Cap 36

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Serena si svegliò tranquilla, le succedeva ogni mattina da quando tra le e Niccolò le cose iniziarono ad avere un po' di tregua. Era felice,stava bene con sè stessa. Andò in cucina e fece una colazione abbondante, aveva fame. Quel giorno sarebbe andata all'università insieme a Sara,poi lei e la sua amica avevano programmato di fare un po' di shopping. Nemmeno Adriano c'era,quindi si dedicarono un po' a loro. Andarono insieme a lezione, la mattinata trascorse in un baleno. Per il pomeriggio non avevano corsi, quindi sì incamminarono verso il loro adorato McDonald's per pranzare.
Una volta ordinato e trovato il posto, iniziarono a parlare di tutto.
-Lo hai sentito Nic?-chiese Sara.
-Sisi,mi ha chiamata ieri sera dopo il concerto. Immagino abbiano fatto tardi,ancora non mi ha mandato messaggi- le era passata così rapidamente davanti agli occhi quella mezza giornata,che solo in quel momento si rise conto che non aveva ancora avuto notizie del cantante.
Ma Sara la tranquillizzò
-Oh,anche Adriano non mi ha cercata ancora. Non oso immaginare ieri cosa hanno fatto- disse la ragazza,con il viso cupo e spaventato.
-Che c'è? Dov'è finita la mia amica determinata e sicura?- le chiese Serena,prendendole la mano.
-È che ho paura. Lo sai, ogni volta che sono finalmente felice,deve succedere qualcosa- disse la ragazza,in un sussurro.
-Non succederà niente,Sà. Adriano stravede per te e tu per lui,sarete così forti che supererete tutto!-
Sara le sorrise e decisero di cambiare argomento. Mancava ancora tanto al ritorno dei due ragazzi,ma vollero iniziare ad organizzare una piccola festa a sorpresa. Finito il pranzo, si diressero per il centro di Roma. C'erano infiniti negozi,uno più bello dell'altro. Iniziarono ad entrare in un negozio d'abiti, avevano intenzione di comprare due bei vestiti per festeggiare Niccolò e Adriano.
Sara stava misurando un vestito nero,che le arrivava a metà coscia. Era tutto brillantinato con lo scollo a barca. Le stava divinamente. Serena optò per un vestitino rosso,a spalline sottili,anche il suo le arrivava a metà coscia. Quel colore le faceva risaltare gli occhi. Ne fu soddisfatta. Entrò in camerino per spogliarsi,quando sentì la voce di due ragazzine.
-No vabbè,ma tu hai visto? Lo sapevo che non poteva finire così- disse una.
-Eppure si parlava di un'altra in questo periodo, come mai nella foto bacia Federica?-
A quel nome Serena ebbe un sussulto al cuore. "Ti prego,fà che non sia lui..solo un'amara coincidenza. Non è lui.." ma ogni dubbio svanì,quando la ragazza fuori dal camerino disse
-Nun me credi? Leggi pure tu! "RITORNO DI FIAMMA TRA ULTIMO E LA SUA WENDY? IERI DOPO IL CONCERTO PARE CHE IL CANTANTE STESSE FESTEGGIANDO TRA LE BRACCIA DELLA SUA FEDERICA"-
Serena tremò, si sedette sul puffo che era presente nel camerino. Fu raggiunta subito da Sara,le bastò guardarla negli occhi per capire che anche la sua migliore amica aveva sentito tutto.
-Non ci credo- disse con voce flebile e roca. Le solite farfalline misero le mani sui fianchi, erano stanche di non poter danzare in pace,senza che qualcuno le rovinasse il volo.
Sara le accarezzò i capelli
-Ci sarà una spiegazione,Sere..quella strega..- ma non finì di parlare. Serena era una furia ormai, e allo stesso tempo si sentì cascare il mondo addosso. Sì mise in fretta le scarpe, lasciò il vestito che aveva scelto nel camerino e uscì dal negozio. Sara la raggiunse, provò a fermarla e a calmarla,ma Serena era un fiume in piena.
-Sono stanca di Niccolò e quella pazza isterica. Sono stanca del fatto che non possa godermi la mia storia in santa pace. Sono stanca di sentirmi una merda e di piangere ogni cazzo di volta perché mi sono innamorata di un deficiente!! Perché mi deve trattare così? Perché non mi lascia in pace se per me non prova nulla?- urlò,girandosi verso Sara. Avevano gli occhi di tutti addosso,ma non le importò.
-Lo sai anche tu che Niccolò ti ama,Sè. Non dire stronzate! C'è una spiegazione,ci deve essere per forza. Chiamalo, cercalo, digli di quello che hai saputo. Sono sicura che lui non c'entra nulla!!- esclamò Sara.
Serena aveva continuato a camminare, svoltò l'angolo e trovò un'edicola. In bella mostra,davanti alla vetrina,c'erano quelle foto. C'era quell'articolo. Niccolò e Federica. Sentì lo stomaco bruciare,un conato di vomito salirle in gola e gli occhi pizzicare. Ma non avrebbe pianto, no! Quel coglione l'aveva fatta piangere già troppo.

-Nic? Nic? Nic svegliate- disse Adriano mentre scuoteva l'amico ancora immerso nel mondo dei sogni.
-Mmhh, altri cinque minuti,piccola anima- esclamò il cantante.
Adriano sbuffò. Non sapeva come dirglielo.
-Ma quale piccola anima? So io,svegliate- gli disse ancora. Niccolò si stropicciò gli occhi e sorrise vedendo il suo amico
-Amore, ti sei fatta crescere la barba?- lo prese in giro.
-Ah,Nicco, qua nun c'è niente da ride- disse serio Adriano. Girava per la stanza,non riusciva a trovare le parole giuste.
-Che stai a dí? Che è successo?- chiese,tornando serio.
Adriano gli lanciò il cellulare, Niccolò lo prese e lo sbloccò. Davanti agli occhi gli si parò un'articolo,con tanto di foto allegate. Sentì il fiato mancargli e la testa girare. Non aveva bisogno di leggere, sapeva quello che c'era scritto. Buttò il cellulare a terra,si alzò dal letto e iniziò anche lui a girare per la stanza con le mani tra i capelli.
-Lei lo sa?- chiese ad Adriano,con la voce rotta.
-È incazzata come na iena- disse l'amico. Aveva parlato poco fa con Sara, e nemmeno lei si era risparmiata in offese per Niccolò. Ma questo Adriano non glielo disse.
-Che cazzo faccio adesso?- disse il cantante,tirandosi leggermente i capelli.
-Nic,ascolta..chiamala, dille tutto quello che è successo. Serena te capirà!-
-Cosa c'è da capí,Adrià? Tu capiresti? Eh? Io no!- disse,urlando.
-Nun poi startene co le mani in mano a Nicco!-
Niccolò allora prese la sua valigia e iniziò a riempirla.
-Ndo vai?- gli chiese l'amico
-Da lei-
-Aaahhh Nic, ma tu davvero nun stai bene? E a gente che te segue? Nun a pensi? Devi fà un tour,nun poi scappà-
-Io me ne sbatto le palle del tour,Adrià. Devo andà da lei. Quando è il prossimo concerto?-
-Tra quattro giorni-
-Perfetto. Ci vediamo tra quattro giorni allora-
-Vengo co te, nun te lasso annà da solo- gli disse Adriano, raggiungendolo davanti alla porta.
Il taxi li stava già aspettando,avrebbero preso il primo treno Milano-Roma. Doveva andare da lei. Le doveva spiegare tutto quello che era successo. Non poteva perderla. Inutile dire che provò a chiamarla e mandarle messaggi,ma non ebbe mai risposta. Una volta saliti sul treno,si lasciò andare sul sedile e chiuse gli occhi.
"Nun me lascià,Serè. No adesso,te prego".

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