That's Where You're Wrong

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Sono seduti in silenzio sulla riva del mare, la moto parcheggiata a casaccio sulla strada e la luna che si riflette nell'acqua calma e piatta.

Harry sta giocando con la sabbia e aspetta che Louis si decida a parlare, ma sta fumando una sigaretta e pare non ne abbia alcuna intenzione, quindi "senti, è inutile che te ne stai lì zitto e corrucciato, sappiamo bene che alla fine riuscirò a farti parlare, quindi perchè non mi eviti la fatica e la smetti di fare il preso male?" dice diretto.

Louis spalanca gli occhi e gli lancia un'occhiataccia "no" sbuffa "adesso voglio vedere come fai a farmi parlare, sono curioso"

Stronzo.

Harry non si fa intimorire e mette su un'espressione furba, poi sposta il suo corpo più vicino a quello dell'altro, fino a farli sfiorare, si volta e gli fa passare un braccio intorno alle spalle, si avvicina con le labbra al suo orecchio e "amore" sussurra provocandogli già un brivido "qualunque cosa sia successa ci sono io con te, parlami così possiamo risolverla insieme" continua ad accarezzargli la testa e a sussurrare mentre Louis chiude gli occhi e rabbrividisce appena.

In un lampo si toglie il suo braccio dalle spalle e si porta sopra di lui, facendolo ritrovare con la schiena sulla sabbia ancora incredibilmente calda "sei un bastardo" soffia a due centimetri dal suo viso "dio, ma come fai?"

"A fare cosa?" ridacchia Harry prendendogli il volto tra le mani.

"Ad essere così...così...adorabilmente bastardo" conclude "tu controlli le persone"

"Allora? Dove è finito il muso lungo che avevi fino a qualche minuto fa?" chiede impertinente con un sorriso furbo stampato in faccia.

Louis gli afferra i polsi con forza "smettila di fare l'insolente o giuro che io...io..."

"Tu?" si morde il labbro.

"Cristo Harry" si lancia sulle sue labbra con forza, richiede subito l'accesso con la lingua.

Dopo non molto, però, il riccio lo spinge via "avanti, parla ora" gli ordina facendolo scendere dal proprio bacino.

"D'accordo hai vinto, come sempre" si arrende Louis rimettendosi seduto.

Accende un'altra sigaretta e inizia a raccontare.

"Mamma, è una cosa importante quella che devo dirti, non so come la prenderai, prova a capirmi" esordisce camminando per la stanza mentre la donna lo osserva curiosa e preoccupata, seduta sul bordo del letto.

"D'accordo tesoro, dimmi" replica dolcemente.

"E...ok...sto cercando le parole adatte, ma credo che...ok, vado al punto. Sono gay" cazzo, l'ha detto, non ci crede nemmeno lui che finalmente l'ha detto, ha il cuore che batte a mille, ma qualunque cosa succeda ormai è fatta, si è tolto il peso, almeno in parte.

"Che cosa?" chiede sconvolta "cosa vuol dire?"

"Ehm bè...che mi piacciono i ragazzi"

"Si, so cosa significa, Louis, grazie, ma...ma come...ma non è vero...hai una ragazza...hai avuto tante ragazze...perchè hai cambiato idea?" è scioccata e ne ha tutte le ragioni.

"No no no ferma" la blocca lui "non ho cambiato idea, lo sono da sempre"

"Cosa?" urla "Louis, ma ti rendi conto? Perchè non me l'hai mai detto? Perchè me lo stai dicendo ora?"

"Posso spiegare con calma" ribatte lui.

"Spiegati allora" ordina.

Il castano prende un respiro profondo "I'ho capito quando ero un ragazzino e, a parte un periodo di confusione iniziale, l'ho accettato con facilità. Non ve l'ho mai detto" include suo padre nel discorso "perchè sai bene che papà non l'avrebbe accettato e non ne ho avuto il coraggio, quindi ho semplicemente lasciato correre, quando insinuavate che c'era qualcosa con qualche ragazza io ve l'ho lasciato credere, con Eleanor non c'è nulla, o meglio, siamo amici, ma vi ho dato corda visto che pensavate il contrario e la situazione mi è un po' sfuggita di mano" finisce di parlare e aspetta la reazione della madre che lo guarda in silenzio.

Driving Down The 101 | L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora