Erano arrivati a uno degli ultimi villaggi prima della distesa selvaggia che li avrebbe guidati alla Foresta, oramai il buio si avvicinava sempre di più e mancava ancora mezza giornata di cavalcata per raggiungere la loro meta. I due si fermarono davanti ad una stalla.
"Sarà meglio riposarsi un po'. O preferisci proseguire?", le chiese Seth.
Mira scosse il capo. Entrambi smontarono e Seth si avvicinò allo stalliere per accordarsi sul tenere i cavalli per qualche ora.
"Potete suggerirci qualche locanda dove alloggiare?"
"Qui più avanti, mio signore."
Un tonfo seguito da degli schiamazzi risvegliarono la via. Qualcuno gridava ordini e qualcun altro rideva in modo esagerato, ma erano suoni ovattati come se provenissero dal dentro di una casa. Lo sbattere violento di una porta portò quei rumori in strada. Un corpo rotolò nella polvere, seguito sempre da risate gracchianti. Mira e Seth sollevarono il capo e videro: da una bottega vicina stavano uscendo degli uomini in nero portandosi appresso tre ragazzini incatenati, uno dei quali era ancora a terra. Mira smise di respirare, si aggrappò a Moore e nascose metà viso nella criniera.
"Cosa succede?", chiese Seth calmo allo stalliere.
"Portano via alcuni di quei dominatori, mio signore", rispose quello annoiato. "Uno di loro lavorava per me. Ora mi toccherà fare tutto da solo."
Seth esaminò i tre uomini mentre spingevano con violenza i tre ragazzini per la via, schernendoli.
"Non sono Cacciatori", osservò, "sono semplici sottoposti. Da quando gli è stato dato il potere di purificare la città?"
Purificare. A quella parola lo sguardo di Mira si fece severo.
Lo stalliere fece spallucce: "È da diverse settimane che operano da queste parti", poi si allontanò verso la stalla.
La Prescelta strattonò Seth: "Purificare?!"
"Mira..."
"Ora parli come loro?", era rossa di rabbia, ma teneva la voce bassa.
"Se vuoi passare inosservata non devi destare sospetti. Credimi, non vorrei farlo, ma non abbiamo scelta."
Mira gli lasciò il braccio. Volse l'attenzione al fondo della strada, lì i tre Prescelti venivano caricati su un carro a forza. Si vedeva qualcuno del villaggio, chi al lavoro nella propria bottega, chi seduto a fumare. Erano forse sordi e ciechi? Non avevano appena assistito ad una barbarie? Il pugno di Mira crepitò, gli occhi le si inumidirono.
"Io non voglio questo, Seth. Essere costretta a calunniarci per sopravvivere. Se sono libera, voglio esserlo davvero."
Il giovane non rispose, si limitava ad osservare i sottoposti dei Cacciatori mettersi alla guida del carro e lasciare il villaggio, poi si voltò verso Mira. La ragazza aveva un'espressione dura e splendente, un'idea si era impadronita di lei. I due si scambiarono un lungo sguardo d'intesa.
"Stalliere", chiamò Seth chiudendo gli occhi, come se stesse agendo contro la sua volontà, "partiamo tra una mezz'ora, il tempo di rifocillarci. Che i cavalli siano pronti."
"Sì, mio signore", l'uomo parve deluso, oltre a perdere un servitore avrebbe dovuto dare indietro tre quarti dell'ultimo pagamento ricevuto.
Mira non toccò cibo, né si riposò. Era improvvisamente piena di energia e non appena Seth stabilì che era passato abbastanza tempo, presero i cavalli e si lasciarono alle spalle il villaggio. Il buio calava spedito, gli ultimi albori scarlatti scivolavano nella voragine dell'ovest, illuminando i campi di grano e le steppe silenziose. Dovettero cavalcare per una buona mezz'ora prima di avvistare il carro sulla via. Si udivano sghignazzi, canti stonati, rumore di ruote sul selciato. Due uomini erano a cassetta, mentre il terzo stava dietro, vicino alla gabbia dov'erano legati i tre Prescelti.
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Cronache dei Figli del Cielo - Il Giglio di Cenere
FantasiLibro I. Mira vorrebbe essere una ragazza qualunque, ma il suo stesso sangue glielo impedisce. In lei crepita un Fuoco appartenuto ad antiche divinità, o almeno così dicono le Leggende. Ciò che desidera è vivere lontana da un mondo che la ripudia, m...