Cap 8

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Arrivarono al locale e a Serena piacque davvero tanto. Era posto su due piani : giù c'era una grande pista in cui poter ballare,un bancone grandissimo con degli sgabelli per sedersi e bere un drink ; mentre al piano superiore c'erano divanetti e tavolini vari.
Quella sera c'era un dj a movimentare la serata,il locale era davvero pieno. Le due amiche si accomodarono su due sgabelli, presero il loro drink mentre guardavano divertite quei soliti maschi che si aggrappano alle donne come se fossero piovre.
-Andiamo a ballare?- urlò Sara per farsi sentire
-Ovvio-
Le due amiche si scatenarono come non facevano da tanto,complice un po' d'alcool. Ovviamente non furono risparmiate da mani lunghi e avvicinamenti vari, ma si staccarono subito e ricominciarono a divertirsi tra loro.
D'un tratto Sara si fermò, diventò seria e urlò all'amica
-Cazzo,la vita ti vuole dare un'altra occasione-
Serena non capiva. Sì girò,guardandosi intorno e cercare di guardare lo stesso punto in cui guardava l'amica. Lo vide. Lui vide lei. Le sorrise e le fece un cenno a mò di saluto con la mano. Sperava davvero di trovarla lì. Niccolò non si seppe spiegare il motivo di tanta curiosità verso quella ragazza.
Lei si voltò, guardò Sara e le urlò
-Andiamo via,ti prego-
-Ehhh?? Scusami ma non sento,la musica è troppo alta-
-Me ne voglio andare,Sà-
-Te lo sogni!!!! Tu adesso rimani e se lui si avvicina e tu ti azzardi a fare scena muta, ti arriva un pugno. Chiaro???-
Serena sbuffò, non l'avrebbe mai convinta. Decise così di andare al bancone, prendere un altro drink che bevve quasi d'un sorso e uscì fuori a fumare una sigaretta.
Sì sentì più leggera, quell'aria fresca di metà settembre la fece riprendere un po' da tutto quel frastuono.
-Nemmeno tu sopporti la gente che ti balla addosso?-
Di nuovo quella voce. Questa volta però non avrebbe fatto la figura della stupida. Sara aveva ragione.
Sì girò e gli sorrise
-Mmhh,mani che volano ovunque e corpi che ti si strusciano addosso. Dopo un po' anche basta-
-Ti capisco- rispose Niccolò accendendosi una sigaretta
-Senti..scusami per ieri, io non volevo scappare via così, è che.. è che sembrava surreale- spiegò Serena
-Oh,nessun problema. Anzi, ho sorriso alla tua reazione. Magari e facessero tutte così le mie fans- sospirò divertito Niccolò
-Hey, come sai che..-
-Che sei una mia fan? Dal tuo portachiavi, ma ad essere sincero..mi diverto a sentirti cantare le mie canzoni tutte le mattina- lui la guardò e le sorrise, e si perse ancora in quegli occhioni verdi. Era buio, non emanavano la stessa luce del giorno prima. Ma erano così belli, che era impossibile non incantarsi
-Tutte le mattine? Come?- Serena si sentì il cuore a mille e la faccia bruciare dalla vergogna.
Niccolò rise del suo imbarazzo, le porse la mano e disse
-Hai ragione,non mi sono presentato. Piacere, io sono Niccolò e sono il tuo dirimpettaio-
Serena sentì la terra mancarle sotto ai piedi. Non poteva credere a quelle parole. Ultimo.. Niccolò.. abitava di fronte al suo palazzo e lei non se ne era mai accorta.
-C-cosa?- balbettò
-Quale delle due cose non hai capito bene?- Niccolò le sorrise grattandosi dietro la nuca, anche lui adesso era imbarazzato
-Scu-scusa..devo andare- fece per rientrare nel locale ma Niccolò la fermò prendendole la mano
-No,aspetta..questa volta dimmi almeno come ti chiami-
Serena si girò, non poteva credere a tutto quello che stava succedendo. Immaginò che da lì a qualche secondo Giulio la svegliasse e finisse tutto. Ma così non era. Niccolò le teneva davvero la mano e lei sentì il cuore battere forte.
-Se-Serena- balbettò ancora.
Niccolò le lasciò la mano e le sorrise
-Alla prossima allora-
Serena ricambiò il sorriso e scappò dentro. Sentiva ancora la mano di Niccolò nella sua, venne scossa da vari brividi e continuava a ripetersi
"Se sto sognando,non svegliatemi"

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