a costruire frecce.

Lui era sempre pronto a rassicurarla.

"Ecco l'acqua", altri tre, Fionn, Ynur e Silla, comparvero dalla boscaglia con in mano un grosso secchio e quattro bisacce rigonfie sotto braccio.

Il gruppo li accolse con calore, ringraziando.

Cronache dei Figli del Cielo - Il Giglio di CenereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora