Serena lesse quel messaggio infinite volte. Non sapeva cosa rispondergli.
"Allora perché sei lì con lei?", pensò. Decise di spegnere il cellulare e di mettersi a dormire. Quella serata le aveva solo lasciato un grandissimo mal di testa, era stanca. Stanca di tutto quello che le stava succedendo. La vita le stava scappando dalle mani e lei non sapeva come riappropriarsene.Niccolò passò l'ennesima notte insonne. Sì sentì terribilmente solo ed abbattutto. Decise di alzarsi, andare in cucina e farsi una camomilla,anche se odiava quegli intrugli caldi. Venne raggiunto dopo un po' da Federica, che si sedette sullo sgabello di fronte a lui.
-Anche tu notte insonne?- chiese la bionda.
Niccolò si limitò solo ad annuire,poi prese un sorso del liquido che aveva nella tazza. Fece una faccia disgustata, ma continuò a berlo.
-Non ti è mai piaciuta la camomilla- disse Federica per poi sorridere debolmente.
-Ne avevo bisogno. Nella vita i gusti cambiano- rispose freddo.
-Ho notato. Sei passato dalla bionda con gli occhi azzurri, alla castana con gli occhi verdi. Chi sarà la prossima?- chiese lei,divertita.
-Nun ce sarà alcuna prossima- rispose secco il cantante.
-Ti piace eh? Ti si legge in faccia. Anche se non si dice il suo nome, tu hai gli stessi occhi e lo stesso sorriso che avevi quando guardavi me-
-Le cose cambiano,Federí. Hai fatto tutto tu. Te ne sei andata e sei tornata, e sappiamo entrambi che sta permanenza nun durerà a lungo. Io nun so quello che fa per te- disse di getto Niccolò, e lo pensava davvero. Sì stupì delle parole che aveva detto, aveva finalmente ammesso a se stesso che non era Federica la ragazza che voleva accanto.
-Che ne sai? Come fai a sapere quello che io farò? Sono stata male in questi mesi senza di te,Nic. Credimi!- allungò la mano per toccare quella del moro,ma lui la ritrasse. Aveva le idee chiare,ora più che mai.
-No,Federí. E sai perché nun te credo? Perché hai sempre fatto così. Tu vai e torni quanno te pare, ed io ho bisogno de na persona stabile. Ho bisogno de na persona che c'è sempre, e che me lo fa capí pure coi piccoli gesti. Ho bisogno de na persona che me mette al centro del suo mondo, e nun dopo le amichette sue. Ho bisogno de na persona che tu nun poi esse e nun sarai mai!- Niccolò si sentì leggero dopo quello sfogo. Aveva davvero bisogno di dire ad alta voce,alla persona che lo aveva fatto soffrire, che non c'era più posto nella sua vita. Aveva bisogno di dire a Federica che non era colpa della carriera del cantante se si erano lasciati. Oh,no.. Niccolò smise di sentirsi in colpa. Federica doveva sapere che lui per lei non era mai esisto veramente. E adesso era lei a non esistere più per lui.
Lo guardò negli occhi,mentre i suoi divennero lucidi.
-Lo pensi davvero,Nic?- sussurrò con un filo di voce.
-Si,Federí. Lo penso davvero-
La bionda allora si alzò, andò in camera e tornò in cucina da Niccolò dopo una ventina di minuti. Il cantante intanto era uscito fuori a fumare una sigaretta.
-Nic,io vado via- gli disse Federica,appena lo raggiunse. Tenne lo sguardo basso, aveva capito che lo aveva perso per sempre.
-Buona fortuna Fè- sussurrò Niccolò.
La ragazza annuí per poi chiudersi la porta alle spalle e andare via.
"Niccolò e mo o sai che famo?" pensò. Prese il suo giubbotto di pelle, uscì di casa e salì in macchina.
"Sto a diventà un vampiro. Esco de notte,ormai", pensò e sorrise. Quella notte sarebbe finita diversamente. Avrebbe fatto capire alla sua piccola anima che era lei che voleva davvero. Il resto era solo un contorno di cui lui avrebbe fatto volentieri a meno.-Ma che cazzo di ore sono?- sì lamentò Serena sentendo il campanello di casa sua suonare senza sosta. Erano le 2.30 e Serena maledisse Sara per non essersi portata le chiavi.
-Giuro,la prossima volta te le infilò in gola, così non le dimentichi- urlò mentre stava andando ad aprire.
Ma non era Sara quella persona che le aveva interrotto il sonno.
-Cristo! Ma tu la notte non dormi?- disse Serena. Niccolò le fece un sorriso sfacciato e si passò la mano tra i capelli.
-Soffro d'insonnia,signorí-
-E prenditi un sonnifero. Non puoi piombare a quest'ora a casa delle persone-
-Me fai entrare o devo fà la stessa cosa dell'altra volta?- le rispose Niccolò,cambiando argomento e sorridendo ricordando quello che era successo la volta precedente.
Serena sbuffò,ma lo fece entrare.
Nathan appena lo vide tornò dal mondo dei sogni,gli andò incontro e gli si strusciò tra le gambe, facendogli le fusa.
-Ah bello,quanto me sei mancato- disse Niccolò, accarezzandolo.
Serena non riuscì a trattenere un sorriso,quella scena era così tenera che per un attimo le si addolcí il cuore.
Il moro poi alzò lo sguardo verso la ragazza, Nathan era tornato nella sua cuccia a ronfare.
-Serè,io ti devo parlare- disse d'un tratto.
-Ma davvero? Sai che pensavo che tu fossi venuto per un pigiama party?- disse Serena,stizzita.
-Le tue battute non hanno mai fatto ridere- la prese in giro Niccolò.
-Nic,che vuoi?- la ragazza si mise a braccia conserte, stava perdendo la pazienza.
-Parlarti- disse lui, quasi sussurrando.
-Dimmi, ti ascolto- Serena ce la mise tutta pur di non guardarlo negli occhi,ma Niccolò le si avvicinò e con un dito sotto al mento le fece girare il viso verso di lui. E così si ritrovarono occhi negli occhi,lottando entrambi pur di non perdersi in essi.
-Io nun so l'omo migliore al mondo,lo so. So pure che dico sempre e stesse cose, ma so cose che penso. Tu me sei entrata sotto la pelle. E nun è vero che io avevo mente e core occupati da Federica. Loro erano liberi, me lo stavano a urlà già da tanto. So io che nun capivo. So io che nun capivo che accanto a me volevo te. Avevo bisogno de te come l'aria. Avevo bisogno delle tue carezze,delle tue risate,dei tuoi sorrisi. Avevo bisogno dei tuoi baci e dei tuoi occhi. Avevo bisogno de tutto quello che sò quando sto co te. E nun so frasi fatte, Serè. So frasi che vengono dal core. Quello stesso core che batte solo quando sta vicino a te-
Serena si ritrovò con gli occhi pieni di lacrime. Quelle farfalline ripresero il volo e adesso danzavano come mai avevano fatto. Sentì una stretta al cuore e il mondo girarle intorno. Gli sorrise. Gli sorrise come si sorride alla persona che ti fa stare bene. Gli sorrise come si sorride alla felicità. Gli sorrise come non aveva mai sorriso a nessuno.
-Niccolò..io- aveva la voce roca e le lacrime stavano per scendere ancora.
Niccolò allora la prese tra le braccia e le diede piccoli baci tra i capelli.
Respirò quel suo dolce profumo e si sentí di nuovo a casa. Serena nascose il viso nell'incavo del suo collo. Ripensava alle parole che le aveva appena detto il cantante e il cuore iniziò a battere forte. Alzò il capo per guardarlo negli occhi,anche i suoi adesso erano lucidi.
-Tu sei tutto un casino. Sei e sarai la mia rovina,la mia disperazione. Ma ho bisogno di te anche io Niccolò. Ho bisogno di qualcuno che mi protegga,e nessuno potrà mai farlo come hai sempre fatto tu-.
Niccolò l'abbracciò ancora più forte. Era così preziosa e dolce,che non si sarebbe mai perdonato per il male che le aveva fatto in quei giorni. Le carezzò i capelli e capì quanto le era mancato tutto quello. Capì che dai sentimenti non si fugge. Capì che era pronto ad urlare al mondo che Ultimo si era innamorato un'altra volta!
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Come Peter Pan ~
FanfictionUna nuova vita. Una nuova città. Accanto la persona che amava, o almeno così cercava di convincersi Serena. Ma un paio di occhi scuri e un corpo un po' troppo tatuato, le diedero la spinta per guardare in faccia la realtà.