Could we ever be enough?
Harry ha passato la giornata a ciondolare per casa, cercando di evitare di incrociare suo padre, non perchè ci sia qualche problema tra loro, anzi, sembra tutto totalmente a posto, dopo che hanno parlato la sera prima, dopo che Harry si è sfogato a sufficienza. Daniel sembra tranquillo e felice e si è rivolto a lui in modo normale quelle poche volte che si sono incrociati, il problema è che il riccio si sente terribilmente in imbarazzo per quello che il padre sa di lui e Louis, soprattutto in merito al loro piccolo spettacolino della settimana precedente.
Harry si sente leggermente meglio grazie alla lunga chiacchierata con lui, ma gli manca terribilmente Louis e non ha idea di come andranno le cose quando tornerà. Il castano era convinto che dovessero cercare di chiuderla e anche lui ritiene che forse, ma solo forse, è meglio così, piuttosto che star male per mesi interi a causa della distanza. Sotto sotto sa bene che sta solo cercando di convincersi. Il problema è che non sa come potranno gestire la cosa per quelle ultime settimane della sua permanenza in California, non sa se riuscirà a stargli lontano, non sa se potrà fare finta di niente, non crede di poter essere in grado di comportarsi con lui come un semplice amico, non pensa di poter resistere.
Quindi ha trascorso la giornata mezzo depresso, alternandosi tra la piscina e il divano, ha cenato con Daniel e Kirsten, tornata dai suoi due giorni di relax particolarmente allegra e tranquilla, e poi si è chiuso in camera a guardare un film, addormentandosi subito dopo.
Gli sembra di aver dormito tantissimo quando si sveglia a causa di una sensazione strana, come di qualcuno che lo sta guardando, ma non apre subito gli occhi, rimanendo in uno stato di dormiveglia per qualche minuto.
Però, qualcuno lo sta toccando?
Spalanca gli occhi leggermente spaventato e incontra immediatamente quelli blu di Louis che lo fissano teneramente, il ragazzo gli sorride dolcemente e lui crede di star sognando, il liscio non sarebbe dovuto tornare prima del giorno seguente, quindi sbatte le palpebre un paio di volte e "sei un sogno?" chiede stupidamente.
Louis ridacchia piano "no, sono reale" replica senza smettere di toccargli i capelli.
Harry lo guarda confuso per un bel po', cercando di capire cosa diavolo significhi tutto quello, perchè è tornato prima? Perchè lo sta accarezzando?
Quando realizza per bene cosa sta succedendo scatta a sedere ritraendo la mano "cosa vuoi?" soffia velenoso, appiccicandosi alla testiera del letto e coprendosi meglio con la coperta.
"Amore..." inizia Louis, ma viene immediatamente interrotto.
"Amore un cazzo, non chiamarmi così, non ne hai il diritto, cosa vuoi?" ripete guardandolo con odio, bè, per quanto riesce s'intende.
"D'accordo" Louis si alza e fa un passo indietro, alzando le mani "d'accordo, stai tranquillo" poi indica lo spazio di letto libero accanto a lui "posso sedermi?" chiede piano.
"No, non puoi, non ti voglio vedere" sputa con determinazione, non appena ha messo a fuoco bene il ragazzo davanti a lui una sensazione di rabbia per tutto quello che gli ha detto prima di partire si è impossessata di lui e ora ha un folle e malsano desiderio di farlo stare male come l'ha fatto stare male lui. Si, si rende conto di essere leggermente immaturo, ma si sente così.
"Vattene" in realtà non vuole che se ne vada, minimamente, le alternative sono due. Da un lato vuole solamente stringerlo e baciarlo fino a che non arriva mattina, dall'altro vuole che resti a pregarlo in ginocchio di perdonarlo. Queste sono le due possibilità, anche se di fatto non sa bene perchè il liscio sia lì o cosa voglia dirgli.

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Driving Down The 101 | L.S.
FanfictionDalla storia: Il problema è che quella estate, ovvero quei tre mesi di cazzeggio assoluto post-esami in cui avrebbe potuto svagarsi con gli amici, passare le serate vagando tra i pub londinesi, andarsene al mare nel sud dell'Inghilterra o, per dirne...