Cap 33

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Serena quando si svegliò sentiva la testa scoppiarle. Non ricordava nulla,o meglio cercò non ricordare. Sì guardò intorno e riconobbe subito la camera di Niccolò. Sorrise imbarazzata quando con la mente vagò al dolce bagno che le aveva fatto la sera precedente. "Sei sempre qui,ogni volta che io ho bisogno di te,tu ci sei sempre", pensò.Si alzò dal letto e andò un cucina,dove vide il cantante di spalle,talmente indaffarato a prepararle la colazione in modo perfetto,che non si accorse nemmeno della sua presenza. Serena gli si avvicinò,lo abbracciò poggiando la testa sulla schiena e poté sentire Niccolò sobbalzare. Ridacchiò, mentre il ragazzo carezzò quelle mani che gli cingevano i fianchi.
-Tu così me fai morí però- disse poi il moro.
-Grazie,Niccolò! Tu sei..tu sei così perfetto-
Il moro a quel punto si staccò dall'abbraccio,si girò e la riprese tra le sue braccia. La guardò in viso, ringraziando Dio che lei fosse lì,tutta intera.
-Non mi devi ringraziare, tu potresti anche scappà dall'altra parte del mondo,per quanto me riguarda..eppure io te raggiungerò sempre- le posò le labbra sulla fronte dopo quelle parole, e Serena sospirò. Gli abbracci di Niccolò erano la sua casa.
Sì sedettero sugli sgabelli che circondavano la penisola, per tutto il tempo della colazione Serena non tolse la testa dalla spalla di Niccolò e il cantante non smetteva di lasciarle dei teneri baci tra i capelli,di tanto in tanto.
-Sere..me vuoi dí che è successo ieri fori a quel bar?- le sussurrò d'un tratto.
Serena alzò la testa,aveva bisogno di guardarlo negli occhi. Poi annuí.
-Giulio ha minacciato di farti del male se non fossi tornata a casa sua, a vivere con lui. Ed io..io non potevo..non volevo..- ma fu interrotta da Niccolò. Il cantante infatti si alzò,iniziò a girare per la cucina senza togliersi le mani tra i capelli, scombinandoli ancora di più.
-Aspetta? Tu cosa? Tu m'hai lasciato pe' colpa sua?- aveva un tono duro,freddo e anche se non voleva, alzò la voce.
-Nicco, tu mi hai sempre protetta..dovevo farlo anche io- provò a dire la ragazza.
-Ma cazzo,Serè! Te nun poi capì io ieri come stavo. Nun poi capì er male che m'hai fatto dicendo quelle parole. E mo me vieni a dí che lo hai fatto pe' colpa di quell'imbecille? Perché nun m'hai detto? Perché nun m'hai spiegato????- era fuori di sé ormai, si sentì tradito.
Serena sentì gli occhi pungere,non voleva piangere ancora ma sapeva che aveva spezzato il cuore di Niccolò.
-Hai ragione! Scusami! Perdonami se puoi,Nic. Anche io sono stata male,non credere che godevo nel dirti quelle parole. Ma io sono sicura che tu avresti fatto lo stesso- spiegò,con le lacrime che ricominciarono a incorniciarle il volto. Niccolò ad un tratto si fermò, sospirò rumorosamente e chiuse gli occhi. Serena aveva ragione,lo avrebbe fatto anche lui. Anche lui avrebbe preferito mentirle piuttosto che saperla in pericolo. Capiva bene quello che aveva fatto, non poteva arrabbiarsi con lei. Così la raggiunse e la strinse forte. La ragazza allora nascose il viso nel petto di Niccolò,singhiozzando, ma quest'ultimo le prese il viso tra le mani, le asciugò le lacrime e le diede un bacio. Di quelli veloci,ma dolci. Di quelli che dai perché ne senti il bisogno. Entrambi avevano bisogno di ritrovarsi. Sì erano persi già troppe volte. Quando si staccò le poggiò la fronte sulla sua e chiuse gli occhi.
-Scusami,piccola anima. Sì, è vero. Avrei fatto lo stesso- sussurrò.
Serena gli gettò le braccia al collo.
-Niccolò..perdonami- gli disse poi.

Quella giornata decisero di trascorrerla a casa del cantante, nessuno dei due aveva voglia di uscire o stare lontano dall'altro. Sara e Adriano li raggiunsero, la ragazza corse tra le braccia della sua migliore amica. Le stesse braccia che la sera prima le permisero di non cadere del tutto.
-Che bello vederti. Che bello sapere che stai bene- le sussurrò Sara.
-Scusami. Davvero,perdonami. Ma Giulio..-
-Shhh,Serè. Non m'importa. Ciò che conta è che tu sia qui adesso- e la strinse forte a sè.
Successivamente arrivarono anche gli altri, presero in braccio Serena facendola ridere. Niccolò guardò la scena,divertito. "È così che voglio vederti,piccola anima", pensò.
Organizzarono una mega cena, tutti insieme. Niccolò,Tiziano,Serena e Adriano si misero in cucina, erano gli unici con un minimo di capacità ai fornelli,mentre Sara e gli altri si dedicarono alla tavola.
Prepararono la fantastica Carbonara di Nic, Serena improvvisò un antipasto all'italiana e Tiziano e Adriano si avventurarono in balcone per fare la carne sul barbecue.
Dopo un po' erano tutti seduti a tavola,Serena guardò tutti i suoi amici e non poté trattenere un sorriso. Tutte quelle persone si erano prese cura di lei dal primo giorno in cui era arrivata a Roma. Poi guardò Niccolo al suo fianco,che sentendosi osservato le cinse le spalle con un braccio,le diede un bacio tra i capelli e le sorrise.
-Che c'è?- chiese poi.
-Sei bello,Nic. E non sai quanto io mi senta fortunata ad averti accanto-. Il cantante ampliò il suo sorriso e la baciò, lì davanti a tutti. Dalla tavola sì alzarono urla,applausi e fischi.
Niccolò e Serena sì staccarono ridendo. Ma senza smettere di guardarsi negli occhi.
Erano felici. Finalmente felici.

Era ormai l'una quando se ne andarono tutti, Serena fece per lavare i piatti che avevano sporcato ma Niccolò l'abbracciò da dietro e iniziò a darle piccoli baci sul collo.
-Mmhh,ci pensi domani. Non lasciare Peter Pan da solo- le sussurrò tra un bacio e l'altro.
Serena sorrise poi si girò verso il moro.
-Non cambi mai,resti il solito bambinone- disse mettendogli una mano sulla guancia e dandogli un tenero bacio. Sì staccò,ma Niccolò la strinse più forte, ricominciando a baciarla e carezzandole il fianco. Quanto gli erano mancate quelle labbra, si era sentito perso per tutto il tempo che non poté toccarle.
Serena gli mise le braccia intorno al collo e allora il ragazzo la prese in braccio, senza smettere di baciarla. Arrivarono in camera e l'adagiò sul letto. Le si stese sopra, e si rifiondò su quelle labbra. Ma dopo un po' di staccò, aveva bisogno di dirle tutto quello che sentiva,tutto quello che provava.
-Sere..- iniziò a dirle, ad un palmo dal suo viso. -Io nun so bravo co le parole, me riesce meglio a buttarle su un foglio e metterce accanto du note. Ma c'ho troppo bisogno de dirti quello che sento ogni volta che tu me stai accanto. T'ho voluta protegge dal primo giorno che ho incontrato i tuoi occhi. Ho sofferto ogni volta che tu nun stavi co me. Ho pianto quanno te sapevo in pericolo. Me so sentito vuoto quanno sei andata via. Io ho bisogno de tenerti accanto a me. Ho bisogno de girarmi e vederte. Sai,io nun so forte, ogni tanto capita pure a me de cadè. Io ho bisogno delle tue braccia per rialzarme. Nun me fido subito delle persone, e tu lo sai. Ma co te è diverso. Co te il core me va a mille quanno te guardò. Co te lo stomaco me brucia per l'ansia de non esse abbastanza. Io co te me sento omo, me sento Niccolò e nun Ultimo. Io te amo,Serè. Te amo, e nun te voglio più nasconne al mondo. Io te amo e lo devono sapè tutti!- disse tutto d'un fiato,con gli occhi lucidi per aver dato voce a tutte quelle emozioni che provava.
Serena sentì quelle solite farfalle mettere su una vera e propria scenografia per i voli che facevano. Sentì il cuore battere forte e sorrise. Sorrise come non aveva mai fatto prima. Anche lei aveva gli occhi lucidi, prese tra le mani il viso di Niccolò e gli disse
-Io ti amo dalla prima volta che t'ho visto. E in questo momento non sto parlando di Ultimo, sto parlando di Niccolò. Prima ti amavo come si ama un cantante, ma da quando ho avuto modo di conoscere la persona che sei, quello che pensi e quello che dici, io ho iniziato ad amare il mio supereroe. Ho iniziato ad amare il filo che ci lega. Ho iniziato ad amare il tuo cuore, la tua voce,il tuo respiro,il tuo profumo. Ho iniziato ad amare la tua testa, il tuo sorriso ed il suono della tua risata. Hai sempre detto che il tuo scopo era proteggermi, e non sai quante volte lo hai fatto da quando le nostre strade si sono incrociate. Ti amo terribilmente, Niccolò. Ti amo davvero!-
Il cantante diede il via a quelle lacrime,e Serena fece lo stesso. Ma questa volta erano lacrime di gioia, sapevano che si appartenevano ormai e che avrebbero protetto il loro amore da qualsiasi tempesta. Avrebbero fatto di tutto per far uscire il sole ancora una volta, perché nulla era così importante da oscurare i loro sentimenti. Sì sarebbero amati alla luce del sole,senza paura. L'amore che li legava era più forte di ogni critica o cattiveria. Ci sarebbero stati solo loro e i loro rispettivi cuori che battevano all'unisono.
Fecero l'amore quella notte,ma fu diverso. Eh si, perché quando confessi a qualcuno i tuoi sentimenti, dopo farci l'amore diventa più difficile. Devi riuscire a non deluderlo,a non spezzarlo,a non fargli male. Ma soprattutto devi fargli capire che quei sentimenti li provi davvero. E i due ragazzi, ci riuscirono!

Come Peter Pan ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora