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Passarono un paio di settimane, e le cose con Valerio sembravano andare a gonfie vele, tranne qualche piccolo litigio per via della storia con Lucrecia. Lui diceva fosse una cosa chiusa e io non ne ero così convinta, ma provai a fidarmi.
Quelle settimane le avevo passate dividendomi tra i miei amici e Valerio, provando al contempo a tenermi al passo con lo studio. Si era avvicinato anche il periodo del mio compleanno e avevo deciso che quel giorno sarei tornata dalla mia famiglia, ma tutti i miei piani furono stravolti.

La sera prima del mio compleanno ero nella mia stanza, nel mio letto, pronta ad una giornata di scuola il giorno dopo. Come mio solito ero sveglia, nonostante fosse quasi mezzanotte, ed ero sul mio letto con il computer in mano. Quando si fece mezzanotte guardai il cellulare, aspettandomi gli auguri dei miei amici, ma trovai solo quelli della mia famiglia. Mentre rispondevo agli auguri di mia sorella sentii bussare alla porta e pensai "Chi potrà mai essere a quest'ora?" Mi alzai lentamente per aprire la porta e, quando aprii a porta rimasi sconvolta: c'erano tutti i miei amici e Valerio con una torta in mano, e sopra due candeline accese che formavano il numero 18. Portai le mani davanti alla bocca dalla sorpresa e loro iniziarono a farmi gli auguri tutti insieme. Li feci entrare, nonostante la stanza fosse un po' piccola per otto persone, e poggiai la torta sul tavolo, ringraziando tutti. Scoprii poco dopo che era stata un'idea di Ander, ma lo avevo immaginato: solo lui avrebbe potuto pensare ad una cosa del genere
"La vera sorpresa arriva domani..." Si lasciò sfuggire Guzmàn e tutti iniziarono ad incolparlo, scherzando, ma io non capii lo stesso.
Rimasero per un'ora circa nella mia stanza, mangiammo la buonissima torta che aveva preparato la mamma di Nadia e mi dissero che il mio regalo sarebbe arrivato domani "Ma voi siete pazzi!" Esclamai e loro risero  "Ovvio, altrimenti non saremmo potuti essere tuoi amici!" Affermò Omar, ridendo.
Io ringraziai tutti e dopo poco la mia stanza si ritrovò vuota, fatta eccezione per Valerio, che rimase con me per un altro po'.

La mattina dopo a scuola tutti i miei compagni di classe mi fecero gli auguri. Persino Azucena, la madre di Ander, nonché la preside, mi fece gli auguri. Per un giorno mi sentii davvero parte di quella scuola, per la prima volta dopo più di un mese che ero lì. La giornata passò come al solito e nel pomeriggio, proprio mentre mi preparavo per prendere il bus e andare dalla mia famiglia, mi telefonò Valerio. Mi disse di prepararmi perché sarebbe venuto a prendermi per portarmi a cena, ma io gli dissi che mi stavo preparando per tornare a casa, lui però insistette dicendomi che ci sarei potuta andare domani, ma quel giorno era il mio compleanno e lui voleva che lo passassimo insieme. Io accettai titubante e chiamai mia mamma, dicendogli che sarei andata da loro il giorno dopo. Sembrarono dispiaciuti, ma non più di tanto, e questo mi fece sentire decisamente sollevata.
Erano solo le 17 e Valerio sarebbe passato per le 20:30, così provai a scegliere un vestito per la serata, impanicandomi quando mi resi conto che non c'era nulla che potesse andare bene. Controllai quanti soldi mi fossero rimasti di quelli che avevo guadagnato l'estate precedente lavorando nel bar di mio zio e mi resi conto che avrei potuto comprare quel magnifico vestito che avevo visto con Nadia e Rebeca un pomeriggio in cui eravamo andate a fare shopping. Mi incamminai a piedi verso la boutique, non molto distante dal dormitorio della scuola, che raggiunsi in pochi minuti. Quando entrai vidi che il vestito era ancora lì, scelsi la mia taglia ed andai in camerino a provarlo. Quando uscii e mi guardai mi resi conto che mi stava davvero bene, nonostante fosse un semplice tubino nero a maniche lunghe. Lo comprai insieme ad un paio di tacchi dello stesso colore ed una cintura nera con le rifiniture in oro.
Quando tornai al dormitorio iniziai a prepararmi facendomi un lungo bagno, poi mi arricciai i capelli e mi truccai. Quando finii di prepararmi mi guardai allo specchio e, per la prima volta dopo tanto tempo, mi vidi bella per davvero. Mi scattai una foto e mi sedetti sul letto, aspettando il mio fidanzato, che arrivò dopo pochi minuti.
Quando andai ad aprire mi ritrovai davanti Valerio nella sua versione più elegante, ed era anche più bello del solito. Lui mi squadrò da capo a piedi
"Sei meravigliosa" Sussurrò, per poi prendermi una mano e farmi fare un giro su me stessa. Io sorrisi e lo baciai, poi ci avviammo nella sua auto, anche se in realtà non avevo mai visto quella macchina, sarà stata una delle tante auto che possedeva. Il viaggio fu piuttosto lungo e non volle assolutamente dirmi dove stessimo andando, nonostante glielo avessi chiesto almeno dieci volte. Quando arrivammo al ristorante lui parcheggiò l'auto in un enorme parcheggio e poi venne ad aprirmi la portiera. Guardai il posto che avevamo davanti: era un ristorante magnifico, enorme e pieno di candele sparse ovunque.
Quando ci avvicinammo notai dalle grandi vetrate che il locale sembrava completamente vuoto, ma fu proprio quando io e Valerio entrammo, mano nella mano, che vidi quello che non mi sarei mai aspettata di vedere.

Indestructibles||Valerio Montesinos Hendrich Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora