Cap 7

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-Cazzo! Erano qui, sono sicura di averle messe in borsa. Ma che cavolo di sfiga ho? Borse enormi di merda. Dove cazzo le ho messe???-
Serena stava entrando nel panico più totale,stava rovistando nella sua borsa come una disperata e si accorse di aver perso le chiavi. Cercò di fare mente locale per capire dove le avesse lasciate.
-Porca miseria! Al bar-, si diede un colpetto sulla fronte quando sentì una voce che le disse..
-Cercavi queste?-
Serena si bloccò. Non aveva il coraggio di girarsi. "Cazzo. Cazzo. Cazzo. Non può essere vero". Lei quella voce l'avrebbe riconosciuta tra mille. Quella era la voce dell'unica persona in grado capirla. Sempre. Era la voce dell'unica persona che c'era sempre stata per lei, anche se l'altra non lo sapeva. Sì sentì il cuore battere a mille, le mani sudare e il viso di fuoco.
"Girati Serè,che cazzo fai?"
-Allora?- ripeté quella voce alle sue spalle.
Serena a poco a poco si girò, ed ogni suo dubbio fu distrutto quando vide un ciuffo disordinato,che cercava di ribellarsi al cappello calcato in testa e due braccia tatuate. Serena poteva riconoscere uno ad uno qui tatuaggi per le tante volte che li aveva visti sulle foto. Quei suoi soliti occhiali scuri e quel sorriso che gli procurava quelle fossette di cui Serena andava matta.
-Io...- cercò di dire lei
-Ti sono cadute, erano davanti alla porta del bar. Tieni- Niccolò fece per avvicinarsi e porle le chiavi, ma lei come la stupida indietreggiò. Non capì il perché, non comandava più lei il suo cervello.
-Nun te mordo mica,eh- lui sorrise ancora di più e lei chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e prese le chiavi tra le mani del suo cantante preferito.
-No..s-scusa, è c-che..non importa! G-grazie-, aprì il portone e sparì, lasciando un Niccolò stupito fuori al palazzo.
"De solito le mie fans nun fanno così quanno me vedono", pensò.
Sospirò, e si diresse di nuovo al bar, dove aveva lasciato un Adriano un po' incazzato.
-Ma 'ndo sei annato?- chiese quest'ultimo ancora seduto al tavolo
-Aveva perso le chiavi,Adrià. Erano sue-
-Embè? Che è successo?-
-Niente Adrià,lascia perde. Ste mie fans so una più strana dell'altra-.
Si lasciò andare sulla sedia, ordinò una birra, ma la sua mente era ancora persa in quegli occhioni verdi.

-MA TU SEI SCEMAAAAAA????
MA CHE CAZZO TI È PRESOOOOOO?? MI SFRANTUMI LE SCATOLE TU E LUI, T'HO DOVUTA ACCOMPAGNÀ PURE AL CONCERTO DUE MESI FA. TE LO RITROVI DI FRONTE, TI PORTA LE CHIAVI CHE AVEVI PERSO E CHE CAZZO FAI???? SCAPPI????
SERÈ MA STAI BENE????-
Sara stava urlando dall'altro capo del telefono da quando Serena,il giorno dopo, la chiamò per raccontarle il suo incontro.
-Calmati Sara! Che cazzo avrei dovuto fare? Saltargli addosso? Ero pure in ritardo visto che dopo poco è arrivato Giulio-
-MA CHI SE NE FREGA DI GIULIO??? MA TU SEI SCEMA. TU SEI FUORI!!!-
Serena iniziò a ridere, la sua amica e le sue esagerate reazioni..
Anche lei si stava maledicendo da ieri per l'incontro che aveva fatto ma che non aveva approfondito. A Giulio non disse niente,non avrebbe capito. Come tutte le volte che lei cercava di mettere la SUA musica in macchina
-Mamma e che lagna-, diceva sempre lui, quindi dopo un po' lei ci rinunciò.
Sentiva ancora quel suo sguardo addosso, e ripiombò nel ricordo di quell'incontro..
Stava ancora sognando ad occhi aperti quando Sara le urlò nelle orecchie
-OH MA MI HAI CAPITO???-
-Oh,ascoltami. Tu la devi finire di urlare,mi stai uccidendo il timpano. Che vuoi?- disse Serena tra l'esasperato e il divertito
-Stasera, verso le 21, ti passo a prendere. Hanno aperto un nuovo locale qui vicino e..-
-Alt,Sara! Tu sei felicemente single e non devi dare retta a nessuno. Io no. Quindi non mi posso organizzare le serate, lo sai Giulio com'è-
-Non mi rompere le palle,Serè. Stasera alle 21 sotto da te. Passo e chiudo!-
Serena non ebbe tempo di rispondere, ma già sapeva che sarebbe stato inutile comunque.
Sospirò e pensò "E adesso cosa dico a Giulio?", sbuffò e compose il numero del suo ragazzo.
-Hey,dimmi. In fretta,non ho molto tempo-
-Si amore,scusa.. ti volevo solo dire che stasera esco con Sara. Sai,non ci vediamo da tanto e adesso vorremmo recuperare il tempo perso-, disse lei sorridendo, cercando e sperando di convincerlo
-Mh, ok, va bene, mi arrangerò- e chiuse la chiamata.
Serena sapeva che quello non era un buon segno, ma poi si disse "Sara ha ragione, ho 23 anni e ho cambiato città. Ho tutto il diritto di uscire e divertirmi un po'".
Sì accorse che erano ormai le 19, così corse in bagno, fece la sua amata doccia e asciugò i capelli per poi lisciarli con la piastra. Andò in camera, indecisa come sempre di fronte quell'armadio strapieno. Optò poi per un jeans stretto a vita alta,all'interno aveva messo una camicetta a mezze maniche, una cintura nera e décolleté dello stesso colore. Il suo solito trucco leggero e alle 21 precise la sua migliore amica le mandò il solito messaggio
"Scendi". Diede un bacio a volo a Nathan che dormiva sul suo letto e corse da Sara.

-Allora Nicco? Che dici? Vieni con noi?-
-Non lo so, rega. Nun sto in forma-
-Echepalle- sbuffò il suo amico Tiziano. Sì erano radunati tutti a casa di Niccolò, volevano convincerlo ad andare in un locale aperto da pochi giorni. Chi alzato,chi a peso morto sul divano,ma gli amici suoi erano tutti lì. Li guardò ad uno ad uno. Adriano,Tiziano,Gabriele,Valerio ed Alessandro. Quante ne avevano fatte insieme e quanto supporto gli davano ogni giorno.
-Dai Niccò,quella chissà che cavolo sta facendo mo.. tu te vuoi fa vení a depressione?- questa volta era Adriano a parlare, lo avrebbe preso a calci.
Ma poi si affacciò al balcone, la vide salire sulla macchina guidata dalla stessa ragazza che era con lei al bar. "Ma che stai a pensà a Niccolò? Quella mica va dove vai tu", pensò.
Ma fu un attimo. Niccolò prese il suo giubbotto di pelle,mise i suoi soliti occhiali e disse ai suoi amici
-Annamo rega-

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