22.

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Valerio cacciò dalla tasca una scatolina quadrata di colore blu. Io pensai già a cosa potesse essere, ma scacciai subito quell'idea dalla mia mente per evitare di rimanere delusa in caso non dovesse esserci quello che mi aspettavo. Lui iniziò a rigirarsela nelle mani e iniziò un lungo discorso "Lisa, ci conosciamo da pochissimo. È passato poco più di un mese da quando ti ho vista per la prima volta e ti assicuro che quel giorno mi ha cambiato la vita. Sei entrata nella mia vita senza neanche volerlo, ho fatto tutto io, ero io che ogni volta piombavo in camera tua per dirti che mi mancavi, e che volevo stare con te. Stiamo insieme da due settimane, e sono state le due settimane più belle della mia vita, perché ci sei stata tu. So bene di non aver fatto tanto per te e per dimostrarti quello che provo, non sono bravo a farlo. Vorrei solo farti capire che per me sei unica, per questo voglio fare quello che avrei dovuto fare già due settimane fa... " Concluse, ed io ormai avevo gli occhi lucidi. Lui aprì la scatolina e quello che vidi fu un anello bellissimo, probabilmente d'oro bianco, con al centro due perle che si intrecciavano: una perla bianca e una perla nera. Io e lui, gli opposti. Lui mi guardò negli occhi
"Lisa Rodriguez, vuoi essere ufficialmente la mia ragazza?" Mi chiese, ed in un momento mi passarono davanti tutti i momenti che avevo passato con lui in questi mesi, da quando veniva in camera mia ad orari improponibili fino a quella sera. Pensai che era vero quello che aveva detto, ci conoscevamo da poco più di un mese, ma ciò che aveva davvero importanza era come l'avevamo passato quel tempo. E noi lo avevamo passato senza sprecarne neanche un attimo. Ci pensai bene prima di dare una risposta
"Sì" Esclamai decisa alla fine. Valerio mi sorrise e, dopo aver preso l'anello dalla scatolina, me lo infilò al dito. Mi guardò
"Ti amo" Sussurrò. Io rimasi un po' sconvolta per alcuni attimi: non mi aveva mai detto di amarmi, mai. Quella era stata la prima volta. Prima di rispondere pensai "E io invece, lo amo?" Ma mi risposi da sola, senza neanche pensarci due volte: ovvio che lo amavo
"Anch'io ti amo" mormorai, per poi baciarlo.
Quando ci staccammo lui mise in moto l'auto e mi riaccompagnò verso il dormitorio che distava una mezz'ora dal locale dove eravamo stati quella sera.
Quando arrivammo Valerio fermò la macchina e scese con me, pensai che volesse accompagnarmi ma poi entrò in camera mia e si sedette sul divano, senza dire nulla. Io iniziai a struccarmi e poi arrivò il momento di cambiarmi
"Devo cambiarmi, mi aiuti con la cerniera?"
Chiesi a Valerio, lui mi guardò e venne vicino a me, mi abbassò la cerniera per poi sfilarmi il vestito, quello che successe dopo non è difficile da immaginare.

Valerio passò la notte da me, dormimmo insieme nel mio letto e la mattina dopo ci svegliammo entrambi tardissimo.
Ovviamente già la sera prima sapevamo che il giorno dopo non saremmo riusciti ad andare a scuola, già dopo la festa era troppo tardi.
Quando mi svegliai erano le undici, e Valerio dormiva ancora, quindi decisi di aspettarlo per fare colazione con un po' della torta che mi aveva preparato la mamma di Nadia che era in frigorifero, e iniziai a smanettare con i miei nuovi regali. Per prima cosa misi gli orecchini di Carla e Samu e il bracciale di Polo, poi provai il vestito di Cayetana, che in fondo non era poi così male, e infine quello di Rebeca e Nadia. Mentre uscivo dal bagno, dove ero andata per indossare il vestito, trovai Valerio davanti a me, che mi fissava insistentemente
"Incredibile come tu riesca ad essere così bella anche appena sveglia... Comunque, questo vestito ti sta da Dio" Disse mordendosi il labbro. Io arrossii e lo ringraziai con un bacio a stampo, poi mi cambiai e tornai ai regali. Presi la fotocamera che mi aveva regalato Omar e iniziai a scattare foto a Valerio, senza che lui mi notasse, ma quando poi se ne accorse venne verso di me, prendendo la fotocamera in mano e iniziando a scattare foto a noi due. Probabilmente aveva scattato più di cento foto, e magari avrei portato a stampare le più belle. Iniziai a smanettare anche con l'ebook reader, regalo di Guzmàn e Marina, e infine contai tutti i soldi che mi avevano regalato i miei parenti, e mi resi conto che erano davvero un bel po'.
Io e Valerio facemmo colazione, nonostante fosse ormai quasi mezzogiorno, e dopo poco  pranzammo anche.
Dopo pranzo Valerio andò via dicendo che doveva tornare a casa e io iniziai a preparami per andare dai miei genitori, come gli avevo promesso il giorno prima.

Indestructibles||Valerio Montesinos Hendrich Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora