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La mattina dopo io e Valerio ci preparammo velocemente ed arrivammo in classe in largo anticipo, cosa molto strana per entrambi. Io mi sedetti di nuovo al mio posto, di fianco ad Ander che non era ancora arrivato, e Valerio si mise momentaneamente accanto a me. Quando la classe iniziò a riempirsi Valerio tornò al suo posto, di fianco a Lucrecia, e Ander si sedette vicino a me
"Buongiorno dormiglione! Come ti senti?" Chiesi, nonostante potessi immaginare la risposta
"Un po' uno schifo, ma ormai stare di merda fa parte della mia routine, e tu?" Domandò, mentre iniziava a sistemare i libri
"Sono stanchissima, stanotte Valerio è rimasto da me e non abbiamo chiuso occhio" Sospirai poggiando la testa sul banco, e prima che il mio amico potesse rispondermi venimmo interrotti dalla voce di Martín, il nostro professore
"Ragazzi, un attimo di attenzione, per favore... Volevo comunicarvi che da oggi in poi avremmo una nuova compagna di classe. Sara, entra pure" Disse lui, ed io a sentire quel nome alzai la testa di scatto, come se potessi già sapere chi era la ragazza che stava entrando.
La guardai per un attimo, era proprio lei.
Non la vedevo da quasi tre anni ma lei era sempre bellissima, come sempre. Scattai in piedi
"Sara? Oddio!" Urlai per poi correre tra le braccia di mia cugina. Tutti ci stavano guardando, ma non mi importava, avevo finalmente rivisto mia cugina, che per me era come una sorella, che non vedevo da troppo tempo, e per di più si era trasferita a Madrid, nella mia stessa scuola e nella mia stessa classe. Lei viveva in Italia, e non la vedevo quasi mai, ma ero davvero molto affezionata a lei
"Lisa, voi vi conoscete?" Chiese Martín, dopo la mia reazione che dall'esterno poteva sembrare decisamente esagerata
"Sì professore! Lei è mia cugina, vive in Italia e non la vedo da tre anni, per questo ho reagito così" Spiegai, e Martín annuì in maniera comprensiva
"Va bene, ma potete salutarvi dopo con calma per favore? Torna al tuo posto... E Sara, tu presentati alla classe" Disse, ed io tornai al mio posto, più emozionata che mai
"Ciao a tutti, io sono Sara... Scusatemi se non parlo benissimo lo spagnolo, ma da come avrete capito sono Italiana. Ho diciotto anni e sono qui perché da sempre sognavo di trasferirmi a Madrid, studio lo spagnolo da sei anni, quindi penso di riuscire a comunicare decentemente con voi, e spero di trovarmi bene in questa scuola" Disse, don il suo forte accento Italiano, per poi seguire le indicazioni del professore, andando a sedersi vicina a Polo, e quindi anche davanti a me
"Ma quando avevi intenzione di dirmi che saresti venuta qui?? Sei una stronza!" Esclamai, in tono affettuoso, parlando in italiano e ricevendo occhiatacce da Ander e Polo, che non avevano capito nulla
"Che accoglienza, mamma mia! Volevo farti una sorpresa, e inoltre sappi che ora vivo a due stanze dalla tua!" Sussurrò, cercando di non farsi sentire dal professore. Io spalancati gli occhi e sorrisi, poi lei si voltò di nuovo in avanti e seguì attentamente la sua prima ora di lezione a Las Encinas. Durante le prime ore vidi che ebbe modo di parlare con Polo, che era il suo compagno di banco, e a pranzo le presentai anche gli altri
"Ragazzi lei è Sara, mia cugina, Sara loro sono Nadia, Rebeca, ma chiamala Rebe, Polo, Ander, Guzmàn e... Lui è Valerio, il mio fidanzato" Le presentai tutti indicandoglieli. Lei iniziò a presentarsi e a parlare con i ragazzi
"Dopo ti presento Carla, Cayetana, Samuel, Lucrecia, Christian e Marina, altri miei amici" Le sussurrai sorridendo, per poi iniziare a pranzare.
Dopo aver pranzato tornammo a lezione per le ultime due ore e notai che Sara aveva già legato con Polo e con Rebe, le due andavano molto d'accordo anche perchè erano molto simili, sia nel carattere che nel modo di vestire.
Quando le lezioni finirono decisi di chiedere a Valerio di accompagnare me e Sara a fare un giro per Madrid, e lui accettò volentieri
"Allora Sara, cosa vorresti vedere di Madrid?" Chiese Valerio, e lei sembrò pensarci su
"Non so, non sono mai venuta qui, decidete voi dove portarmi!" Esclamò alla fine e Valerio mi lanciò uno sguardo, come a voler chiedere la mia approvazione a portarla in qualunque luogo gli passasse per la mente, io annuii e lui mise in moto l'auto, abbassandosi sugli occhi gli occhiali da sole che aveva tra i capelli.

Il mio fidanzato guidò per un po' di tempo, fino a fermarsi davanti ad una specie di parco. Capii solo dopo che era un parco divertimenti
"Beh, mi avevate detto di portarvi dove volevo e io volevo portarvi qui, perché mi guardate così ora?" Chiese Valerio, guardando le nostre facce divertite
"Tu sei matto Valerio, mi sorprendi ogni giorno di più" Sussurrai divertita, sotto lo sguardo attento di mia cugina.
Scendemmo dall'auto e Valerio, senza accettare soldi da noi, pagò tre ingressi
"Da dove volete iniziare?" Domandò sorridendo e sembrando un bambino in mezzo a tutte quelle giostre. Io ghignai
"Che ne dite delle montagne russe?" Proposi, e loro accettarono
"Però facciamo quelle!" Esclamai, indicando una giostra rossa composta da tre grossi cerchi, pentendomi subito della mia azione, ma Sara è Valerio erano già convinti e mi portarono con loro fin lì. Facemmo la fila e, quando arrivò il nostro turno, mi strinsi forte al braccio di Valerio, per paura di cadere. Tenni gli occhi chiusi per tutta la salita, e appena iniziò la discesa li spalancai spaventata. Quando scendemmo Sara e Valerio sembravano divertiti, mentre io mi trattenni a stento dal vomitare anche l'anima
"Cazzo Lisa, non ti ricordavo così! Divertiti un po' di più, su!" Mi rimproverò mia cugina, sotto lo sguardo del mio fidanzato che, intanto, se la rideva
"Dai, ora facciamo una giostra tranquilla... Vi prego" Li implorai, e loro mi ascoltarono. Facemmo un rilassante giro sull'enorme ruota panoramica, da cui si poteva vedere tutta Madrid quando si arrivava in alto, e poi scelsero loro un'attrazione, senza volermi dire quale fosse fino a quando non arrivammo. Quando ci avvicinammo ad una fila non troppo lunga vidi che si trattava di una casa degli orrori
"No, no, no! Io non ci entro lì dentro! Cazzo ma voi siete fuori!" Esclamai, ricevendo due occhiatacce ma nessuna risposta, ormai loro avevano deciso: dovevo entrare anche io.
Quando entrammo mi nascosi dietro la schiena di Valerio, cercando di concentrarmi sulla sua camicia piuttosto che su ciò che ci circondava.
Rischiai l'infarto per almeno tre volte, ma alla fine ne uscii viva, Valerio poi ci comprò dei Popcorn ed io li presi al caramello, condividendoli con lui. Quando si fecero le sette Valerio decise di riaccompagnarci al dormitorio, quando arrivammo lui salutò Sara con due baci sulla guancia, e me con un bacio a stampo accompagnato da un "A domani amore". Quando arrivammo nel corridoio dov'erano le nostre stanze, io e Sara ci fermammo a parlare
"Simpatico Valerio, anche gli altri tuoi amici sono simpatici. Spero di trovarmi bene qui, ho solo un anno da fare in questa scuola, ma ho paura di non riuscire a sopravvivere. Girano molte voci interessanti su Las Encinas, e si dice che sia piena di snob, ma a me non è sembrato affatto così!" Esclamò sorridendo ed io annuii
"Sì, lo credevo anche io, ma mi sono completamente ricreduta! Dopo aver conosciuto Ander lui mi ha presentato tutti gli altri e mi sono ritrovata subito piena di amici, scommetto che lo stesso sarà per te" Dissi sorridendole, per poi abbracciarla ed entrare nella mia stanza. Non avevo molta fame quindi non cenai, ma mi feci una doccia e quando ebbi finito vidi che erano già le otto e mezza, così mi misi sul mio letto con il computer in mano a guardare un film, sperando di riuscire a dormire almeno quella notte.

Indestructibles||Valerio Montesinos Hendrich Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora