18.

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Quel ragazzo mi si stava avvicinando sempre di più ed era completamente ubriaco, quindi capii subito cosa avesse intenzione di fare e cercai in tutti i modi di scansarlo da me, ma non ci riuscii, fin quando non entrò qualcuno in bagno, era Guzmàn. Nonostante fosse un po' brillo era ancora responsabile delle sue azioni
"Ti prego, aiutami" Lo implorai, e lui subito prese il ragazzo per il braccio "Hei, ma non lo vedi che non vuole? Hai qualche problema per caso?" Gli urlò contro, ma il ragazzo si dimenò dalla presa di Guzmàn spingendolo via e tornò ad avvicinarsi a me, che intanto ero nell'angolino di quel piccolo bagno.
Io cercai ancora di respingerlo mentre Guzmàn di affacciò fuori dal bagno e chiamò qualcuno. Fui sollevata di vedere entrare Ander nel bagno che, appena vide quel ragazzo che mi stava importunando diede di matto
"Ma sei coglione per caso? Cazzo, lasciala stare!" Sbottò, ma il ragazzo non gli diede ascolto allora Ander lo prese dal braccio, come aveva fatto Guzmàn prima ma con molta più forza, lo girò verso di lui e gli diede un pugno in pieno viso.
Il ragazzo cadde a terra tenendosi la faccia con le mani e dopo poco uscì dal bagno. Io ero letteralmente un fiume di lacrime, quel ragazzo mi aveva spaventata e non riuscivo a smettere di pensare al fatto che se non fosse stato per Guzmàn e Ander sarebbe potuto succedere qualcosa di veramente brutto.

Dopo l'accaduto ero piuttosto scossa e Ander lo notò, tanto che disse agli altri che mi avrebbe riaccompagnata al dormitorio, visto che Omar sarebbe tornato per qualche giorno a casa sua e quindi sarebbe andato via con Nadia. Quando arrivammo al dormitorio Ander si propose di rimanere a dormire da me, sul mio piccolo divano, per non lasciarmi sola. Io non volli accettare ma lui insistette tanto che alla fine convinse anche me. Mentre io mi struccai il mio amico mandò un messaggio alla mamma per dirgli che sarebbe restato a dormire da me e poi ci mettemmo a dormire, dato che era l'una di notte ed entrambi avevamo molto sonno.
La mattina dopo mi svegliai prima di Ander e lo vidi sul mio minuscolo divano, raggomitolato in una posizione scomodissima, solo per non lasciarmi sola. Quella scena mi fece sorridere, così gli scattai una foto e pensai di iniziare a preparargli la colazione. Preparai qualche pancake con la marmellata di mirtilli, che era la sua preferita, e poi gli preparai del caffè. Fu proprio con l'odore del caffè che si svegliò, non riusciva proprio a resistere a quella bevanda, e quando vide quello che gli avevo preparato corse ad abbracciarmi  "Lisa, tu sei un angelo!" Esclamò. Io sorrisi e ricambiai l'abbraccio
"L'angelo sei tu! Dico sul serio, Ander, da quando sono a Madrid sei stato l'unico ad esserci sempre, ad esserti sempre offerto di accompagnarmi, a farmi sempre compagnia, e stanotte persino a dormire su un minuscolo divano solo per non lasciarmi sola. Dopo avermi difesa da un maniaco, oltretutto" Dissi, e lui mi sorrise  "L'ho fatto perché ci tengo a te, e ti voglio un gran bene" Mormorò. Io lo strinsi ancora più forte a me, come se avessi paura di perderlo, e dopo alcuni secondi ci staccammo per fare colazione.
Dopo aver fatto colazione presi il cellulare in mano e mi ricordai della foto che avevo scattato ad Ander di nascosto mentre dormiva e la inviai sul gruppo.
Ander non se ne accorse subito, così arrivarono diversi messaggi, come quello di Polo che diceva "Quando dorme sembra quasi un angioletto" O quello di Omar che diceva "Hei, stai per caso cercando di rubarmi il ragazzo?"
Quei messaggi mi fecero ridere e Ander, che intanto era sul mio letto con il mio computer in mano
"Come mai ridi?" Chiese curioso. Io gli dissi di aprire whatsapp e preparai la fotocamera per scattare una foto anche all'indescrivibile faccia avrebbe fatto quando avrebbe visto quello che avevamo mandato. Come avevo previsto fece una faccia assurda, che io fotografai senza mandarla sul gruppo, e poi iniziò a leggere ad alta voce quello che avevano scritto il suo migliore amico e il suo fidanzato, per poi scoppiare a ridere.

Dopo circa un'ora Ander mi disse che sarebbe rimasto anche a pranzo, nonostante non glielo avessi proposto, ma accettai perché era un ottimo cuoco e avrebbe sicuramente cucinato qualcosa di buono. Infatti cucinò una buonissima carbonara che mangiammo insieme e poi, dopo pranzo, andò via. Io passai il pomeriggio a fare cose inutili, fino a quando non ricevetti la chiamata di Valerio, che mi chiese di uscire. Io accettai e iniziai a preparami velocemente, perché il mio fidanzato mi disse che sarebbe stato da me in mezz'ora. Quando finii erano le otto precise e, dopo un paio di minuti, sentii bussare alla mia porta.

Spazio autrice :
Ciao a tutti! Volevo ringraziarvi, perché in poco più di due settimane questa storia ha raggiunto e superato le mille visualizzazioni. Volevo anche dirvi che per ora ho intenzione di fermarmi un po' con i capitoli, sto pubblicando almeno una volta al giorno e ho bisogno di qualche giorno di pausa. Al massimo tra una settimana riprenderò ad aggiornare una volta al giorno, ma per ora ho bisogno di fermarmi un attimo. Scusatemi❤️

Indestructibles||Valerio Montesinos Hendrich Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora