La monotonia di Wimbledon (prologo)

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Le mattine di mezza estate a Londra erano quasi sempre umide, piccole goccioline di rugiada si depositavano sulle grandi vetrate della camera da letto di Lily, i raggi del sole sfioravano delicatamente le tende color champagne affacciate su una tranquilla città ancora dormiente.
Per quanto la tranquillità del quartiere di Wimbledon potesse risultare elegante e di gran classe non era la casa adatta per due grandi occhioni verdi, che puntualmente si aprivano ad un mondo che rimaneva sempre invariato come fermo nel tempo.
Lily si svegliò come sempre molto prima di Moon, scese velocemente le scale con passo felpato per evitare di svegliare l'amica in letargo.
Si chinò davanti alla grande porta ebano che dava sul vialetto ciottolato controllando la posta, tra le lettere ne riconobbe una abbastanza particolare sigillata con della cera lacca.

"per la signorina Lauren Lander"
Lesse a bassa voce.
Era davvero assurdo come dopo anni la biondina al piano di sopra si divertisse ancora ad inscenare quelle che non erano altro favole, le favole che prima di dormire raccontavano leggende di streghe e Maghi, creature fantastiche e luoghi magici, capaci di stregare la mente di qualsiasi bambina, ma non quella di una donna di quasi diciannove anni.

"Ehi Moon! Davvero divertente! Ma questa storia non è un po' passata di moda?"
Chiese la ragazza dagli occhi verdi.
"Di cosa parli?"
La richiamò la Bionda. Lily le passo la lettera indicandole il gufo appollaiato sul davanzale della finestra fiorita.
" Molto realistico." disse sorseggiando il caffè.
Moon guardò più volte il gufo e poi la lettera, nella confusione iniziò a rigirarsela tra le mani.
" non l'hai aperta " constató con un mezzo sorriso.
La ragazza alzò gli occhi al cielo scuotendo il capo.
" Secondo me dovresti aprirla. Insomma magari si svela il mittente. " non aveva tutti i torti ed effettivamente lo sapeva anche Lily, la cui resistenza, stava vacillando. Sbuffo sonoramente per poi aprire la lettera.
" Cara signorina Lauren Lander,
Siamo lieti di annunciarle che è stata ammessa alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts."
Lily prese a ridere sonoramente e lietamente divertita dalla messa in scena.
" Beh potresti comunque conservarla devi ammettere che è fatta davvero bene".
Lily annuí Moon aveva ragione, non l'avrebbe buttata di certo.
" senti ti va di fare un giro in centro? Non mi va di rimanere a casa, oggi è proprio una bella giornata, potremmo fare una passeggiata."
Lily accettó la proposta senza pensarci tanto, era solo un'innocua passeggiata cosa sarebbe mai potuto accadere?

Intanto le due si preparano e preso il bus andarono in centro, dopo 20 minuti di sballottamenti vari arrivarono al centro di Londra.
" Pensavo, quasi, quasi potresti andare ad Hogwarts! " Affermò Moon guardando divertita, la Mora, che tra poco le sarebbe saltata addosso.
"Non è divertente Moon" la bionda le saltò accanto piena di energie.
" Finalmente potresti coronare il tuo sogno" continuò ad infastidirla, Lily era molto paziente , ma non amava essere sfottuta con così tanta nonchalance. Nonostante ciò decise di non esternare la sua voglia di affettarla.
Moon era davvero una brava ragazza, ma la conosceva e questo era un danno, poiché sapeva quali fossero le sottili corde da pizzicare per farla sbroccare, e non la temeva nemmeno. E ciò faceva si che lei fosse la sua croce a volte, ma nonostante tutto le voleva bene.
Continuò così la mattina su e giù per il centro di Londra pieno di piccioni intenti a scroccare cibo ai turisti.
" Rendiamoci conto. I turisti li nutrono e io poi devo sopportarli cagare sulla mia macchina."
Disse Lily con una serietà che fece scoppiare Moon in una risata incontrollata e sguaiata.
" Tu non ce l'hai più una macchina Lauren, se è per questo non preoccuparti. " continuò a ridere.
Ma Lily si rattristò improvvisamente e Moon sapeva perché.
" Scusami è stato istintivo, non volevo" Lily le sorrise teneramente rassicurandola.
" Andiamo a casa" poi disse e si avviarono senza più parlarne.

Arrivate davanti alla casa trovarono tre gufi fermi davanti alla porta con tre lettere.
La mora abbastanza snervata entrò dentro lasciando correre. Era infastidita ma non avrebbe mai dato sazio a quell'imbecille che si stava divertendo alle sue spalle. E soprattutto non avrebbe sbroccato, si era autopromessa di riuscire a coltivare l'autocontrollo che le era sempre mancato e ci era riuscita fino a quel momento. Non era il tipo di persone da sentimentalismi era proprio fredda, come un pezzo di ghiaccio, ma non era sempre stata così , semplicemente a volte la vita ci riserva sorprese e dobbiamo essere noi a decidere se farci male o se farci fare bene, una questione di forza, ostinazione e forse un pó di calcoli. Perché si lei era una calcolatrice e sapeva come riuscire a controllare i suoi sentimenti e spesso quelli degli altri, ma questa è un'altra storia.

Per il resto del giorno rimase chiusa in camera, un po' stravolta , lo sapeva che era stato un atto involontario, ma faceva male comunque, alcune ferite non si chiudono con gli anni.

Si addormentó cercando di rimanere il più serena possibile e dopo un paio di tentativi riuscì finalmente a chiudere gli occhi e quasi quasi a sognare.

°°°

Quella mattina venne svegliata da qualcosa che si abbatté contro la finestra senza cadere.
Aprí un occhio guardando la finestra e vedendo un gufo.
" Ma è possibile che dopo 9 giorni non vi siate ancora stancati di questi stupidi giochetti?"
Prese la lettera strappandola e cacciando il gufo che era rimasto lì a fissarla inquietantemente.
Sentí bussare alla porta e andò ad aprire.
"Buongiorno signorina Lander."
Urlò chiudendo la porta in faccia alla donna. Non è possibile. Sentì bussare nuovamente. E riaprì
"Tutto bene signorina? Non mi invita a prendere un tè?" disse sorridendo.
Era sicura di essere impazzita, fece accomodare la donna e mentre le serviva il tè le chiese.
"Scusi posso sapere chi è lei? E il perché di questa visita?" disse anche se sapeva chi fosse, ma non riusciva ad accettarlo, era impazzita ne era certa.
"Oh cara perdonami, ho dimenticato di presentarmi io sono Minerva McGrannit insegnante di trasfigurazione di Hogwarts" disse sorridendo. Non era uno scherzo, anche perché lei era proprio lei, una strega a tutti gli effetti, e si vedeva, guardandola aveva la sensazione di vivere nelle vecchie favole della sua infanzia .
" Sono qui perché Silente, ovvero il preside, aveva visto che le varie lettere erano state ricevute, ma il concetto no, a quanto pare." disse sorseggiando il tè.
Non sapeva cosa dire, dentro di sé scoppiava di felicità ma allo stesso tempo non ci credeva.
" Professoressa, sono lieta di averla ricevuta, ma io ho 19 anni, non 11 come crede che potrei seguire le lezioni, sarei a dir poco fuori luogo" disse aspettandosi tutto tranne che l'effettiva risposta della strega che le sedeva accanto.
" Non preoccuparti seguirai l'anno in serenità i tuoi corsi saranno con i ragazzi quasi tuoi coetanei, non sarà difficile per te inserirti," disse spostandole un ricciolo ribelle dietro l'orecchio.
" e poi Silente ha deciso che recupererai tutto con il tuo capocasa, chiunque esso sia. "
Era tutto chiaro tranne una cosa.
" Perché non ho ricevuto la mia lettera a 11 anni?"
La strega posò la tazza sul tavolino di vetro.
" È stato un errore dell'ufficio anagrafe, sei una nata babbana e ogni tanto qualcuno sfugge, solo quest'estate abbiamo saputo di te, silente non ha voluto rinunciare alla tua istruzione, per tanto sono qui."
Annui, era tutto chiaro, ma ancora incredula le rivolse un'ultima domanda.
" quando dovrò partire? "
" Hai il tempo di preparare le valige"
Lily sbiancò, non poteva partire, non aveva soldi e non poteva spiegare la sua sparizione.
"Per quanto riguarda il materiale e tutto ciò di cui necessiterà sarà il ministero della magia a finanziarti, diciamo che è un piccolo risarcimento per l'imperdonabile errore commesso"
Disse infine notando lo sguardo perso della Ragazza.
" Forza Lauren, Hogwarts ti aspetta!"
"Mi chiami Lily la prego, lo preferisco"
" E sia" disse la McGrannit con un sorriso naturale e flebile.

𝑳𝒂 𝑺𝒕𝒓𝒆𝒈𝒂 𝑩𝒂𝒃𝒃𝒂𝒏𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora