Cap 20

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-Cristo, un attimo! Sto arrivando!- urlò Serena a chiunque fosse a suonare il campanello di casa ininterrottamente. Sara era uscita con Adriano, quindi lei era sola a casa. Aprì la porta,aveva addosso un leggins e una t-shirt lunga bianca e i capelli raccolti in uno chignon disordinato.
Trasalì nel vedere la figura che si trovò davanti, fece per chiudere la porta, ma il ragazzo mise un piede per bloccarla.
-Che cavolo vuoi?-, gli disse Serena, guardandolo negli occhi coperti dagli occhiali scuri.
-Fammi entrare,Serè- le disse Niccolò,con tono duro e freddo.
-Scordatelo- urlò la ragazza.
-Serena,apri questa cazzo di porta e fammi entrare. Non ho intenzione di dare spettacolo a quest'ora. Te dico du paroline e me ne vado- Niccolò era nervoso e spazientito, aveva ancora un po' d'alcool nello stomaco.
-Dimmele qui,davanti alla porta- esclamò Serena,con aria di sfida.
-Ah si? È questo che voi,Serè? E allora vediamo chi se fa male stasera- il cantante adesso era veramente incazzato. Spinse la porta con un po' più forza, Serena riuscì ad evitarla per un soffio. Niccolò si precipitò in casa e chiuse la porta alle sue spalle.
Tolse gli occhiali e li lanciò in un punto impreciso della stanza.
-Ma tu non stai bene, te lo hanno mai..- ma il moro non le permise di finire la frase. Serena si ritrovò con la schiena al muro e le mani del cantante ai lati della sua testa.
-Che cazzo vuoi, Niccolò?- esclamò alzando la voce
-Che cazzo voglio,Serè? Voglio che la smetti de fa a bambina. Voglio che m'ascolti. Voglio che apri sta cazzo de testa che te ritrovi e ascolti quello che te devo dí. Perché che tu me vieni a dire che tra noi nun c'è stato niente, a me fai solo girà le palle- le disse Niccolò, ad un palmo dal suo viso
-Puzzi d'alcool- sussurrò Serena,storcendo il naso.
-Si, e allora? Ho bevuto perché tu non m'ascolti. Te sto cercando a quel cazzo de cellulare e nun me risponni. T'ho chiamato e t'ho inviato cento messaggi, e tu me ignori, manco c'avessi la peste-
-Ora sei qui, e mi hai messa in trappola. Dimmi che vuoi!- gli disse la ragazza. Aveva il cuore a mille per quella vicinanza, le farfalline nello stomaco iniziarono a prendere il volo, ma Serena non voleva cedergli, sapeva che doveva essere più forte di tutte le emozioni che Niccolò le faceva provare.
Niccolò rise.
-In trappola,eh?-
-Niccolò,parla!- Serena aveva alzato un po' il tono di voce. Sul viso del cantante era sparito ogni sorriso.
-Serè io so no stronzo, c'hai ragione. T'ho vomitato quella merda addosso perché.. perché.. perché non lo so manco io il perché. Ho na cazzo de voglia de viverti,urlannolo al mondo intero. Voglio uscì co te,mano della mano. Baciarte davanti a tutti, senza timore. Voglio che tutto l'universo sappia che sei la donna mia. Ma nun posso! Nun posso perché io nun c'ho na vita mia, io c'ho la fama. La fama,Serè. Che brutta parola. T'ho giuro, io certe volte la odio proprio. Vorrei solo esse no pischello de 24anni e godermi la vita come fanno i coetanei miei. E invece me devo nasconne per bacià a ragazza mia. Te ce sei mai messa nei panni miei? No? Io c'ho paura,Serè. C'ho paura de farte esporre perché la gente è cattiva, il mondo è na merda. Ed io nun voglio rimanè de novo solo. Ora capisci perché me so arrabbiato? Quello là, quel "Franci" t'ha abbracciato,tu l'hai abbracciato. Nun avevate nessuna paura, lo avete potuto fà alla luce del sole. Io nun posso. Serè,io ho dovuto chiamà tutte le forze mie per non baciarte davanti a tutti oggi. Ora lo capisci? Capisci perché me so comportato così?-
Niccolò dopo quello sfogo aveva le lacrime agli occhi, ma non aveva smesso nemmeno un secondo di guardare quelli di Serena,increduli e stupiti. Continuò a guardarla, aspettando una sua risposta. Aveva il fiato corto, un nodo in gola e il cuore che rischiava di scappargli dal petto, ma aveva bisogno di dirle quelle cose.
Serena lo guardò a bocca aperta, non avrebbe mai immaginato che dietro a quella semplice scenata di gelosia,potesse celarsi tutto quel malessere. Le si intenerí il cuore.
-Perchè non me lo hai detto prima?- disse, accarezzandogli la guancia e togliendo via quella lacrima scesa dagli occhi di Niccolò.
Lui sorrise, debolmente
-C'ho provato, ma te sei scappata-. Era vero,Serena era scappata,prima dal ristorante e poi spegnendo il cellulare.
-Serè,io lo penso ancora quello che t'ho detto ieri. Io ho bisogno di te-, le sussurrò debolmente, con le lacrime che gli rigavano il viso come non mai. E allora Serena fece l'unica cosa che andava fatta in quel momento. Lo abbracciò e posò le labbra sulle sue. Con la lingua cercava di farsi spazio nella bocca di Niccolò. Il moro schiuse le sue labbra e diede cosí via alla danza delle loro lingue. Non ci pensò su due volte, le mise una mano sul fianco e le sfilò via la t-shirt,scoprendo il seno nudo di Serena. Scese a baciarle il collo tenendole una mano tra i capelli,tirandoli leggermente all'indietro in modo da avere pieno accesso al suo collo. Serena era in balia di infinite emozioni, sentiva brividi in ogni parte del suo corpo. Si lasciò sfuggire un gemito quando il ragazzo scese a mordicchiarle un capezzolo. Niccolò sorrise compiaciuto, e iniziò ad abbassarle i leggins. Inginocchiandosi e baciando ogni parte di pelle nuda. Serena gemette ancora e con la voce roca gli sussurrò
-Nic,non qui..potrebbe arrivare Sara- il cantante allora la prese in braccio, mettendo le gambe della ragazza intorno alla sua vita. Riprese a baciarle la bocca, arrivano nella camera da letto,chiuse la porta con un piede e vi appoggiò la schiena nuda di Serena. La ragazza gli sfilò la maglietta,toccando quelle braccia piene di tatuaggi. Aveva solo gli slip addosso e poteva sentire l'erezione di Niccolò premere contro la sua intimità.
-Nic.. Niccolò..ti prego- ansimò, mentre il ragazzo le strappo via gli slip e prese a toccare il suo sesso.
-Cosa vuoi,Serena? Dimmelo- le sussurrò con voce roca e il fiato corto, ad un palmo dal suo collo.
-Te, Niccolò..voglio te-. La ragazza poté sentire il sorriso di Niccolò sulla pelle, poi quest'ultimo tolse via i pantaloni di tuta e i boxer, continuando a tenerla in braccio, contro quella porta fredda. Sì mise comodo tra le sue gambe.
-Ridimmelo. Cosa vuoi,Serena?-
-Voglio te-.
Fecero l'amore così, in piedi e forse un po' scomodi. Ma non smisero di cercarsi e guardarsi,tra un bacio e l'altro. Nessuno poteva capire la complicità che c'era tra quei due ragazzi. Niccolò aveva bisogno di sicurezze, voleva che Serena gli facesse passare ogni briciolo di paura. E lei si maledisse per non aver capito prima il motivo dell'atteggiamento di Niccolò al ristorante. E dopo aver raggiunto il piacere, tra i respiri affannati e il cuore che batteva all'impazzata,Serena gli sussurrò -Nic, anche io ho bisogno di te-.

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