"Cosa cazzo è, Harry?"
Ripete Louis furibondo. La foto rappresenta proprio lui sul palco dello strip club, con addosso solo una specie di slip nero aderente, mentre fa una mossa decisamente scandalosa contro al palo.
Sul retro è scritto a computer un inquietante "stai attento se non vuoi che finisca nelle mani sbagliate".
Harry sgrana gli occhi "ma chi cazzo te l'ha mandata?" Chiede uscendo dalla doccia per poi legarsi un telo bianco in vita.
"Dimmelo tu" sputa l'altro "pensa se la trovava mia madre cazzo"
"Perché dovrei dirtelo io? Cosa vuoi che ne sappia?" Harry non sa bene cosa stia insinuando, ma non gli piace la piega che sta prendendo quella discussione.
"Nessuno sa dello strip club a parte te..." non aggiunge altro, ma è evidente cosa vuole dire e Harry non ci può credere, davvero. È completamente atterrito.
"Stai dicendo che l'avrei mandata io?" parla con una risata amara "sei impazzito? perché avrei dovuto?"
Louis si passa le mani nei capelli "non lo so, magari per fare uno stupido scherzo...magari quando ancora mi odiavi..." sta delirando.
"lo non ti odiavo" replica il riccio piccato, interrompendolo.
"Se era uno scherzo dimmelo, prometto che non mi arrabbio, ma dimmelo" insiste ignorando ciò che ha detto.
"Tu sei fuori, ti pare che faccio uno scherzo del genere?" Urla mettendo le braccia davanti a sè "ti pare, Louis?"
"Non lo so, non lo so" si passa di nuovo le mani nei capelli mentre percorre tutto il bagno a grandi passi, confuso, poi si blocca di colpo e "Liam" esclama.
"Liam cosa?" Sputa il minore non credendo alle proprie orecchie.
"Non hai detto che sei venuto con lui quella sera?" Riflette convinto di essere sulla strada giusta.
"Ti ho anche detto che è rimasto fuori" replica sempre più incazzato, ma cercando di controllare il tono.
"Be, non puoi saperlo, magari è entrato..." propone.
"No. È rimasto fuori, piantala" ribatte con lo sguardo scuro.
"Be allora gliel'hai detto tu" conclude. E no, quando è troppo è troppo.
Harry gli si avvicina lentamente guardandolo negli occhi, vede l'ansia nelle iridi azzurre dell'altro, e davvero lui vorrebbe rassicurarlo, o meglio, avrebbe voluto farlo, ma dopo tutte le cose che ha detto non è assolutamente in grado di farlo. È furibondo."Stammi bene a sentire. Ti ho detto che non ho detto nulla a Liam, non lo farei mai e non posso credere che tu possa pensare che lo farei. E anche se fosse, se glielo avessi detto o se ti avesse in qualche modo visto, conosco Liam e non farebbe mai una cosa del genere, mai. É chiaro?" Dice con voce dura, lentamente, senza urlare.
"Non puoi saperlo, non lo conosci così bene, non sai cosa farebbe...non sai cosa sia successo tra noi" replica in tono acuto.
Harry ride "si che lo so, sei stato una merda con lui, e adesso non gli parli più e fingi di odiarlo quando in realtà semplicemente non ne hai il coraggio perché ti vergogni di come ti sei comportato" sputa malignamente "e fai bene a vergognarti" aggiunge.
"Tu...lui te l'ha...? Non doveva, non doveva proprio...io non mi vergogno.." balbetta "vedi, mi odia...lo farebbe totalmente..."
"Smettila" questa volta urla davvero "lui non ti odia"
"Certo che mi.."
"No" lo interrompe "per quanto ne avrebbe tutte le ragioni del mondo lui non ti odia" fa una pausa e prende un respiro, non avrebbe voluto dirlo ma non riesce a controllare le parole "sai chi altro sa del club?" Chiede retorico "Zayn" urla "perché non chiedi a lui?" Harry ci scommetterebbe pure la sua tazza arcobaleno che è stato quel coglione.
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Driving Down The 101 | L.S.
FanfictionDalla storia: Il problema è che quella estate, ovvero quei tre mesi di cazzeggio assoluto post-esami in cui avrebbe potuto svagarsi con gli amici, passare le serate vagando tra i pub londinesi, andarsene al mare nel sud dell'Inghilterra o, per dirne...