Mira li guidò attraverso il labirinto di larici e agridori. La luce del tramonto illuminava il tetto della foresta di arancio aiutando l'orientamento del piccolo gruppo. Tra lo zoppicare di Mira e la stanchezza dei due Prescelti, arrivarono all'accampamento sotto l'acero rosso dopo molto più tempo di quanto ci si aspettasse. Subito Beea crollò a terrà, esausta. Mira cominciò a trafficare con la legna, un movimento di polso e una manciata di fiamme scarlatte danzava già pimpante tra i ceppi. I due ragazzini si scambiarono uno sguardo eloquente mentre ispezionavano l'area tutt'intorno.
"Da quanto sei qui?", le chiese Fyodor.
"Sei mesi."
"E ti piace?"
"Ci sono giornate buone e giornate cattive. Ecco bevete questo."
Mira stava un poco meglio. Sotto quell'acero si sentiva al sicuro, protetta dai suoi rami.
"Sembri ben organizzata", si complimentò il ragazzino accettando il bicchiere di legno col succo di bacche.
"E voi da dove venite?"
"Da un villaggio vicino Bubulo, a nord-ovest. Era giunta voce che i Cacciatori stessero arrivando perché avevano bisogno di nuove reclute."
"Nuove reclute?", Mira li guardò temendo la risposta.
"Per i lavori nelle miniere di fuoco. O peggio, nella Montagna Dormiente."
"Che cos'è?"
A quella domanda Fyodor la guardò sconcertato, quasi con rimprovero: "Non sai cosa sia? Ti invidio. Io sono cresciuto con le minacce della mia padrona su quel posto. Si trova nella Valle dei Perduti. È una prigione, ma non solo. Dicono sia il luogo dal quale siamo venuti, un luogo in cui la terra diventa fuoco. Nessuno che sia mai stato deportato lì, ne è mai uscito vivo. Ho anche sentito dire che facciano lavorare solo quelli come noi, là dentro, perché saremmo gli unici in grado di farlo. A quanto pare c'è qualcosa di più in quella montagna che interessa i sangue-vuoto."
Era la prima volta che Mira sentiva chiamare i Non-Prescelti - gli Intoccati - a quel modo.
"Ora che me lo spieghi capisco anche io molte minacce. Dove si trova?"
Uno sguardo tutt'occhi del ragazzino la ispezionò una seconda volta.
"Al confine con l'estremo Nord, vicino alle Terre Arse. Ci sono voci che dicono sia anche il luogo dove si nasconde uno dei principali forti dei Cacciatori."
L'acqua sopra il fuoco cominciò a borbottare, Mira si apprestò a metterci dentro un paio di foglie dalla forma appuntita.
"Quando ho scoperto che sarebbero tornati nel mio villaggio, sapevo che saremmo stati presi. Gli piace plasmare i ragazzini come noi e valiamo molto più di Prescelti adulti, ma io non sono uno stupido! Ho preso Beea e sono scappato la notte prima. Solo che... abbiamo incontrato una loro pattuglia proprio qui vicino, ci stavano inseguendo da due giorni. Ho visto la Foresta e mi sono ricordato cosa raccontava mia nonna sulle Ombre che la abitano. E, per il Cielo, se aveva ragione!"
"Quanti anni hai?", chiese Mira, non riusciva a capirne l'età.
"Dodici", rispose Fyodor impettendosi.
Meno di quelli che si aspettava.
"E tu?", chiese la ragazza guardando la piccola rimasta in silenzio.
"Sette."
Mira sentì la gola annodarsi.
"È tuo fratello?"
Beea scosse il capo: "Ma è come se lo fosse."
"L'ho conosciuta il giorno che mi marchiarono", si aggiunse Fyodor.
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Cronache dei Figli del Cielo - Il Giglio di Cenere
FantasyLibro I. Mira vorrebbe essere una ragazza qualunque, ma il suo stesso sangue glielo impedisce. In lei crepita un Fuoco appartenuto ad antiche divinità, o almeno così dicono le Leggende. Ciò che desidera è vivere lontana da un mondo che la ripudia, m...