Indissolubile

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"Cazzo, Claire! CLAIRE!"
Urlò Calliope tenendosi la caviglia tra le mani.

"Cosa?! Cosa?! Cosa vuoi?!"
Rispose alterata la francesina.

Puntò gli occhi sulla ragazza accasciata al pavimento.

"Credo di essermi rotta qualcosa! Oltre alle palle intendo... Cosa potrei mai volere da te?! È colpa tua hai cercato di uccidermi" disse con voce strozzata.

"confesso che non ci ho mai pensato, ma adesso l'opzione sembra allettante"
Incrociò le braccia al petto, un sorrisino di scherno comparse sulle sue labbra.

"Smettila di guardarmi ebete! E aiutami porco di quel Salazar..."
Dalle labbra della ragazza più grande scappò una risata che fece imbestialire la ragazza al pavimento.

"ok, okay ti porto da Poppy"
Disse riprendendo fiato.

Caricò la ragazza su una spalla portandola Fino all'infermeria, Calliope sapeva tutto di Piton e Lily ma Claire no.

La bocca si spalancò, un tonfo sordo e un gremito seguito da imprecazioni varie la colpirono senza toccarla.

Per lo shock aveva lasciato cadere la cugina rovinosamente al pavimento, la scena che aveva sotto gli occhi era l'impossibile reso realtà.

Piton era seduto sul letto, Lily gli dormiva sopra una mano era tra i suoi capelli l'altra si intrecciava a quella della ragazza.

"Sì madama Chips. Mia cugina, la signorina Meyer, in testa, HA LE SCIMMIE URLATRICI"
si lamentava Calliope che nel frattempo era Stata soccorsa dall'infermiera...

"io vado a colazione Calli"

"Si vai, che tanto qua sei utile come un dopobarba per Hagrid"
Rispose la rossa mentre Poppy le fasciava la caviglia destra.

La ragazza dai capelli bordeaux uscì dalla sala correndo verso il tavolo Serpeverde per il banchetto mattutino.
I corridoi erano umidi, goccioline di rugiada mattutina scivolava o sulle grande vetrate facendo a gara.

Calliope Guardò il soffitto, era simile a quello di casa, piccoli disegni in rilievo lo attraversavano creando un effetto elegante.

Casa, era da molto che non ci pensava, che non ci tornava, l'ultima volta che aveva visto sua madre era stato il natale di due anni prima, quell'anno non erano riusciti a tornare per le feste.

Calliope poteva apparire molto più forte di Alike, ma la verità che era molto più sensibile.
L'abbandono era come sentire una miriade di aghi sotto pelle.
Non si sentiva più sola da quando aveva conosciuto Lily, era diventata la sua migliore amica, forse le aveva dedicato più attenzione di sua sorella stessa.

Le era grata, lo sarebbe sempre stata, lei l'aveva salvata, l'aveva aiutata a riporre fiducia nelle sue emozioni e nei suoi bisogni.

Fissò le iridi neri sul viso della giovane, i riccioli le ricadevano morbidi sulle guance che avevano ripreso colore, il professor Piton la teneva stretta a sé.

Era incredibile come avesse sempre la stessa impressione, che fosse arrabbiato, felice o che dormisse, Piton aveva sempre e solo un espressione.

Sembravano complementari, non riusciva a vedere vita in cui i loro destini non combaciassero.
Erano nati per stare su quel lettino di infermiera a dormire l'uno tra le braccia dell'altro, tutta la notte.

Sorrise sotto i baffi, vedere la sua amica felice la faceva sentire felice a sua volta, e se non era vera amicizia quella...

La ragazza dagli occhi verdi trasalì nel sonno, spalancò gli occhi spaventata, si strinse a Severus che sembrava essere rilassato.

Si svegliò a sua volta aprendo un occhio solo, la ragazza si stringeva alla camicia stropicciandolo.
Le sorrise lasciandole un tenero bacio sulla fronte.

"ma buongiorno piccioncini... Non dovreste darvi... Un... Diciamo contegno?"
Disse la rossa ironica guadagnandosi un'occhiataccia da Piton e un sorriso da Lily.

"Calliope, piuttosto, che ci fai tu qui?"
Le chiese l'amica.

"Sta mattina sono inciampata sulla valigia di Claire, il piede destro è rimasto incastrato e cadendo in avanti mi sono rotta l'Astralogo, secondo Poppy basteranno tre giorni di ossofast, non è molto grave..."
Spiegò la rossa.

Intanto Severus si era alzato e stava rimettendo il Frock coat.

" Che peccato signorina Sprout, speravo che, l'inconveniente, l'avrebbe trattenuta dal far esplodere i calderoni, o la mia aula, per almeno una settimana... "
Disse spinoso.

Lily rise, il mago le lanciò uno sguardo compiaciuto.

"Le piacerebbe, ma lei come me, sa perfettamente che senza di me, quel laboratorio sarebbe vuoto."
Rispose portando una ciocca dietro l'orecchio teatralmente.

"Sicuramente Sprout"
Rispose sarcastico.

"ci vediamo dopo pranzo"
Disse alla ragazza posandole un bacio a stampo.
Uscì dalla sala svolazzando teatralmente il mantello.

"Beh, io dovrò passare tutta la giornata qui, poi Madama Chips deciderà se dimettermi."
Disse Lily volgendo lo sguardo alla rossa.

"Avete parlato?"

"Sì, adesso va meglio..."
Rispose posando una mano sul braccialetto.

"Te l'ha regalato lui?"

"in un certo senso..."

La rossa corrucciò il viso.

" cioè?"
Lily si alzò dirigendosi verso il lettino dell'amica, si sedette sul bordo abbassando lo sguardo.

"Calli, non ho potuto parlartene, ma ne ho bisogno..."
La Sprout mise su un espressione preoccupata invitandola a continuare.

"qualche settimana fa Severus ha notato che tra la sabbia del Giratempo si nascondeva una chiave... Per nasconderla l'ha trasfigurata in un bracciale.
Il signore oscuro mi sta cercando perché la chiave apre qualcosa che lui vuole, una pietra, da quel che ho capito... "
Spiegò.

" Quindi Vinda... "

" Sì, la sua morte è stato un avvertimento"

"Allora il cottage ad Alfriston? Perché l'ha distrutto se era dalla tua parte?"

"non lo so"

"Lily, non ti sei mai chiesta come fa Piton a sapere questi dettagli?"
La riccia entrò in trance, all'improvviso tutto iniziò a combaciare.

Le cicatrici, il tatuaggio che pulsava, i dettagli sul piano di Voldemort.
Lui era un Mangiamorte.

Alzò lo sguardo sull'amica.

" Dovrai parlargli"
Disse intuendo ciò che era successo tra i pensieri dell'amica.

"non può essere..."

"sembrerebbe strano il contrario, lui ti sta proteggendo..."

Punto gli occhi sulle mani intrecciate sul ventre.
Le cicatrici erano colpa sua, tutti quei lividi erano colpa sua.
Non poteva perdonarsi di avergli fatto del male.

"Lily, non fasciarti la testa, non fare scelte avventate, lascialo spiegare..."

La riccia annuì buttandosi tra le braccia di Calliope che la strinse più forte possibile.

Il loro legame era diventato qualcosa di indissolubile.

𝑳𝒂 𝑺𝒕𝒓𝒆𝒈𝒂 𝑩𝒂𝒃𝒃𝒂𝒏𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora