"Polo... Non dirmi che lo sapevi" Sussurrai con voce tremante. Ero quasi certa che lo sapesse, gli si leggeva negli occhi, ma avevo un disperato bisogno di una smentita e di una conferma, la conferma di non essere stata "tradita" anche da quello che ritenevo un mio amico, che in quel momento era la mia unica ancora di salvezza, vista la situazione di Ander
"Lisa, io... Io ci ho provato, a dirtelo, quel pomeriggio che ti ho baciata, ma ti ho vista così ferita quando ti ho raccontato la storia di Lucrecia, che avevo paura di ferirti ulteriormente. E ci ho riprovato, quando quella volta a mensa ci hai detto di esserti fidanzata, ma ti ho vista così entusiasta ed innamorata, da essere spaventato. Non volevo rovinare la tua relazione con Valerio, ed era una cosa che avrebbe dovuto dirti lui, di certo io non potevo immischiarmi in queste questioni di coppia, spero tu possa perdonarmi" Mormorò, tenendo la testa bassa. Quando alzò lo sguardo verso di me, che intanto ero rimasta a pensare alle sue parole, i suoi occhi si incatenarono nei miei. Io abbassai lo sguardo per evitare quel contatto, e quando lo rialzai mi stesi definitivamente sul suo letto, ripensando a quello che aveva detto, e alla fine un po' mi aveva mentito anche lui. Sentivo come se il mio cuore avesse perso un altro, minuscolo, pezzettino, ma non lo diedi a vedere. Polo aveva ragione, era una cosa che doveva dirmi Valerio, e dovevo affrontarla con lui, e in fondo il mio amico non me lo aveva detto per non ferirmi, quindi non mi arrabbiai con lui come con Valerio, anche se dentro di me ci rimasi davvero male.Scossi la testa lentamente, mentre pensavo a quale fosse la cosa migliore da fare
"Polo, scusami se lo chiedo a te, ma è un po' lontano per arrivarci a piedi... Mi accompagneresti a casa di Valerio? Voglio andare a parlare con lui" Esclamai all'improvviso, convinta un po' dalle parole del mio amico, e un po' da qualcuno o qualcosa, nella mia testa, che mi diceva di andare da lui. Polo annuii e si mise le scarpe, io invece scattai in piedi e andai davanti allo specchio a sistemarmi i capelli, dato che ero stata stesa per un po' di tempo e si erano completamente spettinati.
Quando ebbe finito scendemmo ed entrammo velocemente in macchina, avevo paura di non trovare Valerio a casa ed ero tesa, perché sapevo anche di essermi comportata fin troppo male con il mio fidanzato. Durante il viaggio regnò il silenzio nell'auto di Polo, l'unico rumore che sentivo era quello dell'impatto delle ruote dell'auto sull'asfalto. Non ci mettemmo molto, in dieci minuti eravamo lì, ringraziai Polo, che aspettò che venisse ad aprirmi qualcuno per andare via. Quando l'enorme cancello si aprì, Polo mi fece un cenno per salutarmi ed andò via.Entrai, titubante, non ero mai stata a casa di Valerio e Lucrecia, almeno non dentro. Avevano una villa enorme, più grande di quella di Polo, anche questa con una grande piscina ed un enorme, forse infinito, giardino, tutto curato nei minimi dettagli. Quando entrai mi accolse la domestica, che mi chiese chi fossi
"Sono Lisa, piacere... Sono un'amica di Valerio, lui è in casa?" Chiesi, in leggero imbarazzo
"Sì, penso sia in camera sua che è la quarta porta a sinistra del piano di sopra" Disse lei, guardandomi sorridente. Io la ringraziai con un cenno della testa e feci per salire, ma fui nuovamente fermata dalla voce di quella donna
"Ah... Dimenticavo, bussa quando sei lì, odia chi entra in camera sua senza bussare" Mormorò, prima di tornare alle sue faccende. Io sorrisi senza farmi notare, perché lo sapevo già, glielo avevo detto una volta che era entrato nella mia stanza senza bussare, e lui mi confessò che era lo stesso per lui, che la sua camera era il suo mondo, ed odiava quando qualcuno ci entrava senza il suo permesso. Ero così immersa nei miei pensieri, che non mi accorsi di essere arrivata, mi fermai davanti alla quarta porta e bussai, pensando che non potesse sentirmi a causa della musica ad alto volume che proveniva proprio dalla sua stanza, infatti dovetti bussare tre volte prima che Valerio spegnesse la musica e venisse ad aprirmi. Quando lo fece mi catapultai nella sua stanza senza neanche dargli il tempo di parlare
"Che ci fai qui? Non eri da Polo?" Chiese, visibilmente seccato dalla situazione
"Okay ecco, ho parlato con Polo ed ho capito che ho un po' esagerato, scusami..." Sussurrai piano, quasi per non farmi sentire di proposito. Lui però era così vicino che sentii, e seppur avessi lo sguardo basso lo vidi muoversi ed avvicinarsi sempre di più fino ad abbracciarmi, senza dire nulla. Io alzai lo sguardo che fino a quel momento avevo tenuto abbassato e mi accoccolai sul suo petto
"Dio Lisa, abbiamo litigato per neanche ventiquattr'ore e mi sei mancata tantissimo"
Sussurrò, per poi baciarmi.
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Indestructibles||Valerio Montesinos Hendrich
Fanfiction[Storia Completa in revisione] Lisa Rodriguez è una ragazza di diciassette anni che vive in un piccolo paesino vicino Madrid e ha sempre sognato di andare a studiare a Las Encinas, nonostante sia una scuola molto costosa e prevalentemente frequenta...