Cap 44

836 26 18
                                    

                     Due anni dopo

-Io nun saprò mai come ringraziarve per tutto quello che fate per me. Ogni volta, vederve qui a cantà le canzoni mie, me fa sentí fortunato. Voi che me seguite da sempre sapete quanto ho faticato per arrivà fino a qui. E questo è solo merito vostro!- la folla urlò ancora una volta il suo nome. A distanza di due anni erano ancora tutti lì a fargli capire che non aveva sbagliato ad insistere. Non aveva mai smesso di suonare, non aveva mai smesso di fare musica. Gli stadi continuarono ad essere SOLD-OUT quando si trattava delle date dei suoi concerti. Guardò ancora una volta tutta quella gente e,come se fosse la prima volta,si inginocchiò e pianse.
-ULTIMO. ULTIMO. ULTIMO!- il suo pubblico non smetteva di chiamarlo e a Niccolò vennero i brividi.
Poi si alzò, tra applausi e urla.
-Due anni fa v'ho presentato una persona..- disse d'un tratto, facendo gridare ancora di più la sua gente. Sapevano cosa stava per accadere.
Poi continuò
-Nun avrei mai pensato diventasse così tanto importante per me e per voi. Abbiamo sempre condiviso tutto co voi, compreso er momento più emozionante della nostra vita. Nun sapete quanto ho pianto quel giorno,rega. Me so sentito omo. Ho avuto paura all'inizio,lo ammetto. Ma poi quanno ho stretto quel fagotto tra le braccia, me sentivo capace de distrugge er mondo. La mia vita ha avuto inizio quel giorno!-
La folla non smise di urlare e piangere, quel cantante non avrebbe mai smesso di emozionarli. D'un tratto Niccolò sparì dal palco, per poi ritornarci mano nella mano con la donna della sua vita,Serena. E in braccio la loro piccola Giusy. Era una bimba dolcissima,quanto peste. Aveva ereditato gli stessi capelli folti e disordinati di suo padre, ma gli occhioni verdi..quelli li aveva presi da Serena. La sua gente continuò a chiamarlo, ad applaudire. Giusy guardava tutte quelle persone con aria stupita. Era troppo piccola per capire che erano le stesse persone che avevano permesso a suo padre di far si che il suo sogno si realizzasse. Niccolò lasciò la mano di Serena per carezzare sua figlia sulla guancia,che non smetteva di fissare tutta quella gente. Diede un bacio alla sua ragazza, per poi riprenderla per mano e arrivare insieme al centro del palco. Giusy stava già per perdere la pazienza e ciò fece ridere di cuore Niccolò. Sì diceva che le femminucce avessero un debole per i loro papà, eppure la sua piccola cercava sempre la sua mamma. Sorrise,mentre la passava in braccio a Serena. Loro erano ormai le donne della sua vita. Poi si girò verso il pubblico che non aveva smesso nemmeno per un secondo di commuoversi e gridare.
-Due anni fa, proprio qui al San Paolo, v'ho presentato Serena. Due anni fa, proprio qui, ho cantato per la prima volta "Rondini al guinzaglio"-
Sì accomodò dietro al pianoforte tra gli applausi della gente. Cantò quella canzone con tutta l'emozione che provava in quel momento. La cantò dolcemente,senza smettere di guardare Serena e Giusy. Anche la piccola si era incantata a guardare il suo papà, lo faceva ogni volta che lo sentiva suonare. E proprio come la prima volta, a Serena vennero le lacrime agli occhi. Erano una famiglia ormai, eppure non riusciva a smettere di chiedersi cosa avesse fatto di bello nella sua vita per meritarsi Niccolò. Quei due anni erano stati intensi, dalla gravidanza al giorno del parto. Il cantante non aveva smesso nemmeno un secondo di starle accanto,nemmeno dopo. Le dava sempre una mano con la piccola, divenne ancor più dolce e premuroso. Più protettivo.
-Due donne in casa, me volete fa morí d'infarto- le diceva sempre Niccolò, facendola ridere. Amava Giusy, l'amava con tutto se stesso. Decisero di chiamarla così perché Niccolò aveva dedicato alla piccola ogni singola parola di quella sua canzone. La usava come ninna nanna quando la sera portava la piccola a letto, facendola cadere dolcemente tra le braccia di Morfeo.
Quando la canzone finì, la sua gente aveva le guance rigate dalle lacrime. Avevano tutti cantato con il cuore in mano. Niccolò era felice come nessuno lo aveva mai visto. Abbracciò forte Serena e le diede un dolce bacio sulle labbra,per poi accarezzare e stringere la sua piccola Giusy, baciandole la fronte.
-So passati due anni da quel giorno..- disse poi, girandosi a guardare Serena.
-Serè,tu lo sai,io nun so mai stato bravo con le parole. Nun so er classico principe azzurro, so disordinato e faccio casini. Ma tu me rendi na persona migliore. Tu me fai dimenticà dei problemi, di quanto so bambino e di quanto la vita sia difficile a volte. Tu me aiuti a rialzarme quanno nun c'ho più voglia de annà avanti. Tu me fai sentí l'omo più fortunato nel mondo. Da quando poi è nata Giusy, ho sempre cercato de darte na mano. A volte ho fatto pasticci che manco un bimbo de n'anno farebbe. M'hai sgridato tante volte, per poi ride e prenderme in giro. Io nun sarò l'omo migliore del mondo, ma tu restame accanto..-
Ad un tratto si inginocchio ai piedi di Serena, facendo gridare talmente forte quel pubblico che quelle urla si sarebbero sentite per tutta Napoli. Serena si mise una mano davanti alla bocca, gli occhi non smettevano di lacrime e il suo cuore di battere forte. Quelle farfalline ormai, ballavano come se fosse l'unica cosa che dovessero fare al mondo.
Niccolò prese una scatolina dalla tasca, l'aveva data ad Adriano prima di salire sul palco,per riprenderla poi quando ci portò sopra Serena e Giusy,stando attento a non farsi scoprire. Il suo migliore amico era così felice per il cantante, aveva finalmente tutto quello che aveva da sempre sognato. Abbracciò Sara,vedendo quella scena, accarezzandole il pancione e commuovendosi.
Niccolò aprì la scatolina,all'interno c'era un fantastico anello.
-Voglio passà el resto della vita mia co te. Me voi sposà?-
Serena senza smettere di piangere annuí,per poi buttarsi tra le braccia del moro che si fiondò sulle sue labbra. Anche Giusy applaudiva,anche se non capiva quello che stava succedendo. La folla era ormai fuori controllo, non smettevano di urlare e applaudire quel momento così dolce e romantico.
Quando i due si staccarono si guardarono per un attimo negli occhi che sembrò un'eternità. Non smettevano di sorridersi, poterono sentire i loro cuori battere insieme anche se avevano tutta quella gente intorno a festeggiarli. Poi Niccolò tolse l'anello dalla scatola e lo mise al dito di Serena, stringendola ancora una volta forte a sè e baciandole i capelli, mentre insieme guardarono la loro gente commossa ed emozionata.
Niccolò pianse ancora. Non poteva credere a tutto quello che gli stava succedendo. È vero,un figlio ti cambia. Ti fa crescere e maturare. Ti fa diventare finalmente uomo. E ti rende la persona più felice del mondo!

Come Peter Pan ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora