Cap 31

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-Deve esserle successo qualcosa,Nic. Serena non è così stupida!- disse Sara. I ragazzi erano tutti riuniti a casa sua,Adriano aveva chiamato anche Tiziano,Gabriele,Alessandro e Valerio. Avevano bisogno di più pensieri.
-E che cazzo voi che le sia successo, a Sà? Nun l'hai sentita? So stato un divertimento,un cojone da usà. È ancora innamorata de quell'omo de merda- esclamò il cantante.
Niccolò da quando Serena era andata via non riusciva a calmarsi. Sentiva il sangue bruciare e lo stomaco sottosopra. Sì trattenne dal rompere qualcosa perché erano a casa di Sara.
-Ma a voi finí? Ma nun a capito n'cazzo? Ma Serena te pare una de quelle?- gli disse Adriano.
-Nun so più Serena chi è. So solo che ha fatto le valigie e se n'è annata!- urlò il moro, si sentiva devastato. Questa volta non era come quando lo lasciò Federica, questa volta il cuore gli faceva proprio male. Sì sentì disperato, avrebbe voluto seguirla,andare da lei. Doveva dirgli che non provava niente per lui guardandolo negli occhi.
-So stato no scemo. Adesso se spiega perché non voleva farlo sapè in giro-
Sara però, a quelle parole,non trattenne più la rabbia.
-Ma che cazzo dici, Niccolò? Ma tu davvero pensi che Sara ti abbia usato? Pensi che tutte quelle cose che ti diceva era perché doveva far prendere aria dalla bocca? Nic,tu gli occhi di Serena non li hai mai visti. Tu non la conosci. Se n'è andata senza nemmeno guardarci. Io non ci sto a lasciarla tra le mani di quella merda-
-E cosa proponi? Andare lì e rapirla? Sarè, Serena c'ha abbandonati. Fattene una ragione,io me farò la mia- dopo poi Niccolò uscì da quella casa,sbattendo la porta. Raggiunse la sua macchina, iniziò a dare a prendere a pugni il volante, a piangere e urlare. "Cosa cazzo è successo,piccola anima? Te prego,me fai morí", non sì trattenne più. Cacciò tutte la lacrime che aveva, solo una volta calmatosi guidò verso casa sua.

-Mmhh, non c'hai pensato troppo a quanto vedo- esclamò Giulio appena vide Serena davanti alla porta di casa sua,con le valigie e Nathan nella sua gabbietta.
La fece entrare poi le si avvicinò
-Saremo di nuovo felici,mia dolce Serena- le sussurò,ma la ragazza lo guardò con odio e si allontanò da lui.
-Tutto questo un giorno me la pagherai- aveva gli occhi gonfi per il pianto e la voce roca. Prese le sue cose e Nathan e andò a chiudersi a chiave nella camera da letto.
Quando Giulio la raggiunse, iniziò a battere i pugni contro la porta e non ricevendo alcun segno le urlò contro.
-Sei una troietta viziata! Sarò il tuo inferno-. Quando Serena sentì i suoi passi allontanarsi, scoppiò di nuovo a piangere. Il suo cuore era ormai in mille pezzi e non poteva smettere di pensare al suo Niccolò. Sì affacciò alla finestra,vide quella da cui il suo supereroe la proteggeva qualche mese fa e istintivamente sorrise. Era tutto così bello,tutto così perfetto. Ad un tratto il cellulare le segnalò l'arrivo di due messaggi.

Messaggio a Sere🎈
Io lo so che quelle cose nun le pensi davvero,Serè. Te prego,fatte aiutà. Dimme che sta a succede, te prego Serè.

Messaggio a Sere🎈
Il tuo dolore lo sento, ricordalo. Siamo collegati da un filo,me lo hai detto tu.

A quelle parole Serena ricominciò a piangere, si sentiva vuota e sola. Non sarebbe mai riuscita a combattere da sola contro Giulio e sapeva che non avrebbe potuto continuare a stare da lui. L'avrebbe distrutta,come sempre. Sì lanciò sul letto e ricominciò a piangere, si stupì nel vedere che dai suoi occhi uscivano ancora lacrime. Quella non era vita. Sarebbe mai stata felice senza alcun problema?

Serena non aveva risposto ai suoi messaggi, e Niccolò si sentì disperato. Non sapeva spiegare quale sentimento prevalesse di più in lui,in quel momento. C'erano la rabbia,la delusione,la tristezza,la frustrazione. E quando uscivano tutti insieme, lo portavano alla distruzione. Si lasciò cadere sul divano, in mano la sua solita bottiglia di birra. Mise in moto il cervello perché aveva bisogno di capire cosa avesse portato Serena a scappare via. Non era vero che Niccolò era stato un semplice divertimento,lui lo sapeva bene. Sapeva cosa avevano provato, sapeva cosa quegli occhi e quei cuori si dicevano quando si sfioravano, sapeva che quei sentimenti così forti,non era il solo a provarli.
Eppure Serena lo aveva lasciato, gli aveva detto le cose peggiori che potesse dire ed era andata via. Niccolò si alzò dal divano, iniziò a camminare da una parte all'altra della casa, si sentí impazzire.
"Piccola anima,te prego parlami" pensò. Provò a riordinare le idee, doveva capire. Non poteva perderla così.

Sara era distesa sul letto,con Adriano che la stringeva forte per calmare quella crisi di pianto. Avevano provato a scrivere e chiamare Serena,ma non ottennero mai risposte. Iniziarono a temere il peggio, avevano paura.
-Vedrai che tornerà. Sono sicuro che quell'omo de merda le ha fatto il lavaggio del cervello- le disse Adriano.
Sara annuí, non aveva né la forza né la voglia di dire qualcosa. Sì sentì piccola,indifesa e distrutta. Serena era quella sorella che non aveva mai avuto. Fu la persona più felice al mondo quando seppe che era andata ad abitare a Roma, aveva il bisogno di averla nella sua vita costantemente. E adesso quell'essere cattivo e spregevole gliel'aveva riportata via. Adriano le mise una mano tra i capelli e le baciò la fronte, cullandola tra le sue braccia.
-Shhh,amore mio..la salveremo!- le sussurrò.

-Apri sta cazzo di porta altrimenti la butto giù a spallate-
-Sparisci, merda!- urlò Serena all'uomo che le aveva appena rovinato la vita.
-Guarda che la minaccia a Ultimo vale ancora- poi scoppiò a ridere -Mi basta una sola chiamata,Serenella- le canzonò.
Serena ricominciò a piangere,ma si alzò dal letto e andò ad aprirgli.
-Come siamo devastate. Smettila di piangere,ti ho fatto un piacere ad allontanarti da lui. Ma tu davvero pensavi che lui potesse innamorarsi di te? Eddai,ti facevo più intelligente- gli disse Giulio,ridacchiando.
Serena lo guardò con tutta la rabbia che aveva dentro,si sentì bruciare. Gli occhi gli pizzicavano e lo stomaco le bruciava.
-Serena mia..- le sussurò, avvicinandosi, -io e te ci apparteniamo- le mise le mani sul viso,poi continuò -non ci separeremo mai più-. Poi la baciò, Serena provò a staccarsi ma lui era più forte. Quel viscido stava iniziando a metterle le mani ovunque, e Serena sentí altre lacrime rigarle il viso. Non poteva urlare, aveva la bocca di quella merda poggiata sulla sua e il suo corpo era incastrato contro la parete. Allora si ricordò di quel filo.
"Niccolò..Sara..aiuto". Ed in quel momento, Sara si mise a sedere sul letto.
-Serena!- esclamò,poi si vestí e svegliò Adriano. Il moro non capì,ma non c'era tempo per le spiegazioni. Salirono in macchina e misero in moto.
Niccolò,da casa sua,fece lo stesso.
-Arrivo,piccola anima!- disse prima di partire.

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