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Stavo dormendo probabilmente da neanche dieci minuti quando sentii bussare alla mia porta
"Porca puttana, proprio ora che riesco ad addormentarmi... Ma chi cazzo è che viene da me alle quattro del pomeriggio" Sbottai sottovoce, per evitare di farmi sentire. Quando aprii la porta e vidi Valerio, la rinchiusi subito. Non avevo alcuna intenzione di parlare con la causa dei miei problemi. Lui continuò a bussare, fin quando non si arrese e, probabilmente, andò via. Io tornai a dormire e mi svegliai solo alle diciotto, quando ormai stava per fare buio. Decisi di uscire ed andare nel piccolo giardino del dormitorio, per telefonare ad Ander dicendogli che non sarei riuscita ad andare da lui in ospedale, ma che avrei chiesto a Polo o Guzmàn di accompagnarmi il giorno dopo. Quando aprii la porta e vidi Valerio seduto a terra spalancai gli occhi
"È un tuo vizio quello di rimanere per ore davanti alla porta della gente?" Domandai quasi urlando
"In realtà lo faccio solo con te" Esclamò con un sorrisetto, che svanì subito dopo
"Senti, Lisa, dobbiamo parlarne. È palese che tu non abbia dormito e non voglio assolutamente che tu stia male per me, okay? Però, ti prego, fammi parlare"
Mi implorò ed io quasi cedetti, ma poi tornai in me e scossi la testa, decisa a non accettare. Lo sorpassai camminando fino al giardino del dormitorio, mentre pensavo a cosa avrei potuto fare e dove sarei potuta andare per evitarlo. Mentre pensavo mi vibrò il cellulare tra le mani, lessi il nome: Polo. Mi chiese se poteva tornare da me, perché era preoccupato, ma risposi che non ce ne sarebbe stato bisogno, e che sarei andata io da lui. Iniziai a camminare, sperando che Valerio non mi seguisse, verso casa di Polo, camminai sempre più veloce e, quando arrivai a metà strada circa, l'auto di Valerio si fermò a pochi centimetri da me
"Non puoi evitarmi per sempre!" Esclamò
"Invece a me sembra di starlo già facendo" risposi fermamente, continuando a camminare. Valerio mi prese per un polso
"Dove stai andando?" Chiese, visibilmente nervoso
"Sto andando da Polo, e ora lasciami per favore" mormorai, spostando violentemente la sua mano dal mio polso
"Porca puttana, tu vuoi farmi morire di gelosia, vero? Ti prego, fermati" Urlò, serrando la mascella
"Per favore, Smettila con questo teatrino, ci stanno guardando tutti" Sussurrai, avvicinandomi per farmi sentire solo da lui, e non appena lo feci, lui mi prese il viso con le mani baciandomi e tenendomi ferma, sapendo di colpirmi nel mio punto debole. Erano passate poche ore da quando lo avevo baciato l'ultima volta, ma le sue labbra mi mancavano già. Ci misi pochi attimi a tornare in me per staccarmi da lui
"Valerio, non ho intenzione né di parlare né di chiarire, hai tradito la mia fiducia e non sarà affatto facile riconquistarla" Sussurrai a denti stretti, ancora a pochi centimetri dal suo viso, per poi riprendere a camminare ancora più velocemente, fino ad arrivare davanti ad arrivare davanti al cancello della villa di Polo, dove bussai più e più volte prima di ricevere una risposta al citofono, da parte di Polo che mi aprì. Io entrai e, dopo aver salutato le madri del mio amico, andai in camera sua, senza bussare, entrando forse nel momento sbagliato. Lo vidi appena uscito dal bagno, con un'asciugamano in vita e i capelli bagnati, cosa che mi fece un certo effetto
"Hei Lisa, scusami se non ho risposto subito al citofono, ma pensavo che ci avresti messo un po', ed ho deciso di fare una doccia, ti dispiace se mi aspetti qui mentre mi vesto?" Chiese, ed io annuii, sedendomi sul suo enorme letto matrimoniale, dove però dormiva da solo. Si chiuse in bagno ed io ne approfittai per guardare meglio la sua camera, dando uno sguardo furtivo alle foto sul comodino: ne aveva una con sua madre, un'altra con una bambina, forse una sua cugina, e un'altra di lui da piccolo con una divisa sportiva, probabilmente da calcio. Guardai meglio la foto: aveva una maglia del Real Madrid, sorrisi, era la squadra che tifavo anche io. A farmi rinsavire fu la voce di Polo
"Ero carino da piccolo, vero?" Domandò sorridendo, ed io scattai per lo spavento, rischiando di far cadere la cornice che avevo tra le mani, non mi ero accorta che fosse uscito dal bagno
"Sì, eri davvero carino. Non pensavo tifassi Real Madrid" Dissi, accennando un sorriso
"Beh, neanche io sapevo che anche tu seguissi il calcio" Accennò una risata
"Comunque, sono davvero preoccupato, ti ho vista stranissima oggi, cosa ti è successo?" Chiese, ed io mi rabbuiai. Si sedette sul letto ed io lo seguii
"Beh, ho litigato con Valerio, ma non una stronzata. Diciamo che ha tradito la mia fiducia, nascondendomi una cosa importante" Iniziai, sentendo su di me lo sguardo del mio amico che mi invitava a continuare
"Ho scoperto che si droga, Polo, ma non me l'ha detto lui. Stavo scendendo dalla sua auto, ed ho visto una bustina con della polvere bianca cadere a terra. Se me l'avesse detto non ci sarebbero stati problemi, ne avremmo potuto parlare, ma ha preferito tenersi tutto per lui" Terminai, quasi con le lacrime agli occhi, alzando lo sguardo verso Polo e trovandolo con gli occhi sbarrati
"Polo... Non dirmi che lo sapevi"

Indestructibles||Valerio Montesinos Hendrich Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora