Cap 28

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Era stata una gita un po' tormentata, a volte il passato ritorna e ti scombussola i piani. Ma i quattro ragazzi non si fecero intimorire,non persero la voglia di stare insieme,ridere e rilassarsi. Però,come tutte le cose belle,anche quella ebbe una fine. Sarebbe iniziando un'altra settimana,le ragazze avrebbero dovuto riprendere gli studi e i due uomini avevano gli impegni che Ultimo era solito dare. Niccolò,a volte, dimenticava che lui e il cantante erano una persona sola, un po' perché ancora non gli sembrava vero che la sua musica,i suoi testi,fossero cantanti da tante altre persone, e un po' perché c'erano giorni in cui preferiva distaccarsi dall'artista. Voleva viversi le cose spensieratamente, aveva bisogno di sentirsi normale. E questo bisogni iniziò a sentirlo, maggiormente, da quando Serena era entrata a far parte della sua vita. Sentiva il bisogno costante di proteggerla, ma sapeva che contro i mass media, nessuno l'avrebbe avuta vinta.
Una volta pronti i bagagli di tutti,salirono in macchina e fecero ritorno a casa. Durante il tragitto,nell'abitacolo, non volò una mosca. Ognuno perso nella nostalgia di quella casa, erano stati bene e nessuno aveva voglia di tornare alla normalità.
-Mamma mia,che funerale- esclamò d'un tratto Niccolò, ridendo.
-Ha parlato Mr Carnevale da' felicità- lo prese in giro Adriano.
Le ragazze risero, avrebbero sentito la mancanza anche di quei battibecchi tra i due ragazzi. È vero,li avrebbero visti lo stesso,ma averli 24ore su 24 vicini, era un'altra cosa. Non avevano avuto alcun impegno o altro a dividerli, si erano vissuti,si erano divertiti e quel piccolo inconveniente biondo dagli occhi azzurri, fu dimenticato come se non fosse mai successo.
Arrivarono a casa delle due ragazze, Niccolò e Adriano le aiutarono a salire le valigie, poi ripartirono per tornare a casa loro.
-Allora? Come va?- chiese Adriano,una volta rimasti da soli.
-Bah..và! Serena c'è rimasta male per le parole de Federica, ma a me nun me 'mporta,Adrià. Me vivo sta storia, come và, và. Le dò tempo, c'ha ragione pure lei- rispose Niccolò,sorridendo.
-Ao,stai a diventà maturo eh!- lo prese ancora in giro il suo migliore amico.
Scoppiarono a ridere,poi Niccolò lasciò Adriano sotto casa,lo salutò e riprese il viaggio verso la sua abitazione.

-Vi ho visti più sereni, sbaglio?- chiese curiosa Sara, una volta sistemato i vestiti che avevano in valigia.
-Si, abbastanza. Io ho ancora tantissime paure, ma Niccolò mi ha rassicurata- rispose Serena.
-Quella vipera..giuro che stavo andando lì..avrei avuto voglia di darle un calcio in bocca- la ragazza rise, la sua migliore amica e le sue reazione esagerate erano tornate.
-Il fatto che Niccolò l'abbia messa al suo posto mi ha colpita. Sai, ne avevo bisogno. Avevo bisogno di vederlo dalla mia parte- disse poi Serena
-Niccolò sarà sempre dalla tua parte. Cavolo,Serè..ma davvero non ti rendi conto di come ti guarda? È innamorato!-
Serena scoppiò a ridere
-Ma la smetti?- disse tra una risata e l'altra -Tu vedi amore ovunque-
Sara la guardò, facendo la finta offesa
-Quando verrà da te e te lo dirà,tu mi verrai a dire che avevo ragione. E lì, ti caccerò di casa. Chiaro?- le disse,facendole la linguaccia.
-Agli ordini capitano!- si abbracciarono e decisero di pranzare,avevano super fame.

-Oh cavolo,Sà. Francesco vuole vederci- disse Serena alla sua amica. Era domenica pomeriggio e stavano guardando uno delle loro serie preferite, Hill House, quando il telefono di Serena segnalò l'arrivo di un messaggio.
-Digli che non ci siamo- sbuffò Sara
-Lo hai rifiutato anche la volta scorsa,sembra scortese-
Sara sbuffò ancora, più rumorosamente facendo ridere Serena, poi disse
-E va bene! Ma non prima delle 21-

Messaggio a Francesco
Sì,ci siamo. Non prima delle 21 però,siamo tornate solo poco fa da un weekend in montagna,siamo ancora un po' stanche.

Messaggio da Francesco
Tranquille! Alle 21 passo a prendervi. A dopo,donzelle 😘

Tornarono cosí a concentrarsi sulla serie in tv sgranocchiando i pop corn rimasti.

Serena aveva detto a Niccolò dell'uscita, e il ragazzo non l'aveva presa benissimo. Era geloso di quel ragazzo, pensare al modo in cui le teneva la mano la volta scorsa,gli faceva gelare ancora il sangue delle vene. Anche lui avrebbe voluto farlo, ma non poteva se non quando erano da soli.
Serena e Sara ebbero da poco finito di prepararsi, quando Francesco le avvisò di essere giù ad aspettarle. Lo raggiunsero e andarono nello stesso locale in cui Serena incontrò Niccolò per la seconda volta. Sorrise al ricordo, era passato così poco tempo, eppure le sembrava una vita fa.
Sì sedettero ad uno dei divanetti,mentre sorseggiavano drink
e brindavano alla loro amicizia. Decisero poi di andare a ballare,il dj quella sera era proprio bravo. Mixava la musica ed era impossibile non avere la voglia di buttarsi nella mischia. Serena ad un tratto sentì qualcuno prenderle il braccio, si voltò, pensando fosse Francesco, ma la figura che si ritrovò davanti la destabilizzò. Le fece venire voglia di piangere, avrebbe voluto urlare,scappare, ma restò ferma. Quella mano continuava a tenerle il braccio e lei sentì dei conati di vomito farsi strada nella sua gola.
-Ciao- le disse Giulio, con un sorriso ironico sul volto.
Serena scrollò la testa,un po' con la speranza che fosse solo frutto della sua immaginazione e un po' per tornare alla realtà. Con uno strattone si liberò dalla presa di Giulio,facendolo ridere amaramente.
-Nervosette?- le chiese.
Sara lo aveva visto,aveva visto la scena e si avvicinò il prima possibile alla sua amica,che era diventata rigida e inerme, ma che si rilassò quando sentí la mano della sua migliore amica sul fianco.
-Sere,andiamo-,le sussurrò
-Te la riporti via?- le chiese Giulio,urlando per farsi sentire dalla musica.
Sara allora non ci vide più, cacciò fuori tutto quello che non gli aveva mai potuto dire per amore verso Serena.
-TU DEVI LASCIARLA STARE. SEI UNA MERDA,UN PEZZENTE. NON SARAI MAI ALL'ALTEZZA DI STARE CON UNA DONNA COME SERENA. SEI UN LURIDO,UN VISCIDO. FAI SCHIFO ALLA TUA STESSA ANIMA,SE NE HAI UNA!- Sara aveva urlato a causa della musica,ma avrebbe urlato a prescindere. Aveva da troppo tempo bisogno di dire a quell'essere cosa pensava di lui, ed ora non si sarebbe fatta scappare quell'opportunità.
-E tu che ne sai chi merita di stare accanto a Serena?- disse Giulio, senza smettere di sorridere.
La ragazza sentendo pronunciare ancora una volta il suo nome da quell'uomo, decise che era arrivato il momento di parlare. Era stata zitta a causa dello shock,ma adesso avrebbe fatto in modo che lui sparisse dalla sua vita.
-Lasciami in pace,Giulio. Sono mesi che ti sto lontano e non sai quanto io mi senta meglio, quanto mi senta rinata e quanto mi voglia bene. Non sai quanto ho dovuto soffrire per riavere un po' d'autostima. Ma ci sono riuscita, e tu adesso non mi farai più del male- disse tutto d'un fiato Serena, si sentì orgogliosa delle parole che gli aveva sputato in faccia. Ma Giulio scoppiò a ridere,per poi guardarla negli occhi e prenderle il viso tra le mani, ma non dolcemente. Non come era solito fare Niccolò, ma con violenza.
-Ascoltami bene,piccola troietta. Pensi davvero che bastino queste tue frasette del cazzo per allontanarmi? Sì? Non hai capito niente allora!-
Sara vedendo come Giulio aveva afferrato la sua migliore amica, sentì la rabbia diventare ancora più forte di quello che già era. Gli sferrò uno schiaffo in pieno viso, prese la mano di Serena e la trascinò fuori dal locale. L'abbracciò forte,sapeva che la sua migliore amica di lí a poco sarebbe scoppiata. Infatti appena si sentì al sicuro tra le braccia di Sara,Serena scoppiò a piangere,tremando. Aveva paura. Aveva di nuovo paura. La ragazza le carezzò i capelli, sussurrandole che era tutto finito,che era al sicuro e che soprattutto Giulio non le avrebbe mai più fatto del male.
"Fosse l'ultima cosa che faccio,non gli permetterò più di rovinarti la vita,amica mia" pensò poi Sara.
Possibile che i loro passati continuavano a tormentarli? Prima Federica,adesso Giulio. Come avrebbero potuto ricominciare un'altra vita,un'altra storia se quelle persone non davano loro un attimo di pace? Serena tra le braccia di Sara, pensò a Niccolò.
"Nic,ho bisogno di te".
Niccolò si era appisolato sul divano,mentre guardava un film, ma come se avesse sentito quella richiesta d'aiuto, si svegliò. Aveva un'ansia strana,mai avuta prima. Ripensò alla sua piccola anima e non smetteva di pensare che fosse in pericolo. Senza pensarci su due volte, prese il giubbino e uscì. Salì in macchina e chiamò Sara. La ragazza si sorprese di quella telefonata,ma rispose.
-Siamo al Garden- gli disse. Non aggiunse altro, sapeva che il ragazzo si stava recando da loro. Perché era ormai evidente a tutti quanto i due fossero in sintonia, lo si vedeva dai piccoli gesti.
Niccolò attacò e sfrecciò verso il locale.
"Cosa è successo,piccola anima?"pensò.

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