Il Fascino Delle Mezze Verità

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Eravano le 17:35, mancava effettivamente pochissimo all'incontro con piton, non era entusiasta soprattutto dopo la brutta figura durante l'ora di pozioni, ma poteva passarci sopra, forse.
In fondo non poteva ucciderla, erano le regole.
Uscendo dalla sala comune pensò alle storie che le raccontava Lily, la vera Lily, lei le raccontava della sala comune grifondoro che si trovava sulla torre, le venne il dubbio per un po' che sia lei che sua cugina Mary avessero frequentato quella scuola, a quel punto era quasi ovvio, sennò come facevano a conoscere così dettagliatamente e sfacciatamente la vita che si svolgeva tra quelle mura? La raccontavano come se la stessero vivendo ed effettivamente era così.
Raccolse i libri mettendoli ordinatamente in un cassetto della scrivania.
17:50, pensò che sarebbe stato meglio arrivare in anticipo, invece di qualche secondo di ritardo.
Arrivata davanti all'ufficio bussò una volta è la porta si aprì sotto il ritratto di Salazar.
" Buon pomeriggio professore" disse la ragazza avvicinandosi timidamente alla grossa scrivania in mogano.
" Si accomodi Lander." disse con voce atona e priva di ogni emozione, abbassò la pergamena e la strega non poté fare a meno di notare una piccola cicatrice sotto lo zigomo destro.
" Professore, ma, credo che dovrebbe farsi medicare... Sta sanguinando..." disse guardandolo come si guarda un cucciolo ferito, Piton se ne accorse, e ciò lo innervosì parecchio, era stato guardato tutta la vita con quegli occhi. Con gli occhi di chi si fingeva sofferente, ma non avrebbe mosso un dito.
" Credere, non rientra tra le cose di suo dovere Lander" disse alzando la voce.
" Mi scusi solo... Pensavo che..."
" in egual modo pensare, non voglio ripetermi."
Si alzò avvicinandosi pericolosamente, studiando minuziosamente l'espressione della ragazza, si sentì come se volesse entrargli dentro la testa ma si svuotò non pensando a niente.
Piton si sposto di scatto, quasi stupito.
" inizieremo con un semplice incantesimo di lievitazione" disse allontanandosi.
" Vingardium Leviosa" disse e la pergamena iniziò a fluttuare in aria.
Fece segno alla giovane di provare e riuscì senza grandi problemi.
Piton prese un piccolo calice in vetro e lo scagliò sul suolo rompendolo in moltissimi piccoli pezzi.
" Reparo" disse e il calice torno intatto.
Lo prese dal punto in cui l'aveva lanciato e lo mise delicatamente tra le mani di Lily.
La strega fece lo stesso, e per la seconda volta l'incanto riuscì alla perfezione.
" Bene, adesso punta la bacchetta verso il camino e pronuncia incendio" disse con voce bassa e cupa.
" Incendio" disse la strega e nel camino si accese un fuoco.
"Bene Lander, per oggi può bastare, invece deve studiare perfettamente e non esigo leggerezza e superficialità nello studio, questi sono incanti di primo livello, non mi stupisce la facilità con cui li ha fatti, deve studiare con molta attenzione l'expecto patronum è di vitale importanza che tu riesca ad evocarlo. Dalla prossima volta ci concentreremo a studiarlo, adesso puoi andare. "
Disse risedendosi alla cattedra.
" Grazie professor Piton"
Lily uscì dall'aula e si diresse verso la sala comune di serpeverde.
Entrata si diresse direttamente al bagno per fare una doccia, le prime giornate di settembre erano molto calde, la divisa sicuramente non aiutava, ma di certo non si sarebbe lamentata per quello passò il resto del pomeriggio al di fuori del castello passeggiando al limite della foresta proibita, cammino fino ad una grande capanna circondata da zucche, vide un omone, si rese conto che fosse il custode e si avvicinò leggermente per chiedere l'orario del coprifuoco.
Alla fine Hagrid la invitò a prendere un tè e la ragazza accetto con cortesia, Hagrid era davvero di una simpatia e gentilezza unica nonostante il suo aspetto da mezzo gigante.
"Allora ragazza dimmi un po', come sta andando il recupero dei primi anni? Il professor Piton è un grande insegnante, sono sicuro che apprenderai molto velocemente!"
Disse porgendole un piattino con dei biscotti enormi.
" SI, beh, fino ad ora non ho avuto problemi, non passa inosservato il suo carattere particolare, ma cerco di non farci molto caso... "
Disse la ragazza in piena onestà, forse Hagrid lo conosceva meglio, tentare non l'avrebbe di certo uccisa.
" Oh beh si, di certo, ma non è un uomo cattivo, la vita lo ha spinto a diventare così... "
La ragazza alzò un sopracciglio aspettando il continuo.
" Oh questo non dovevo dirlo, questo non avrei proprio dovuto dirlo." disse il mezzo-gigante sgranando gli occhi.
" Avanti Hagrid! Per favore.... Non vado mica a dirglielo. " continuò lily.
" diciamo che ha sofferto molto."
" Andiamo Hagrid..."
"Lily non mettermi in difficoltà"
La strega annuì rassegnata, sapeva perfettamente che non sarebbe riuscita a tirare più nulla fuori nemmeno con le pinze.
" Beh Hagrid sapresti darmi una mano con l'expecto patronum?"
"Beh mi dispiace molto ma dopo essere stato espulso non sono riuscito a continuare gli studi..."
Disse abbassando gli occhi al pavimento. Non se lo sarebbe mai aspettato anche perché non si sarebbe permessa.
"Se hai troppi problemi puoi rivolgerti a Piton, sono sicuro che ti aiuterà, è molto più gentile di ciò che sembra."
Se lo diceva lui... Intanto è già stato capace di umiliarmi alla mia prima lezione, immagino quanto sarebbe gentile se gli chiedessi aiuto, immagino...
"Sta per scattare il coprifuoco, ti conviene rientrare, la McGrannit non è molto clemente quando fa la ronda."
" Grazie di tutto Hagrid!" disse uscendo e dirigendosi verso il castello, avrebbe voluto sapere di più, ma era inutile forzare le cose, per lo più con Hagrid che era davvero un gigante buono, si sarebbe sentita molto in colpa ad estorcergli informazioni senza il suo volere, ma non sarebbe stato di certo difficile.
Aveva sofferto molto...
Non sarebbe stato difficile capirlo.
Eppure era convinta che qualsiasi cosa fosse successa non era di certo una cosa leggera, lo vedeva dal suo viso nonostante la giovane età appariva stanco e rassegnato, di sicuro non si addice tale espressione a un ragazzo della sua età.
Non avrebbe mai parlato, doveva essere lei a iniziare.
Ad un certo punto si chiese perché? Perché si stava torturando per sapere di più? Che le importava alla fine?
Ma il fascino di quel mantello, di quegli occhi, di quella mezza verità la rendeva sempre più sicura dei suoi obbiettivi, e in un modo o nell'altro li avrebbe raggiunti.

𝑳𝒂 𝑺𝒕𝒓𝒆𝒈𝒂 𝑩𝒂𝒃𝒃𝒂𝒏𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora