Cap 16

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Passò un mese da quel giorno. Serena era rinata, grazie all'aiuto dei suoi nuovi amici. Sara,Adriano,Tiziano,Gabriele,Alessandro,Valerio..e Niccolò. L'avevano fatta distrarre il più possibile,organizzando serate,aperitivi e cene. Sì sentiva un'altra persona. E di questo ne era felice.
Sara e Adriano erano una coppia ormai e lei non aveva mai visto la sua migliore amica così tanto felice.
Niccolò cambiò casa,non voleva che la sua piccola anima si mettesse in pericolo andando a casa sua. Giulio viveva ancora lì e Niccolò voleva proteggerla.
Era appena tornato a casa, per lavoro fu costretto a stare via per una settimana. La più lunga della sua vita. Non aveva smesso di pensare a Serena nemmeno un secondo. E capì quanto era diventata importante nella sua vita.
Entrò e come sempre trovò Nathan e Spugna a fargli le feste. Li abbracciò e coccolò, e d'istinto prese il suo cellulare.
Messaggio a Sere🎈
Finalmente a casa. Il tuo gatto si sta affezionando sempre di più a me, eh😜

Messaggio a Nicco🌹
Sese,Moricò. Te piacerebbe 😜 bentornato tra noi!😘

Niccolò si ritrovò a sorridere leggendo quel messaggio, come faceva sempre ogni volta che ne riceveva uno da quel mittente.
Sì spogliò, andò in bagno e si fece una lunga doccia. Era ancora in accappatoi quando bussarono alla porta.
"Nooo ve prego", pensò. Ma subito cambiò idea quando se la ritrovò davanti alla porta.
Serena era lì,con due birre e due pizze tra le mani, un po' imbarazzata nel vedere il cantante in accappatoio.
-Ehm..disturbo?- disse
-Tu mai- le sorrise Niccolò. La fece accomodare e lei andò in cucina a posare sul tavolo quello che aveva portato.
Fu assalita dai due suoi amici a quattro zampe e lei li riempì di carezze e coccole.
-Ehm ehm..io non merito nemmeno un abbraccio?- disse il ragazzo, che fino a quel momento era rimasto lì a guardare la scena, sorridendo.
Serena lo guardò e si precipitò tra le sue braccia, inebriandosi del profumo della sua pelle.
-Bentornato a casa- gli sussurrò.
Niccolò sentì il cuore battere forte a quel contatto,le carezzò la guancia e la guardò negli occhi
-Mi sei mancata,piccola anima-
-Anche tu-
Il moro non riusciva a trovargli altri nomi. Per lui lei era la sua piccola anima,che avrebbe protetto ad ogni costo. La strinse ancora a sé, poi si sedettero a tavola e iniziarono a consumare le due birre e le due pizze, raccontandosi tutto quello che era successo in sua assenza.
Niccolò come sempre divorò tutto.
-Mmhh,il benvenuto più bello che potessi chiedere-
Serena rise,anche se lui era ancora lì in accappatoio, e a lei questa scena la faceva sentire un po' in imbarazzo.
Quando ebbe finito anche lei, buttò via i cartoni e le bottiglie vuote.
Si misero poi sul divano e a quel punto Serena esclamò
-Si Nicco,ma adesso qualcosa addosso te la vuoi mettere?- per poi ridere.
Il cantante rise insieme a lei e con tono malizioso rispose
-Perchè? Quello che ho addosso non vale come indumento?-
-Proprio no, Moricò!-
Scoppiarono a ridere, e Niccolò andò in camera. Tornò in soggiorno con un pantalone di tuta e una t-shirt
-Che dice,signorí? Vado bene così?-
-Sei na favola- rispose la ragazza, sorridendo.
Passarono il resto della serata a guardare un film e a prendersi in giro, Niccolò la teneva tra le sue braccia. Dopo quella settimana,era l'unica cosa che chiedeva.
Erano le 22 ormai, e Niccolò sapeva che lei tra un po' sarebbe andata via.
-Nicco, è tardi-, sussurrò la ragazza
-Resta qui- le chiese lui, guardandola negli occhi. "Quanto me so mancati 'sti occhioni", pensò.
-Dai,non fare il bambinone-
-Ah,io sarei un bambinone eh, signorí?- la guardò con aria maliziosa e Serena sapeva quello che stava per fare.
-No, Nicco. Stai fer..- ma non le fece finire la frase. Niccolò era sopra di lei a farle il solletico,sapeva lei quanto lo soffriva. Sì ritrovò a dimenarsi sotto il suo corpo, ma a ridere fino a sentir mancare l'aria
-Okok, basta..non sei un bambinone- disse con un filo di voce ma con gli occhi pieni di lacrime per il troppo ridere.
Niccolò allora si fermò, aveva i capelli disordinati e il fiato corto. Ma non smetteva di sorriderle e di guardarla negli occhi.
Serena fece per alzarsi, ma il moro la tenne ferma e le sussurrò
-Dio Serè, quanto sei bella-
I loro sguardi divennero seri. Smisero di ridere. Occhi negli occhi, respiro nel respiro. "Che stai a fà, Niccolò?" sì disse. Ma era l'unica cosa che voleva. Per quella settimana non aveva fatto altro che pensare a lei,al suono della sua risata e alla bellezza del suo sorriso. Pensava a quelle labbra,che a volte si incantava a guardare.
-Nicco..- sussurrò Serena. Anche lei non aveva smesso di pensarlo. Le era mancato proprio tanto. Allo stesso tempo, però,aveva paura. Sì era creata un così bel legame tra i due, lei aveva paura che si sarebbe poi rovinato tutto.
-Shhh, non ti potrei mai fare del male-
Niccolò le carezzò una guancia e si avvicinò sempre più a lei. E Serena lo sapeva. Sapeva che Niccolò non le avrebbe mai fatto del male. Gli occhi del cantante si erano ormai persi in quelli della ragazza, ma distolse lo sguardo per guardarle le labbra. Le carezzò con il pollice delicatamente, e sentì Serena trattenere il respiro. Accorciò ancora un po' le distanze e sulle labbra le sussurrò
-Ho bisogno di te, Serè. Ho maledettamente bisogno di te!-
A quelle parole Serena si sentì mancare il cuore di un battito,un nodo in gola e le guance in fiamme.
-Nicco..- stava per dirgli quanto anche lei avesse bisogno di lui e quanto erano state vuote quelle giornate senza di lui, ma lui le mise un dito davanti alla bocca
-Shhhh..- annullò quel po' di distanza che c'era e la baciò. Prima piano, come a voler assaporare al meglio quel momento. Non voleva spaventarla. Poi le loro lingue iniziarono a danzare insieme, facendo diventare quel bacio più appassionato e dandogli più foga. Serena mise le mani tra i capelli di Niccolò, tirandolo di più a sé,mentre il ragazzo le mise le mani sui fianchi. Fu proprio lui a interrompere quel bacio, c'era il silenzio intorno a quel divano, si sentivano solo i loro respiri affannati e i loro cuori battere.
-Cazzo,Sere.. tu mi fai perdere il controllo- le sussurrò sulle labbra Niccolò.
-Non m'importa- gli rispose Serena,rigettandosi su quelle labbra. Niccolò allora la prese in braccio e senza smettere di baciarla l'adagiò sul letto. Si sdraiò sul suo corpo,aprendole le gambe e infilandosi tra esse. Più la baciava e più premeva la sua erezione sull' intimità di Serena, che si fece sfuggire un gemito. Il silenzio della stanza era colmato dai loro respiri che non smettevano di desiderarsi. Da quando si erano conosciuti, non avevano mai smesso di volersi. Sì spogliarono e quella notte si amarono come mai nessuno aveva fatto. In ogni movimento,in ogni tocco, c'era tutto il tempo che avevano aspettato. E se era vero che l'attesa aumenta il desiderio, loro ne erano l'esempio. Raggiunsero il massimo del piacere insieme, sussurrando l'uno il nome dell'altro. E mai come quella volta, si erano sentiti così completi.

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