Cap 26

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Appena arrivarono al lago stesero una grande coperta sul prato che lo circondava. Misero i due cestini che avevano preparato agli angoli di essa,in modo da tenerla bella ferma. Adriano si sedette con le gambe distese e aperte, Sara lo raggiunse, posizionandosi tra esse e poggiando la schiena sul suo petto. Il ragazzo le avvolse i fianchi con le sue braccia, dandole dei teneri baci tra i capelli. Niccolò e Serena si erano seduti al bordo del lago, tenendosi un po' a distanza e i loro amici non potevano fare altro che guardarli.
-Mi dispiace tanto per loro- disse Sara, mentre carezzava una mano del suo ragazzo.
-Anche a me. Prima Niccolò mi ha raccontato un po' della loro situazione,è così frustrato- sbuffò Adriano.
-Vorrebbero urlare al mondo quanto sono felici- disse con un filo di voce la ragazza.
-Si, è tremendamente sbagliato tutto questo!-
Niccolò e Serena cercarono di non pensare al fatto che avrebbero dovuto fare attenzione anche nel prendersi la mano. È vero,c'erano i loro due migliori amici che sapevano già tutto, ma non era da sottovalutare che un paparazzo li avesse seguiti in quella gita in montagna.
-A che pensi?- disse ad un tratto Niccolò,guardando la ragazza fissare un punto indefinito nel lago.
-A nulla- mentí Serena. Aveva tremendamente voglia di stringergli la mano, abbracciarlo e lasciarsi andare,ma non potevano, o meglio lei non voleva. Non ancora.
-Non le sai dire le bugie- la canzonò Niccolò,sorridendole. La ragazza lo guardò negli occhi per poi guardare quel sorriso che le faceva perdere la testa ogni volta. Quella perfezione divina era accanto a lei e voleva lei, non si sarebbe mai abituata a quella situazione. Le sembrava tutto surreale ogni giorno che passava con Niccolò accanto.
-Vorrei tanto stringerti a me, Nic- il moro a quelle parole avvicinò la sua mano a quella di Serena. Erano entrambe poggiato sul prato, le incastrò tra loro e si sorprese quando Serena gliela strinse. Si guardarono le mani intrecciate, per poi alzare lo sguardo e perdersi l'uno negli occhi dell'altro,sorridendosi. E fu in quel momento che a Niccolò venne un'idea.
"Come ho fatto a non pensarci prima?", sì diede un colpetto sulla fronte e Serena guardò divertita quella scena.
-Che c'è?- gli chiese sorpresa
-Vieni con me- Niccolò l'aiutò ad alzarsi, tenendole ancora la mano. Raggiunsero i due amici ancora intenti a farsi le coccole e il cantante esclamò
-Arriviamo subito-
-Nun ve imboscate eh- disse Adriano scoppiando a ridere.
-Er solito cojone- rispose Niccolò,ridendo. Li salutarono e iniziarono a camminare, senza staccare le loro mani. Si fermarono davanti ad una piccola casetta, era dispersa in quella zona di montagna ma era molto curata. Serena alzò un sopracciglio guardando Niccolò, allora il ragazzo la trascinò all'interno. E Serena non poteva crederci.
Quello che da fuori poté sembrare un semplice ammasso di legno, all'interno era una vera e propria casetta.
Serena si guardò intorno, poi guardò Niccolò,che fece spallucce e le disse
-Questa è dei miei nonni, capitava che ci raggiungevano qui in montagna. Seppure ci fossero tante camere in casa nostra,vollero comprare questa piccola dimora qui in prossimità del lago-
-Nicco è fantastica- era più piccolo rispetto a quella del cantante,ma lo stesso accogliente. Non c'era il camino, ma una grande stufa. Niccolò l'accese, poi prese Serena per mano e la fece accomodare accanto a lui,sul divano. Ebbero finalmente un momento per stare soli, senza la paura che qualcuno potesse disturbarli o fotografarli. Niccolò allora le carezzò la guancia e la baciò. Un bacio dolce,ma allo stesso tempo tormentato. Starle lontano era la cosa più difficile del mondo e lui non sapeva quanto tempo avrebbe potuto resistere ancora. Sì staccarono, Niccolò poggiò la fronte contro quella della ragazza e chiuse gli occhi, per poi sussurrarle
-Sere,io impazzisco ad averti lontana da me-
-Nic,ti prego..- Serena aveva paura di ascoltare le parole di Niccolò,sapeva quanto avesse ragione il ragazzo ma la paura prendeva sempre il sopravvento. Si avvicinò per baciarlo,ma il ragazzo si scansò. Sì allontanò un po' da lei e Serena poté guardare i suoi occhi color nocciola tristi e delusi.
-Perchè non vuoi che io dica di noi?- le chiese, in tono confuso.
-Perchè è tremendamente presto Niccolò. Ma cavolo, tutti aspettano prima di annunciare o presentare la persona che hanno accanto, persino noi comuni mortali. Perché tu no? Abbiamo fatto pace ieri,Nic! Non ci siamo parlati per un bel po'. Perché avere fretta?- disse Serena, un po' infastidita ed alzò il tono di voce.
Niccolò abbassò lo sguardo, aveva detto le stesse cose di Adriano. Possibile che era l'unico a non riuscire a capire un ragionamento tanto semplice? Avrebbe dovuto essere il primo a voler aspettare, con Federica lo fece. Non si seppe spiegare tutta questa fretta che aveva di mostrare al mondo intero la ragazza che aveva accanto. La guardò in viso e annuí, le si avvicinò di nuovo cingendo i suoi fianchi con le sue braccia.
-Hai ragione. Scusa!- le sussurrò dolcemente. Serena chiuse gli occhi,sì passò una mano tra i capelli e sospirò. Quando li riaprì trovò il sorriso di Niccolò ad accoglierla, e per quanto volesse esser dura o arrabbiata,non ci riusciva quando il ragazzo la guardava così.
-Giochi sporco, Moricò- gli disse, sorridendogli.
Il moro scoppiò a ridere, per poi stringerla a sè e baciarla. La fece stendere sul divano per poi sdraiarsi piano piano sul suo corpo.
Sì staccò da quel bacio per guardarla negli occhi e sulle labbra le sussurò
-Tu...mi fai perdere il controllo-
Serena si morse il labbro,non sapeva cosa rispondere. Niccolò sorrise malizioso
-No,non così..lo sai..- provò a dire, ma si sentì così vulnerabile in quel momento..
Serena riuscì a sostenere il suo sguardo, ma quella situazione le stava facendo venir caldo. Quelle farfalline oramai volevano come se nulla fosse, e fu lei ad azzerare la distanza, alzando un po' la testa e ricominciando quel bacio che il cantante aveva interrotto. Niccolò allora perse ogni briciolo di lucidità, voleva lei. Aveva bisogno di sentirla sua. Aveva bisogno di dimostrarle quanto è tormentoso starle lontano. Scese a baciarle il collo,lasciando dei piccoli segni.
-Tu. Sei. Mia.- le sussurrò all'orecchio, facendole venire i brividi. Ritornò sulle sue labbra,staccandosi solo per toglierle via il maglione. Scese a depositarle dolci baci sulla pancia, per poi sbottonarla i pantaloni e lasciarli cadere. Si fermò a guardarla per un attimo e le disse
-Sei tremendamente bella,Serè- la ragazza arrossí. Non aveva mai amato il suo corpo, lo vedeva sempre pieno di difetti e con qualche chilo in più. Ma Niccolò si avvicinò ancora alle sue labbra, e prima di baciarla le disse
-Sei perfetta, piccola anima-
La casa era ormai invasa dai loro respiri affannati e dalla voglia che l'uno aveva dell'altro. Niccolò sì spogliò e dopo aver tolto quegli indumenti di troppo dal corpo di Serena,la fece sua. Pelle contro pelle. Corpo su corpo. I battiti dei loro cuori come colonna sonora di quel dolce momento. Non ebbero fretta, avevano bisogno di sentirsi.
-Dio mio, Serè..- le sussurrò sulle labbra Niccolò, raggiungendo il piacere. La ragazza venne con lui, inclinando la testa all'indietro e graffiando la schiena del cantante. Niccolò si spostò al fianco di Serena, la strinse forte a sé e la baciò tra i capelli. Era tutto così perfetto in quel momento, che gli sembrò un sogno.
-Come mai ogni volta che siamo da soli, tra me e te finisce così?- chiese Serena, sorridendogli.
-Perchè sei così bella che io proprio non ce la faccio a resisterti- le rispose Niccolò, ed era sincero.
-Ma dai, smettila..- Serena arrossí a quelle parole.
-Perchè? Serè,tu forse nun te rendi conto di quanto bella sei, di come te guardano gli omini quanno gli passi accanto. Nun so quante volte ho dovuto resistere dallo spaccà la faccia a qualcuno!- le disse il cantante.
Serena rise, per poi accarezzargli la guancia
-Tu sei bellissimo, Niccolò Moriconi. Ed io,mi sento la ragazza più fortunata del mondo-
Niccolò la baciò dolcemente, per poi staccarsi e stringerla ancora più forte a sè.
-Lo sono anche io,piccola anima- le sussurò tra i capelli.

-Ah finalmente! A Moricò, c'hai na certa età, tutta st'attività te fa vení n'infarto!- lo prese in giro Adriano,vedendo i ragazzi tornare al lago.
-Adrià,ma tu sei proprio stronzo!- scoppiarono tutti a ridere,anche se Serena ormai era diventata rossa.
-Mbè? Volemo magnà? C'ho fame!- disse Niccolò toccandosi lo stomaco.
Sì sedettero tutti sulla coperta e tra una risata e l'altra mangiarono il pranzo che avevano preparato. Solo quando si fece buio si accorsero di quanto il tempo era volato quella giornata, decisero così di tornare a casa.
Stavano per entrare,ancora ridendo tra loro per un racconto di Adriano di quando era piccolo, quando una voce li fece voltare. E Niccolò si maledisse, stava per succedere il finimondo. Se lo sentiva!
-Sapevo di trovarti qui!- disse Federica,raggiungendolo e abbracciandolo.
Niccolò e Serena si guardarono, la ragazza sentì lo stomaco bruciare e gli occhi pizzicare.
"Non ci credo. Non è possibile. Ma certo,che stupida! Chissà quante volte c'ha dormito qui con lei". Lo guardò con sguardo triste e scuotendo il capo, per poi andare in casa, raggiungere la camera da letto e chiudersi la porta alle spalle. Le si poggiò contro,mettendosi a sedere e lasciò scendere quelle lacrime che aveva trattenuto davanti a Niccolò con Federica tra le braccia.

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