Passò qualche giorno e, dopo quella litigata con Valerio non parlammo più del suo "problema" con la droga, anche se sapevo bene che non avrebbe smesso molto facilmente. Quel giorno dovevano dimettere Ander, ed io gli promisi che sarei andata a prenderlo, visto che non poteva guidare e di certo non poteva tornare a piedi, la strada era molto lunga e lui era ancora dolorante.
Era domenica, così inviai un messaggio al mio fidanzato, chiedendogli se gli andasse di accompagnarmi di nuovo in ospedale a prendere Ander per portarlo a casa, anche perché quel giorno Azucena era molto impegnata con "alcune faccende scolastiche", disse che il giorno dopo sarebbe arrivata una ragazza nuova nella nostra scuola, e lei aveva bisogno di restare a scuola nonostante fosse domenica, perché era stata una cosa improvvisata. Valerio acconsentì, dicendomi che sarebbe passato a prendermi per le sei e mezza, così da trovarci lì per le sette, l'orario in cui avrebbero dimesso il mio amico.Passai la giornata a non fare letteralmente nulla, non mi stavo concentrando molto sullo studio, come al solito, e passai il tempo guardando qualche serie TV nuova, fino a quando non si fecero le cinque e mezza. Feci velocemente una doccia e mi vestii un po' a caso, per paura di fare ritardo, nonostante sapessi che Valerio fosse più ritardatario di me, e che sarebbe sicuramente arrivato in ritardo. Infatti, quando alle cinque e mezza ebbi finito di prepararmi, dovetti aspettare dieci minuti prima che Valerio bussasse alla porta della mia stanza. Quando arrivò non gli diedi neanche il tempo di salutarmi che salii in macchina, per paura di fare tardi
"Cazzo, fai sempre tardi! Ora Ander penserà che non vogliamo andare a prenderlo!" Lo rimproverai con una punta di ironia nella voce
"Scusami tesoro, non mi ero reso conto dell'orario" Si scusò, per poi lasciarmi un bacio veloce sulla fronte. Sfrecciammo velocemente per le strade di Madrid, cercando di fare il prima possibile, ma nonostante tutto arrivammo con un quarto d'ora di ritardo, trovando Ander seduto su una panchina fuori dall'ospedale
"Ce ne avete messo di tempo! Stavo considerando l'opzione di tornare a piedi" Scherzò, prendendoci in giro. Io corsi subito ad abbracciarlo, visto che non lo vedevo da tre giorni
"Scusaci! È colpa di Valerio, ormai lo sai che è lui il ritardatario" Rimproverai il mio fidanzato, staccandomi da Ander ed alzandomi gli occhiali da sole dagli occhi per infilarli tra i capelli. Era già fine ottobre, ma io non abbandonavo mai i miei occhiali da sole, soprattutto perché erano gli unici in grado di coprire le mie evidenti e profonde occhiaie. Aiutai il mio amico a salire in auto e mi misi sui sedili posteriori, di fianco a lui
"Allora, come ti senti?" Chiese Valerio ad Ander, guardandolo dallo specchietto retrovisore
"Sono ancora un po' dolorante, ma tutto sommato sto bene. Domani penso di tornare a scuola, sono già stato assente per troppi giorni" Sospirò, ed io spalancai gli occhi
"Non se ne parla, stai male e si vede" Affermai con tono deciso, ricevendo uno sguardo divertito dal mio migliore amico
"Dai, ho saputo che arriverà anche una ragazza nuova, voglio conoscerla!" Esclamò, ironicamente, ma con fare ammiccante
"Tesoro, devo ricordarti che sei gay e fidanzato?" Domandai ironicamente
"Sono Bisessuale, ed anche ironico!" Sentenziò, con fare divertito, concludendo la conversazione.Quando arrivammo davanti casa di Ander lui ci invitò a restare a cena con lui, visto che era da solo, e noi accettammo volentieri. Ander avrebbe tanto voluto cucinare, essendo l'unico capace tra noi tre, ma decisi di cucinare io, tentando di non dare fuoco alla casa. Decisi di preparare uno dei piatti italiani di cui mi a madre mi aveva insegnato la ricetta: la carbonara
"Allora, le uova ci sono, la pasta c'è, il formaggio anche, il pepe eccolo, ma il guanciale? Non c'è! Non ne avete a casa, Ander?" Chiesi, spostando lo sguardo dal frigorifero al mio migliore amico, che scosse la testa
"No, mi spiace, credo che non ci sia... Non si può fare senza?" Domandò, facendo la faccia di chi sperava di non aver appena sparato una stronzata
"Assolutamente no! Amore, ti va di andare a comprarlo, per favore?" Chiesi, rivolgendomi a Valerio facendo la faccia più dolce che riuscivo a fare, lui sospirò ed annuii, e io lo ringraziai con un bacio a stampo
"Perfetto, fai in fretta perché tra poco i supermercati chiudono" Dissi, con una punta di ironia nella voce, iniziando a preparare il resto delle cose che mi sarebbero servite. Lasciai riposare Ander e feci tutto io, e mentre aspettavo il ritorno di Valerio iniziai anche ad apparecchiare e a sistemare un po' la casa, che era disordinata nonostante Azucena la tenesse quasi sempre in perfetto ordine. Valerio non ci mise molto a tornare ed io iniziai a preparare la cena. Quando fu pronto chiamai i ragazzi che si sedettero a tavola un po' impauriti, sapendo che la cucina non fosse propriamente il mio forte, tranne per i dolci, stranamente però la pasta venne particolarmente buona, nonostante fosse un po' troppo salata, e piacque molto ad entrambi, tanto che Ander mi chiese la ricetta. Quando finimmo di mangiare lavai i piatti e sparecchiai, aiutata da Valerio, e Ander andò sul divano, dato che volevo farlo sforzare il meno possibile. Dopo aver lavato i piatti e sparecchiato salutammo Ander, anche perché si era fatto abbastanza tardi, e Valerio mi riaccompagnò al dormitorio
"Amore, ti va se stanotte resto da te?" Chiese Valerio, mentre eravamo in auto
"Mhh va bene, ma come farai con i vestiti e i libri?" Domandai, mentre mi lasciavo accarezzare i capelli dal mio fidanzato
"Ho sempre un cambio in auto, e i libri li ho lasciati nell'armadietto sabato" Mormorò piano
"Quindi mi stai dicendo che tra sabato e domenica non hai studiato neanche un po'?" Chiesi, con un tono tra il divertito ed il severo, perché conoscevo bene la sua situazione con la scuola. Lui in risposta alzò le spalle con faccia colpevole ed io scoppiai a ridere.
Alla fine rimase a dormire da me, ma mi sembra inutile dire che non dormimmo per nulla, e passammo la nottata tra chiacchiere ed un paio di film.
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Indestructibles||Valerio Montesinos Hendrich
Fanfiction[Storia Completa in revisione] Lisa Rodriguez è una ragazza di diciassette anni che vive in un piccolo paesino vicino Madrid e ha sempre sognato di andare a studiare a Las Encinas, nonostante sia una scuola molto costosa e prevalentemente frequenta...