La Locanda Di Alfriston

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Era un pomeriggio nuvoloso, la maggior parte degli studenti preferiva giocare a scacchi al calduccio, vicino al camino scoppiettante della propria sala comune.
Per Lily non era così, si sentiva soffocare da tutta quella situazione, aveva bisogno di aria.
Sarebbe anche potuta andare da Severus, ma anche lui aveva bisogno dei suoi spazi.
Camminava al confine delle foresta, la attirava quel sentiero, chissà quali magnifiche creature avrebbe potuto incontrare.
Iniziò a passeggiare, segnò qualche albero per evitare di perdersi man mano che si addentrava nella foresta.
Ad un certo punto qualcosa attirò la sua attenzione, scintille di luce, sembrava quasi... Un patronus...?
Si avvicinò lentamente, una donna di spalle dava vita a un serpente, una vipera.
"Sapevo che saresti arrivata Victoria"
La donna parlò senza voltarsi continuando a far volteggiare il suo patronus.
"Chi sei tu?"
Il vento scompigliava le cime degli alberi lasciando cadere qualche ago di pino al suolo.
"Sono Vinda Rosier"
La donna si girò lasciando cadere il cappuccio di seta verde sulle spalle.
Era diversa da come l'aveva vista, il volto era solcato da profonde rughe e i capelli sbrizzolati erano corti, un taglio a caschetto molto elegante, ma che dava a intendere una certa trascuratezza.
"Non pretendo che tu mi perdoni, so che è difficile, non voglio essere parte della tua vita se per te è un disagio, ma..."
Disse avvicinandosi alla giovane strega.
"Non fidarti di Walburga, io sono tua madre non lei."
Disse accarezzandole la guancia.
"Mi sembra di vedermi giovane guardandoti Victoria"

"Mi chiamo Lily."
Una lacrima rigò il viso stanco della strega anziana.

"Perché mi hai abbandonata? Perché stavi dalla parte di Grindelwald?"
Chiese la ragazza con voce ferma e dura.

"Dopo la sconfitta di Grindelwald scappai, non sapevo dove andare, tutto il mondo magico mi dava la caccia.
Mi nascosi in un paesino babbano sulle coste del sud, ad Alfriston.
Ogni giorno il pentimento mi assaliva e mi divorava, tutte le persone che ucciso e torturato, tutto il male che ho fatto.
Ma io lo amavo Lily io ero innamorata di Grindelwald, mi aveva promesso che non appena sarebbe tutto finito, la nostra storia sarebbe Stata per sempre.
La sua morte mi ha svegliata da quel sonno che mi privava di vedere le mie azioni e le loro conseguenze.
Arrivata ad Alfriston chiesi ausilio alla proprietaria di una piccola locanda, in cambio io dovevo solo prendermi cura dell'ambiente e tenerlo pulito, non è stato facile, ma era meritato, più volte andavo a prendere gli infusi in un erboristeria, un giorno incontrai Jeanine, era una donna molto loquace, mi chiese subito da dove venissi, perché avevo lasciato la Francia...
È stato difficile mentirle, ma sono riuscita a mettere su una storia, mi invitò a casa sua per un tè, era sposata e aveva un bambino Phill, mi pare si chiamasse.
Aveva poco più di un anno era un bambino delizioso, Alan il marito era un gran lavoratore, si amavano.
Tra le mura di quella casa si poteva respirare l'odore di casa, d'affetto, di sicurezza.
Una notte mi trovai a passeggiare tra le vie di Nocturne Alley, avevo bisogno di un manuale di medimagia, non potevo garantirmi la salute.
Uscendo dalla libreria un braccio mi attirò dentro un viottolo.
Ero spaventata, temevo che fosse un auror e invece no, era Orion, Orion Black, mi chiese che ci facessi lì dove mi nascondevo... Crollai in un pianto sconfinato e lui mi consolò, mi disse che tutto poteva andare al posto giusto. Dopo quella notte i nostri incontri divenivano sempre più ricorrenti, finché una notte di gennaio non fummo capaci di resistere alle tentazioni.
Una settimana dopo seppi di te, avevo intenzione di tenerti con me.
Gli auror si avvicinavano sempre di più ad Alfriston e io non uscì più dalla locanda, nessuno sapeva della mia gravidanza tranne la vecchia, Rosaline si prese cura di me e mi aiutò quando era arrivato il momento che venissi alla luce.
Avevo paura di ciò che ti spettava Lily, eri figlia di un tradimento tra un black e il braccio destro di Grindelwald.
Volevo garantirti la felicità, volevo garantirti una vita normale, anche da babbana se fosse necessario.
I giorni seguenti alla tua nascita mi infiltrai negli archivi del ministero della magia ed eliminai il tuo certificato di nascita come Victoria Black.
L'ultimo giorno che passammo insieme fu aimè il più doloroso.
Orion era sempre più furente perché non mi ero più fatta viva per 9 mesi, quel pomeriggio entrò alla locanda trovandoti tra le mie braccia, mi chiese di ucciderti e io acconsentì.
Non potevo dirgli che saresti sopravvissuta rovinando il suo onore.
Ti lasciai dietro la porta dei Lander e scappai lontano dove ne gli auror ne Orion avrebbero potuto trovarmi. "
Le lacrime solcavano i visi di entrambe le streghe che si ritrovavano sedute sulla distesa d'erba.

" Mi hai privato di essere ciò che sono!"
Urlò la strega giovane.

" Ti ho permesso di vivere Victo- Lily"
Si corresse infine.

"Come fa Walburga a sapere tutto allora? Se mio padre voleva uccidermi perché mi ha lasciato questo?"
Disse estraendo il Giratempo dalla camicetta.

"Ti ho chiesto di non fidarti di Walburga, si prudente"
Disse la strega anziana prendendole le mani.

"Devo andare Lily, è pericoloso per me stare qui, ci vediamo presto"

"Aspett-"
Lily non terminò la frase che la donna si era già smaterializzata chissà dove.

Cosa doveva credere?
Le tornò in mente quello che gli aveva detto Silente, quindi anche lui sapeva la verità?
Perché Walburga avrebbe voluto fargli del male?
Mille domande le vorticavano per la testa confondendola, il senso dell'orientamento era andato a farsi benedire così tornò fuori dalla foresta seguendo le tracce che lei stessa aveva lasciato.
Che però avevano permesso a lui di trovarla, perse i sensi ormai in preda alle mille emozioni che quel racconto le aveva lasciato.
Profumo di muschio e betulla furono le ultime cose che riuscì a percepire.

𝑳𝒂 𝑺𝒕𝒓𝒆𝒈𝒂 𝑩𝒂𝒃𝒃𝒂𝒏𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora