-E tu cosa ci fai qui?!?- Sara rimase a bocca aperta, per poi tuffarsi tra le braccia della sua amica
-Ti è piaciuta la sorpresa?- le disse Serena, mentre l'abbracciava forte
-Sono felicissima,Sere-
Sara si sciolse dall'abbraccio,guardò la sua migliore amica con le lacrime agli occhi e l'abbracciò di nuovo.
-Mi mancavi così tanto-
-Dai,andiamo a pranzo.. ho un'altra bella notizia- le disse Serena con ancora gli occhi lucidi e il sorriso sul volto.
Camminarono a braccetto, l'una più felice dell'altra, per poi fermarsi in una pizzeria.
Ordinarono le loro pizze e Sara si rivolse subito all'amica
-Allora? Mi stai facendo morire. Cosa è successo? Sei incinta? Ti sposi?-
Serena rise -Ma nooo,stupida. Io e Giulio...-
-Serena ti vuoi muovere che mi stai facendo vení un infarto?!?-
-Io e Giulio siamo venuti a vivere qui.. a Roma-
Aveva pensato a infinite reazioni che avrebbe potuto avere Sara, ma mai si sarebbe immaginata di vederla ballare,saltare,battere le mani e urlare dalla felicità.
Serena rise vedendo l'amica così,ma allo stesso tempo si imbarazzò notando che le stavano osservando tutti.
-Sara ti siedi e la smetti di fare 'sto baccano?- rimproverò l'amica, ma poi scoppiò di nuovo a ridere
-Tu non puoi capire quanto io sia felice. Davvero Sere, avevo bisogno di averti accanto a me- l'abbracciò e iniziarono a divorare le pizze che il cameriere gli aveva portato, tra una risata e un pettegolezzo.
Dopo un po' il telefono di Serena squillò e sorrise vedendo il nome sul display
-Amore? Ciao!-
-Dove sei?- rispose dall'altro lato un Giulio un po' nervoso
-Sono in pizzeria con Sara che sta dando di matto da quando le ho detto che ci siamo trasferiti a Roma- rise, ma la risata le morì sul volto quando dall'altro lato Giulio le disse - Torna a casa, sono rientrato per pranzo. Dovresti cucinarmi qualcosa-
-Oh..si..s-scusa amore. Arrivo subito- e riattaccò.
Sara sospirò -Che succede?-, ma le bastò guardare la sua migliore amica per capire -Cavolo,non cambierà mai! E tu non ti deciderai mai a lasciarlo. Ma lo vedi come fa? Non ti rispetta!-, stava iniziando a rialzare la voce,ma questa volta per rimproverarla
-Sara smettila di urlare, ha ragione.. lui è tornato da lavoro e io non sono a casa per preparargli il pranzo-
-Sere ma ti ascolti? Lo giustifichi sempre e non capisci che ogni occasione è buona per trattarti male-
-Mi ha promesso di cambiare-
-Ma cosa? Ma quante volte me lo hai detto? E quante volte lui l'ha detto a te? Hai 23anni e adesso vivi in una nuova città. Abbi il coraggio di iniziare una nuova vita-.
Sara strinse la mano della sua amica. Quest'ultima le sorrise,prima di alzarsi e darle un bacio
-Ci sentiamo più tardi-
-Non sparire,adesso che vivi nella mia stessa città pretendo di vederti ogni giorno-
-Agli ordini,capitano- esclamò Serena, per poi uscire da quella pizzeria e ritornare a casa."Ah, finalmente questa casa è di nuovo decente", penso Niccolò buttandosi a peso morto sul divano e ammirando il bellissimo lavoro che aveva fatto ripulendo la casa dai disastri che aveva combinato.
Andò in cucina e decise di prepararsi la sua carbonara, gli brontolò lo stomaco al solo pensiero. Mentre aspettava che la pasta cuocesse, uscì fuori al balcone per fumare una sigaretta, abbastanza in tempo per vedere quella solita ragazza entrare di fretta nel portone,per poi recarsi in casa. Sì scoprì curioso scorgendo il suo viso crucciato, e quando la vide rientrare in casa, capì il perché.
Non riuscí a sentire tanto, ma vide lei e il suo ragazzo litigare animatamente. Lui gesticolava e lei sembrò controbattere all'inizio, per poi arrendersi,diventare più piccola di quanto già non fosse e correre in cucina. Diede un'ultima occhiata a quell'uomo e pensò "Che stronzo". Buttò via la sigaretta e rientrò, consumando la sua carbonara, ma non smettendo di pensare a quella piccola anima.
"Quanto possiamo far schifo noi omini? Che cazzo de male aveva fatto quella ragazza lí? So stato stronzo anch'io co Federica, ma non me so mai permesso di alzarle la voce in quel modo".
Lavò i piatti e chiamò l'unica persona che lo faceva ridere nei momenti più bui. E sorrise prendendo il cellulare,notando le sue 15 chiamate perse e i suoi 20 messaggi.
-Ao, ma allora sei vivo?!?- Adriano rispose al secondo squillò, e Niccolò sorrise sentendo la voce del suo migliore amico.
-Me volevi morto eh?!? Dí a verità-
-A cojone, c'hai fatto sta in pensiero-
-Te va de vení a casa mia? Te devo parlà-, disse Niccolò serio
-Lo so, so già tutto. Per questo ero preoccupato. Arrivo-
Adriano mise giù e Niccolò non poté fare a meno che ricominciare a piangere.
Quella ferita sul cuore,se ancora un pezzo di cuore gli era rimasto,non sarebbe guarita velocemente.
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Come Peter Pan ~
FanfictionUna nuova vita. Una nuova città. Accanto la persona che amava, o almeno così cercava di convincersi Serena. Ma un paio di occhi scuri e un corpo un po' troppo tatuato, le diedero la spinta per guardare in faccia la realtà.