Cap 15

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-Grazie per il bellissimo pomeriggio, Niccolò. Sono stata benissimo-
Arrivarono sotto casa di Sara, dove adesso viveva anche Serena. Erano in macchina e Niccolò non voleva proprio farla andar via.
-Sono stato benissimo anch'io,Sere-
Le carezzò la mano,se la portò al viso e vi lasciò un tenero bacio al suo interno. Serena sorrise a quel contatto, mentre sentiva il cuore battere forte. "Dio Niccolò, cosa mi stai facendo?"pensò.
Poi il moro si allungò verso la ragazza,lasciandole un bacio leggero sulla guancia. Serena si sentì il volto in fiamme. Mancava poco e il suo cuore le volava via dal petto. Sì scoprì fortunata ad essere seduta, le gambe erano diventate gelatina. Lei e Niccolò si guardarono ancora una volta negli occhi. Il cantante posò lo sguardo sulle labbra della ragazza. "No, Nic. Non puoi" , si ripeteva.
Si allontanò e sentì Serena sospirare. Sapeva di non essere l'unico a sentirsi vulnerabile.
-Buonanotte, Niccolò- disse Serena prima di aprire la porta dell'auto.
-Buonanotte,Sere-
La ragazza scese dall'auto e Niccolò sfrecciò via. "Cazzo. Cazzo. Cazzo", continuava a ripetersi, dando dei colpetti sul volante con le mani.
"Ma che cazzo te prende, Nic? Ma che cazzo me stai a fa, Serè?". Sì passò una mano tra i capelli e sentiva un nodo alla gola. Lo stomaco si contrasse. E decise così di fare una breve sosta con l'auto. Poggiò la testa sul volante.
"No. Non di nuovo, Niccolò".

-Com'è andata ieri?- chiese Sara,appena vide la figura della sua amica apparire in cucina, in pigiama e appena sveglia
-Buongiorno anche a te,Sara. Sto bene,grazie. Tu?- disse con un sorriso Serena e con la voce stropicciata dal sonno.
-Sisi, non sviare l'argomento. Che avete fatto? Eh? Eh?-
Sara la guardava con gli occhi della curiosità, così Serena sbuffò e iniziò a parlare
-Sono stata bene. Mi ha portata a vedere Roma dal Gianicolo con una vaschetta di gelato con i miei gusti preferiti. Non è successo nulla,Sara, se è quello che ti aspetti. Per ora sto bene così, la sua compagnia mi sta aiutando tanto. Ieri per tutto il tempo in cui siamo stati insieme, sono riuscita a non pensare alla mia vita catapultata nel nulla-
Sara la raggiunse e l'abbracciò forte
-Datti tempo amica mia. Quanto sono felice nel saperti tranquilla-
Le due fecero colazione e Sara iniziò a raccontare della sua serata con Adriano
-Sere,mi fa morire. Abbiamo riso e scherzato tutto il tempo,prendeva in giro tutti. Mi sentivo a mio agio. E poi si preoccupava che avessi sempre il bicchiere pieno,che fossi sazia,lui era un po'impacciato in alcuni gesti, ma era così dolce e premuroso-
Serena non poté fare a meno di guardare gli occhi brillare della sua migliore amica. Le sorrise e ancora una volta le ribadí quanto fosse felice per lei.
Dopo un po' Sara le fece una proposta
-Ma se ti iscrivessi all'università qui? Puoi ottenere il trasferimento e farti passare tutti gli esami. Sarebbe bello ricominciare a studiare insieme-
-Non lo so,Sara-
-Perchè? Avevi la media del 30,non puoi mollare tutto. Devi ricominciare a vivere Sere- l'amica le strinse la mano. Serena ci pensò su, poi annuí.
-Ok,allora aspettami. Chiamo mia mamma e vengo con te-
Sara fece un urletto di gioia,riabbracciò forte la sua amica e andò a prepararsi. Serena la guardava con il sorriso sulle labbra "La mia pazza migliore amica". Poi prese il cellulare e chiamò sua madre. Erano passati pochi giorni dal suo arrivo a Roma,eppure aveva tante cose da raccontarle. Decise di non dirle dello schiaffo di Giulio e del suo tradimento, le disse che era da un po' che le cose non andavano bene e che questa piccola convivenza le aveva messe tutte alla luce.
-Io voglio solo il tuo bene,amore mio-
Disse la donna, con un velo di lacrime agli occhi. Sapeva quanto Serena aveva sofferto per quella storia e sapeva che se aveva lasciato Giulio, qualcosa di più grave era successo. Ma si limitò a quelle informazioni che le diede sua figlia,non voleva farla sentire in imbarazzo.
-Sono a casa di Sara adesso. E abbiamo preso una decisione. Stamattina vado ad iscrivermi all'università-
La mamma di Serena a quelle parole cacciò fuori tutte le lacrime che aveva trattenuto. La ragazza sapeva di farla felice, ricordava ancora quanto male c'era rimasta la sua mamma quando lasciò l'università per seguire Giulio.
-Oh,amore mio..non potevi darmi notizia più bella. Sono così felice-
Parlarono per un altro po',poi attaccarono e Serena corse a prepararsi.
Sì guardò allo specchio. Stamattina si sentiva bella. Stamattina si sentiva rinata. "Dai inizio ad una nuova vita".

Quella mattina Niccolò la passo nella casa discografica. Sì era svegliato carico e positivo. Aveva messo giù qualche parola,qualche pezzo.. così decise di far ascoltare i vari arrangiamenti a Jacopo che si mostrò entusiasta.
-Bravo,Nic. Era da parecchio che non te sentivo così-
Niccolò ne era consapevole. Aveva passato un periodo in cui stava per mollarla quella musica. Non riusciva a trovare alcun suono,alcuna parola, che desse via ad una canzone. Stava per arrendersi e mandare tutto al diavolo. Ma quella mattina, si sentì diverso. Più leggero. Così senza nemmeno accorgersene,compose il suo numero.
Rispose al terzo squillo.
-Hey,Nic-
-Ciao,Sere. Ti disturbo?-
-No macché, ho una grande notizia da darti-
-Anche io! Ci vediamo al solito bar?-
-Certo, a tra poco-
Serena mise giù e Niccolò aveva già quelle farfalline nello stomaco che sentiva solo quando stava con lei.

-Ma è fantastico,Sè. Brava. Sono felice che tu non abbia mollato!-
Nicolò le strinse la mano sentendo la bellissima notizia di Serena.
-Si, com'è che cantava il mio cantante preferito? Ah,si
E ricorda è dal dolore
che si può ricominciare- canticchiò.
Lui rise contagiando anche lei.
-Ah, però.. che musica profonda che ascolti-
Serena rise ancora, bevve il suo caffè e poi esortò Niccolò a dargli la sua di bella notizia
-Oh, nulla di che..solo che dopo tanto tempo sono riuscito a scrivere di nuovo-
Sere gli fece un grande sorriso
-Wow,Nic! E tu dici niente di che? Ma è fantastico!-
Niccolò annuí e ricambiò il sorriso
-Sai,era da parecchio che non riuscivo a scrivere. Era come se c'avessi un blocco. Poi non so..stamattina mi sentivo così bene con me stesso, così tranquillo. E ho iniziato a scrivere. Ho buttato parole a caso su quel foglio mentre suonavo il pianoforte. E quello che ne è uscito, è proprio bello-
Niccolò aveva gli occhi che gli brillavano,chi lo conosceva sapeva quanto importante fosse per lui la musica. Serena gli sorrise ancora e si complimentò ancora con lui.
Passarono altro tempo in quel bar e,come il giorno prima, si sentivano davvero felici.

-Come sta Nathan?- chiese d'un tratto Serena,mentre Niccolò stava per riaccompagnarla a casa.
-Tutto bene,anche se sente la mancanza della sua padrona- rispose il moro,sorridendole. Per poi aggiungere
-Sere tu quando vuoi..non hai bisogno di chiederlo. Casa mia è sempre aperta-
La ragazza sorrise, sapeva che era vero. Sapeva che Niccolò per lei c'era sempre. Così posò la sua mano su quella del cantante, poggiata sul cambio.
-Niccolò,io non smetterò mai di ringraziarti. Eravamo due perfetti sconosciuti fino a qualche giorno fa. E tu hai deciso comunque di proteggermi come nessuno mai aveva fatto. Mi hai fatta sentire importante per qualcuno. Davvero.-
Niccolò con il pollice cercò di carezzare la mano di Serena per poi dirle
-Lo farei infinite volte ancora,Serè. Ho bisogno di saperti al sicuro. Ho bisogno di proteggerti. Ti prego,lasciamelo fare-
Serena annuí e sorrise ancora di più ascoltando quelle parole. Non si sarebbe mai abituata alla presenza nella sua vita dell'uomo che aveva accanto. Lo aveva sempre visto in tv, sul cellulare o su un poster. E invece adesso era in macchina con lei e le chiedeva di farsi proteggere. Sarebbe mai potuta essere più felice di così?
-Si,Niccolò. Ne ho bisogno anch'io-

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