Harry sposta una pila di libri dal pavimento al letto per poi fare spazio sul secondo scaffale della libreria.
Si è svegliato quella mattina con l'intenzione di mettere in ordine la stanza e spostare tutti i libri e i quaderni dello scorso anno accademico per fare posto ai nuovi. In realtà lo sta facendo solamente per tenere la mente occupata, da quando ha chiamato Louis in preda al panico per quello che ha fatto con Xander, è sprofondato in una totale apatia. Si è reso presto conto, mentre ricambiava il bacio del ragazzo, che, nonostante forse non meritasse nulla più di lui, non voleva essere minimamente sfiorato da lui dopo ciò che gli aveva fatto in passato, così l'ha spinto via ed è corso a casa molto velocemente. Si è chiuso in camera ed è entrato nel panico più totale a causa dei sensi di colpa nei confronti del castano, così ha pensato di chiamarlo e dirgli tutto, ma ora si rende conto che non è stata una delle sue idee migliori visto il modo in cui gli ha attaccato in faccia. Avrebbe dovuto aspettarselo in realtà, e infatti non ha più osato richiamarlo, sa di averlo ferito e probabilmente l'ha anche deluso molto. Quindi le cose stanno così, è stato un coglione ed ora è tutto definitivamente chiuso, deve farsene una ragione e basta. Per due giorni è stato costretto a sentire i rimproveri di Niall e Perrie per ciò che ha fatto, non ha avuto la forza di rispondere nemmeno a loro perchè dopotutto hanno completamente ragione, quindi si è limitato ad annuire e a deprimersi in camera sua.Fortunatamente, quella mattina Niall è andato all'università ad informarsi su alcuni corsi e non è ancora tornato, mentre Perrie li raggiungerà solo per cena, doveva andare dall'estetista o roba del genere. Quindi ha la casa tutta per sè e può finalmente fare ciò che vuole, ovvero sistemare la stanza mentre ascolta canzoni strappalacrime e si deprime ancora di più.
All'improvviso suona il campanello, proprio mentre è in bilico su una sedia per spostare una pila di libri sullo scaffale più alto, si guarda intorno spaesato poi alza gli occhi al cielo e sbuffa, non capisce perchè Niall non usi mai le sue dannate chiavi per entrare. Appoggia i libri sul primo rettangolo libero disponibile e salta giù dalla sedia, pulendosi le mani impolverate nei pantaloni della tuta grigi.
Si dirige alla porta lentamente, se non ha voglia di usare le sue chiavi almeno lo farà aspettare un po', poi finalmente gira la chiave e apre mentre "Ni, non capisco per.." le parole gli muoiono in gola quando in piedi sulla soglia non vede il suo coinquilino, ma Louis, con l'aria stanca, ma un piccolo sorriso disegnato in volto, i suoi soliti jeans neri strappati, il giubbotto di Jeans e un beanie grigio in testa.
"Ciao" dice il castano solamente. Ciao.
Harry resta impalato sulla soglia con gli occhi spalancati e la bocca aperta, sta sicuramente sognando, sbatte le palpebre un paio di volte, ma Louis è sempre lì, quindi non crede sia frutto della sua immaginazione. Giustamente il più grande inizia a guardarlo con leggera aspettativa, mordendosi il labbro inferiore, toglie il berretto e inizia giocherellarci distrattamente senza smettere di guardarlo negli occhi.
"Allora...ehm..posso entrare?" chiede con un po' di imbarazzo e Harry finalmente si risveglia dal suo torpore, senza dire nulla gli si lancia addosso circondandogli il bacino con le gambe e cogliendolo leggermente di sorpresa, "ouch" borbotta il castano quasi perdendo l'equilibrio, ma lo sostiene immediatamente con le braccia ridacchiando.
Harry lo stringe forte per le spalle e sprofonda il viso nei capelli dell'altro inspirando il suo profumo dolce che gli è mancato terribilmente tanto in quella sola settimana di lontananza "perdonami Lou, mi dispiace" sussurra con voce rotta senza mollare la presa.
"Shh stai tranquillo" cerca di confortarlo mentre lo tiene da sotto le cosce "possiamo entrare prima però?" ridacchia e lo fa scendere per poi accarezzargli il viso con la mano, Harry sorride e lo trascina dentro casa chiudendo la porta.
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Driving Down The 101 | L.S.
FanfictionDalla storia: Il problema è che quella estate, ovvero quei tre mesi di cazzeggio assoluto post-esami in cui avrebbe potuto svagarsi con gli amici, passare le serate vagando tra i pub londinesi, andarsene al mare nel sud dell'Inghilterra o, per dirne...