Cap 14

1K 31 2
                                    

Finirono di sistemare le cose di Serena nella camera degli ospiti che Sara le aveva riservato.
-Grazie di tutto,Sà-
-Ma che scherzi? Non ti avrei mai lasciato nelle mani di quel verme. Casa mia è grande, puoi stare qui anche per sempre-
Le due amiche si abbracciarono e Serena aveva solo voglia di alleggerire un po' l'atmosfera tra le due
-Allora? Con Adriano?- chiese a Sara,con lo stesso sguardo che si rivolgevano ogni volta che si raccontavano dei ragazzi con cui uscivano.
-È così dolce,Sere. Ieri dopo il pranzo,ci siamo sentiti tantissimo. Poi ieri sera mia ha telefonata e siamo stati a telefono per ben 3 ore e mezza. Avevamo così tanto da raccontarci,non c'è stato un attimo di silenzio. Anzi,quando abbiamo riattaccato lo abbiamo fatto solo perché erano le 2.30- le due ragazze risero insieme e Serena non poteva non essere felice per la sua migliore amica.
-Sara,hai gli occhi a cuoricino- la prese in giro.
-Dai smettila- Sara si coprì il volto, consapevole che aveva la faccia tutta rossa per l'imbarazzo. Scoppiarono di nuovo a ridere, poi Serena le sussurrò
-Sono davvero felice per te, mi piace vederti così tranquilla-
-E tu,invece, mia dolce Serenella?- Sara aveva cambiato argomento, ricordando dove fosse la sua amica quando stamattina l'aveva chiamata in preda al panico.
-Io cosa?- Serena fece finta di non capire, sapeva di cosa stava parlando Sara
-Non fare la finta stupida con me, ragazzina. Cosa ci facevi a casa di Niccolò Moriconi?-
Fu il turno di Serena di sentirsi in imbarazzo,anche se stava parlando con la sua migliore amica, era come se si sentisse gli occhi di Niccolò addosso.
-Non sapevo dove andare ieri sera,ero così sconvolta. Quindi mi sono ricordata del mio vicino di casa e ne ho approfittato per dirgli che aveva ragione- Serena nel raccontare la storia si rabbuiò. Quello che era successo quella notte non lo aveva dimenticato, anche se la sua migliore amica faceva di tutto per distrarla.
-È un caro ragazzo,Sere. Si vedeva da come ti guardava e da quanto si sta preoccupando per te, che vuole proteggerti-
Serena annuí e sorrise
-Ti rendi conto? Il mio cantante preferito che si preoccupa per me. Ho dormito nel letto di Ultimo. Non ci posso credere!-
Sara scoppiò a ridere
-Dai,non è stato così tanto male poi venire a Roma-
Serena fu contagiata dalla risata e pensò "Eh no,non è stato così tanto male".

-Che c'è Nic? Hai deciso de far diventà casa tua na fattoria?-
Aveva esclamato Tiziano, una volta entrato a casa sua insieme agli altri e aver visto Nathan.
-No, nun è mio-
-E di chi è?- gli chiese Adriano mentre accarezzava il gattino che gli faceva le fusa
-Serena- Niccolò disse quel nome come se nulla fosse,come se fosse la cosa più spontanea e normale del mondo avere il gatto in casa della tua dirimpettaia.
-In che senso,Ní?- disse Adriano
Niccolò raccontò la travagliata notte che avevano passato lui e Serena, a fine racconto alzò gli occhi verso i suoi amici che sembravano increduli..
-Ma come ponno esiste persone così al mondo?- aveva detto Tiziano
-Che omo de merda- disse Gabriele tra i denti
-E mo ndo sta?- chiese Adriano
-A casa di Sara. Stamattina sono andate a prendere le valigie di Serena, si è trasferita lì-
Tirarono tutti un sospiro di sollievo. Esattamente come lui, anche i suoi amici erano felici nel saperla al sicuro. "Ah,allora nun so l'unico", disse fra se e sé, cercando di giustificare tutte le attenzioni che aveva dato a Serena in quei giorni. Ma anche lui sapeva che non era così. L'interesse suo era diverso. Era più un bisogno.
-Mbè? Che se fa allora?- disse d'un tratto Tiziano, facendo rinveire Niccolò dai suoi pensieri
-Oh,io ho un impegno..o almeno,spero de averlo ancora- disse Adriano e Niccolò capì con chi era quell'appuntamento. Sorrise all'amico che di rimando disse -Che cazzo voi,Moricò?-
Niccolò alzò le mani al cielo in segno di resa,ma non smise di ridere.
-A parte gli scherzi Adrià,vengo co te-
Tiziano e Gabriele si guardarono, non sapevano cosa quei due stessero nascondendo, così i due amici si ritrovarono a spiegare tutto.
-Adrià e pecchè nun c'hai detto niente?-
-Ma pecchè nun è na cosa sicura, ce stiamo a conosce, poi se succede qualcosa, v'a presento-
-E lassamo annà sti due piccioncini dalle pischelle. Ce vedemo domani, rega- Tiziano e Gabriele salutarono Niccolò e Adriano e andarono via.
-Pecchè voi vení co me?-
-Secondo te?-
-Ah Niccolò, vedi de non bruciarte de nuovo- l'avvisò Adriano.

Qualcuno bussò alla porta della sua camera, facendo così svegliare Serena che si era addormentata visto la notte che aveva passato.
-Mmhh..vieni Sara- ma ad entrare non fu Sara
-Hey, dormigliona- esclamò Niccolò appena entrò in camera.
Serena balzo sul letto, sapeva di avere una aspetto orribile e aveva di fronte a sé la perfezione fatta persona.
"Sara ti odio", pensò arrabbiata con l'amica che non l'aveva avvisata dell'arrivo di Niccolò.
-Hey- disse lei, più imbarazzata che mai. Niccolò si sedette sul letto,al lato dove aveva dormito Serena fino a pochi secondi fa.
-Sei bella anche così- aveva detto, aggiustandole un capello fuori posto.
-A quante ragazze lo dici,Moriconi?- disse Serena,sorridendo.
-Mmhh, non a molte. Con te mi viene spontaneo- Niccolò ricambiò il sorriso e cercava di evitare di guardare quegli occhi verdi,invano.
-Cosa ci fai qui?- chiese dolcemente Serena
-Adriano aveva un appuntamento con Sara, così sono venuto con lui per vedere come stavi. Ti dò fastidio?- rispose il cantante, ironizzando sull'ultima frase
-Oh,ovvio che no..e così, Ultimo si preoccupa per me?- Serena lo guardava, cercava di scorgere qualcosa da quegli occhi color nocciola che gli facevano mancare il respiro ogni volta
-Certo che mi preoccupo per te, ti ricordo che stanotte sei venuta a bussare a casa mia proprio quando stavo per addormentarmi- la prese in giro il cantante
Lei rise -Stronzo-
E quello che successe dopo Niccolò non se lo seppe spiegare. Ma dopo aver udito il suono della sua risata, non poté fare a meno di prenderle la mano e attirarla tra le sue braccia. La strinse forte, accarezzandole la schiena.
Le sussurrò poi
-Ti ho già detto quanto sei bella quando ridi?-
Serena sorrise, riprendendosi dopo lo stupore per ciò che aveva fatto il ragazzo.
-Ho voglia di un gelato. Che ne dice signorina se scende da questo terribile letto e viene con me?-
-Agli ordini,capitano- disse Serena con fin troppo entusiasmo.
-E allora si prepari,l'aspetto di là- le diede un bacio sulla fronte e uscì dalla stanza, lasciando Serena in balia di infinite emozioni.

-Allora? Ti piace?-
Niccolò dopo essersi fermato in gelateria e aver preso una vaschetta con quattro gusti di gelato, portò Serena al Gianicolo.
-Wow,Ní.. è stupendo-
La ragazza aveva gli occhi che le brillavano vedendo Roma di fronte a sè. Niccolò l'aiutò a salire sul muretto e lei si sentí come una bimba al luna park.
-Si, è stupendo- ripeté Niccolò mettendosi di fianco a lei e aprendo la vaschetta di gelato.
-Ho preso pistacchio,cioccolato,vaniglia e caffè. Spero ti piacciano- disse poi il cantante.
-Sono i miei gusti preferiti,Nic- aveva detto Serena. Ed era vero.
-Lo so,hai la tipica faccia di quelli a cui piace il pistacchio- disse ridendo
-E che faccia hanno quelli a cui piace il pistacchio?-
-Questa qui- disse Niccolò prima di prende col dito un po' di gelato al pistacchio e toccare il naso di Serena. Rise nel vederla così buffa.
-Heyyyy- si era lamentata la ragazza, poi scoppiò a ridere anche lei e non si era mai sentita più leggera di così.
Parlarono di tutto quel pomeriggio seduti su quel muretto, tanto che ormai al posto del sole c'era la luna, accompagnata da un cielo blu e tante stelle.
-Dovremmo andare- sussurrò Serena,anche se non aveva intenzione di andar via.
Niccolò annuí e scese dal muretto, ma Serena gli prese la mano e lo avvicinò a sé. Lei era ancora seduta e lui era in piedi davanti a lei, si guardarono negli occhi. Poi la ragazza disse
-Grazie di tutto, Niccolò. Quando tu mi sei accanto è come se tutti i miei brutti pensieri non esistessero più-
Niccolò le poggiò una mano sulla guancia, carezzandola
-Non devi ringraziarmi,Sere. Io ho bisogno di prendermi cura di te-
Le diede un bacio sulla guancia, Serena chiuse gli occhi a quel tocco e sentì brividi su tutto il corpo, come ogni volta che Niccolò la toccava. Era così bello stare tra le sue braccia, e ancora non le sembrava vero di avere di fronte la persona che lei più stimava al mondo. Lo ammirava per il suo carattere determinato,per il suo camminare a testa alta senza fermarsi davanti agli ostacoli. Ammirava la profondità dei suoi testi e ogni volta che li ascoltava le batteva forte il cuore. E mai avrebbe potuto immaginare che un giorno se lo sarebbe trovato accanto, a prendersi cura di lei come se Serena fosse la persona più fragile al mondo.
Niccolò si staccò pian piano dall'abbraccio, quella ragazza lo destabilizzava e lui doveva controllarsi con tutte le forze che aveva. Non stava attraversando un bel periodo, e lui non ne avrebbe approfittato.
L'aiutò a scendere dal muretto e le prese la mano. Raggiunsero la macchina continuando a parlare,mano nella mano. Mai al mondo i due ragazzi si erano sentiti così tranquilli, così leggeri. Non avevano paura di nulla, si dicevano tutto,anche le cose più imbarazzanti della loro vita. Sapevano che dall'altro lato avevano una persona capace di ascoltare, non giudicando. E si sentirono spensierati,come se il mondo intorno non esistesse più!

Come Peter Pan ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora