15.

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Quella sera Valerio restò da me per un sacco di tempo, che passammo seduti sul mio letto a parlare di qualsiasi cosa, è quando andò via era ormai notte fonda. Saranno state le tre o le quattro, fatto sta che entrambi dormimmo davvero poche ore quella notte.
Mi ero resa conto di conoscere davvero poco Valerio e quella notte mi aveva fatto bene per conoscerci meglio entrambi.
Con Valerio mi ero sentita davvero bene quella notte, non avevamo fatto nulla che non fosse baciarci o parlare, ma il solo fatto di stare con lui mi faceva sentire bene e a mio agio.

La mattina dopo mi svegliai con un ritardo incredibile ed ero ancora stanchissima.
Mi preparai il più velocemente possibile e non mi pettinai neanche per la fretta, ma passai lo stesso a prendere il mio solito caffè, perché senza quello non sarei sopravvissuta alla giornata senza addormentarmi. Quando arrivai in classe correndo come una matta la lezione era già iniziata e il professore stava facendo l'appello, fortunatamente non era ancora arrivato a dire "Rodriguez" e quindi non guadagnai un altro ritardo.
Quando arrivai al mio posto fui felice di trovare Ander, che a quanto pare stava meglio. Gli mimai con il labiale un "Devo raccontarti fin troppe cose" e lui annuii.
Con Valerio ci eravamo ripromesso di non dire ancora nulla in giro, ma Ander era ormai il mio migliore amico e non avrei resistito per molto al dirglielo. Dopotutto sapevo di potermi fidare di lui e sapevo anche che non avrebbe detto nulla a nessuno. Forse ci sarebbe rimasto male perché non avevo ascoltato i suoi consigli, ma a quello ci avrei pensato dopo, in quel momento decisi di seguire la lezione, dato che in storia ero rimasta abbastanza indietro.

Le ore di lezione passarono velocemente e si fece subito ora di pranzo, dove ci ritrovammo tutti insieme, come al solito
"Allora, cosa dovevi raccontarmi?" Chiese Ander, a voce fin troppo alta. Gli feci cenno di abbassare la voce per non far ascoltare la conversazione agli altri
"Non penso sia il caso di parlarne qui, è una cosa davvero importante, puoi venire un po' da me dopo?" Cercai di convincerlo, ma mi disse che aveva delle cose da fare con sua madre e che sarebbe passato da me in serata.
Dopo pranzo tornammo a lezione e io e Valerio non la smettevamo di fissarci, tanto che lo notò anche Lucrecia che mi fulminò con lo sguardo, ma decisi di ignorarla.
Forse si sentiva "derubata" dell'unica persona che veramente teneva a lei. E come biasimarla, ci sarei stata anche io male se mi fosse successa una cosa simile.

Le lezioni quel giorno volarono e mi ritrovai di nuovo nella mia piccola stanza del dormitorio e, dopo pochi minuti, ero di nuovo con Valerio. Passammo il pomeriggio assieme e il tempo volò. Iniziammo a guardare una serie che mi aveva consigliato Ander e terminammo la prima stagione in poche ore. Ci divertimmo tanto a giudicare i personaggi e a dire cosa ci piaceva e cosa no di loro, ma alla fine si scoprì che a nessuno dei due era piaciuta quella serie, ma non ce l'eravamo detto per paura che all'altro piacesse. Restò da me anche a cena e, nonostante la mia camera avesse solo un piccolo fornellino dove poter cucinare qualcosa di piccolo, io e Valerio riuscimmo comunque a cucinare un dolce abbastanza decente. Gli ingredienti non li avevo tutti e infatti Valerio uscì due volte per andare a comprarli, perché la prima volta dimenticò di comprare le uova.
La cosa iniziò in modo abbastanza tranquillo: Io sapevo cucinare, lui non molto, ma almeno poteva farmi da assistente! La cosa però si rivelò molto controproducente, mi ritrovai in pochi minuti con la faccia ricoperta di cacao in polvere che Valerio aveva avuto la brillante idea di buttarmi in faccia. Da lì iniziò una vera e propria guerra ed io pensai che dopo quel giorno probabilmente mi sarei ritrovata farina e cacao anche nell'armadio.
Dopo esserci riempiti di un po' tutti gli ingredienti cercammo di pulirci nel migliore dei modi e di pulire la stanza. Alla fine il dolce venne anche abbastanza buono, e lo mangiammo dopo la cena. Mentre stavamo ancora mangiando sentii bussare alla porta, mi portai un dito davanti alla bocca per mimare a Valerio di fare silenzio e poi udii di nuovo bussare e una voce dire "Lisa, ci sei?"
C'era una porta di mezzo ma riconobbi ugualmente la voce del mio migliore amico. Scattai con la testa verso Valerio e sbarrai gli occhi: avevo completamente dimenticato che sarebbe dovuto venire Ander.

Indestructibles||Valerio Montesinos Hendrich Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora