Durante la notte devono aver cambiato posizione.
Ora Louis è girato di schiena con una mano appoggiata al cuscino e l'altro braccio steso, completamente premuto al petto del più piccolo, che continua a circondargli la vita con un braccio in una presa forte.
Harry lo osserva e si passa una mano sul viso allontanando il braccio e girandosi a pancia in su, è distrutto, si è svegliato circa una decina di volte con l'ansia che suo padre o Kirsten entrassero in camera e li vedessero, di cui l'ultima meno di dieci minuti prima, senza contare il fatto che sono andati a dormire tardissimo. Sono solo le otto e mezza, ma sa che non riuscirà più a riaddormentarsi ormai, quindi scosta le coperte e decide di andare in camera sua passando dal bagno, il piano è quello di analizzare la situazione nel resto della casa, scendere a recuperare qualcosa da mangiare e tanto caffè, e ritornare di sopra senza farsi vedere, poi penserà al resto.
Una debole luce filtra dalla finestra, non sembra una bellissima giornata, scosta leggermente la tenda e vede qualche nuvola in cielo, ma non pare comunque che verrà a piovere, sospira leggermente e si volta a guardare Louis che sta ancora dormendo, ha il viso piuttosto rilassato, ma porta ancora i segni della serata precedente, gli occhi sono contornati da un'ombra scura e le labbra rosse e screpolate.
Harry si avvicina e gli lascia una leggera carezza sulla guancia arrossata, che situazione di merda.
Non riesce ancora a riflettere lucidamente su tutto quanto, è troppo presto ed è troppo stanco per riordinare i pensieri, ci penserà più tardi.
Allontana la mano e dà un'occhiata in giro, finalmente riesce a guardarsi un po' intorno in camera del più grande, nonostante quella sia una casa usata solo per le vacanze e Louis viva principalmente nella sua stanza al campus, le pareti sono tappezzate da disegni di diverse dimensioni, la maggior parte sono in bianco e nero, ma alcuni presentano molti colori, la stanza è semibuia quindi Harry non riesce a vedere benissimo i soggetti, ma c'è un po' di tutto, da rappresentazioni astratte, a ritratti e paesaggi.
Una cosa però sembra accomunare la maggior parte dei disegni, non sono mai perfettamente nitidi, i contorni sono sfocati, come abbozzati, e i colori non riempiono tutti gli spazzi, ma sono anch'essi sfumati, come attenuati ai bordi. Sono tutti bellissimi, in ogni caso. Qua e là sono appese fotografie, in bianco e nero o a colori, che raffigurano Louis con alcuni amici, ce n'è una con sua madre, una con Eleanor, un paio con Zayn, alcune sono di qualche anno fa, si vede dall'età dei soggetti, altre invece rappresentano paesaggi della California o di qualche città in giro per il mondo. Appoggiata al muro, in un angolo, c'è una chitarra con accanto la sua custodia, ci sono degli adesivi appiccicati e sembra che venga usata molto, strano, non gli è mai capitato di sentirlo suonare.
Per il resto ci sono in giro dei vestiti buttati qua e là, qualche paio di scarpe, un pacchetto di sigarette appoggiato sul comodino con accanto un accendino azzurro e una libreria con alcuni libri scolastici di economia e qualche romanzo, classici più che altro.Soddisfatto della perlustrazione, Harry lancia un'ultima occhiata al ragazzo, ancora immobile nella posizione di prima e va in camera sua, stropiccia le coperte per far sembrare che ha dormito lì - si, è molto furbo - poi apre piano la porta per vedere la situazione nel resto della casa. Non sente rumori e le luci paiono tutte spente, di solito suo padre e Kirsten non si svegliano tardi, ma sono da poco passate le otto e mezza, troppo presto anche per loro, quindi sguscia silenziosamente in corridoio e poi giù dalle scale, camminando in punta di piedi.
Arrivato in cucina afferra un pacchetto di biscotti al cioccolato bianco e lampone - sì, stava svenendo dalla gioia quando li ha visti al supermercato - e il caffè solubile, grazie al cielo ha il bollitore in camera, e torna di sopra nello stesso modo in cui è sceso.Si siede nel mezzo del letto stropicciato con la tazza bollente in mano e il pacchetto di biscotti accanto e afferra il cellulare per mandare un messaggio a Liam, ha intenzione di chiedergli se è libero per pranzo, già che per una volta si è svegliato presto, così possono parlare in tranquillità.
Il castano gli risponde subito, sa che è un tipo mattiniero, dicendogli che sta andando a fare surf e dandogli appuntamento per pranzo in un piccolo chiosco sulla spiaggia, poco più a nord. Perfetto, questa è fatta. Prende il caffè solubile e il bollitore, insieme ad un bicchiere d'acqua e due biscotti e porta tutto silenziosamente in camera di Louis, che è ancora nella posizione in cui l'ha lasciato, profondamente addormentato, poi torna indietro. A lui penserà più tardi.
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Driving Down The 101 | L.S.
FanfictionDalla storia: Il problema è che quella estate, ovvero quei tre mesi di cazzeggio assoluto post-esami in cui avrebbe potuto svagarsi con gli amici, passare le serate vagando tra i pub londinesi, andarsene al mare nel sud dell'Inghilterra o, per dirne...