Niccolò quella notte non aveva chiuso occhio. Non riusciva a dimenticare quella scena e si chiedeva come gli uomini potessero essere così stronzi.
Si alzò dal letto, andò in cucina e si preparò un caffè. Sapeva che doveva lasciarle la sua privacy, ma aveva bisogno di vedere come stava. Sì affacciò un po' dal balcone, giusto in tempo per vedere il mostro salire in macchina e andare via, come se nulla fosse successo. Alzò la testa e la vide. Era seduta in cucina, con i vestiti della sera precedente addosso, intenta a fissare la sua tazza di caffè. Le si notava ancora un po' la guancia rossa e Niccolò cercò di trattenere le lacrime che minacciavano ancora una volta di uscire.
"Che ti ha fatto? Come ha potuto?", pensò. Tornò in cucina, bevve il suo caffè e uscì con Spugna. Aveva bisogno di prendere un po' d'aria, quello che aveva visto la sera prima lo aveva sconvolto."Come ha potuto?". Questa era la domanda che Serena non smetteva di porsi. E più ci ripensava, più piangeva. La guancia non faceva più male, ma il suo cuore si. "Non dovrà saperlo nessuno. Se lo dicessi a mia mamma ne morirebbe. Se lo dicessi a Sara succederebbe un casino. D'altronde era la prima volta che lo aveva fatto. Non lo farà più, me lo ha giurato stamattina". Bevve il suo caffè e si ributtò sul letto.
"Sì,me lo ha giurato. Ma io ho ancora la voglia di credergli?". Serena ripensò a quei cinque anni trascorsi con Giulio. Lei aveva avuto tanta pazienza. Lo aveva supportato e sopportato sempre. Lo aveva incoraggiato quando lui stava per mollare. Lo aveva rincuorato quando lui si faceva infiniti problemi. L'aveva perdonato quando lui si arrabbiava per le più futili cose e iniziava a riempirla di offese. Quante volte lo aveva fatto. Quante volte aveva giurato di cambiare. E,invece,Serena si ritrovava sempre con il cuore a pezzi, delusa soprattutto da sé stessa perchè era sempre stata una di quelle ragazze capaci di tener testa e di allontanare qualsiasi persona le facesse del male. Cosa le era successo con Giulio? Non si riconosceva più. Gli aveva permesso tanto,forse troppo. E quello che successe la sera prima, le aveva fatto capire quanto stupida era e quante menzogne aveva sentito dalla sua bocca. Pianse, ancora. E si meravigliò che i suoi occhi fossero ancora capaci di cacciare lacrime."E ricorda è dal dolore
che si può ricominciare"Sì canticchiò quella frase nella testa e per un attimo sorrise. Ancora una volta lui c'era. Era lì. Ancora una volta lui aveva trovato la frase adatta per darle forza. Serena non poteva sapere che Niccolò aveva visto tutto. Non poteva sapere il dolore che il cantante aveva sentito al petto per tutta la notte, ripensando a quel mostro. Non poteva sapere che la sua vita stava davvero ricominciando. Doveva solo avere il coraggio di lasciarsi tutto il male alle spalle e di aprire le porte del suo cuore, facendo sì che entrasse aria nuova,aria pulita. Un amore vero.
STAI LEGGENDO
Come Peter Pan ~
FanfictionUna nuova vita. Una nuova città. Accanto la persona che amava, o almeno così cercava di convincersi Serena. Ma un paio di occhi scuri e un corpo un po' troppo tatuato, le diedero la spinta per guardare in faccia la realtà.