21.

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Io e Valerio entrammo nel locale mano nella mano e vidi ciò che mai mi sarei aspettata di vedere: da sotto ai tavoli spuntarono fuori tutti i miei amici, Cayetana, Marina, Samuel e Carla compresi, e tutta la mia famiglia, anche i miei cugini, i miei zii e i miei nonni.
Guardai Valerio e poi mi rigirai verso tutti loro, portandomi le mani davanti alla bocca, poi mi girai verso Ander e sorrisi
"Sei stato tu, vero? Grazie, grazie, grazie!" Esclamai, poi corsi ad abbracciarlo e lui mi alzò da terra facendomi girare
"Te lo meriti, tesoro. Ancora auguri" Mi sussurrò, per poi lasciarmi andare, così che potessi correre ad abbracciare tutta la mia famiglia, che non vedevo da ormai un mese e mezzo
"Insomma, hai il fidanzato e non ce lo dici neanche?" Fu la prima cosa che mi chiese mia madre, io sbiancai e provai ad inventarmi qualcosa
"Beh, in realtà non ve l'ho detto per aspettare che diventasse una cosa ufficiale, scusatemi" Mormorai, e mio padre, che mi guardava con sguardo severo, si addolcì subito dopo
"Va bene, però stasera me lo presenti, okay?" Chiese, ma più che una domanda sembrò un'imposizione. Io annuii nonostante fossi completamente nel panico, poi andai a salutare il resto della mia famiglia, che non vedevo da troppo tempo. Dopo aver salutato tutti andai dai miei amici, ringraziandoli tutti
"E quindi è questa la famosa sorpresa di cui parlava Guzmàn? Siete fantastici, soprattutto tu!" Escalamai, poi indicai Ander sorridendo, sapendo che era lui l'artefice di tutto ciò
"Se volevi stupirmi ci sei riuscito alla grande" Aggiunsi, lui mi sorrise e mi abbracciò un'altra volta. Quando ci staccammo corsi da Valerio, che intanto era rimasto lì, dove l'avevo lasciato, ad aspettarmi
"Tu sapevi tutto, e non mi hai detto nulla?" Lo accusai, lui rise 
"Ti avrei rovinato la sorpresa" Disse, io annuii
"Comunque, mio padre vuole conoscerti..." Mormorai, lui sembrò un attimo sorpreso "Non penso che sia una buona idea, di sicuro dopo avermi conosciuto ti dirà di non frequentarmi più" Scherzò. Io accennai una risata ma pensai che ci fosse un fondo di verità in quello che aveva detto: Valerio aveva la fama del puttaniere, ma oltre questo era uno di quei ragazzi a cui piaceva bere e fumare, che prendeva la vita come veniva, un ragazzo poco responsabile. Ma, nonostante i suoi infiniti difetti, io mi ero innamorata di lui per ciò che era, e sperai che anche mio padre lo accettasse così.

La serata fu magnifica, era tutto organizzato nei minimi dettagli: mangiammo e soprattutto bevemmo tantissimo, a fine serata la metà dei miei amici era andata. Ci divertimmo anche a ballare, ballammo un sacco, e ci divertimmo da matti, tutti insieme. Mio padre conobbe Valerio e disse che sembrava un ragazzo apposto, ma che sicuramente lo avrebbe tenuto sott'occhio.
Presentai il mio ragazzo anche ai miei zii, ai miei nonni ed al resto della mia famiglia, e tutti sembrarono entusiasti all'idea che, finalmente, la loro "piccola Lisa" fosse riuscita a trovare un ragazzo che andasse bene per lei. Beh, era sicuramente troppo presto per dire che loro si amavano e che lui era il ragazzo che Lisa aspettava da una vita, ma all'apparenza era così.
Verso la fine della serata decisi di aprire i regali, in realtà solo quelli dei miei amici, dato che già conoscevo il contenuto di quelle buste di carta che le avevano dato i suoi parenti: soldi, solito.
Sperai che i miei  amici fossero stati più originali, e così fu: Carla e Samuel mi avevano regalato un paio di orecchini d’oro bellissimi, Cayetana invece  un vestito che, nonostante non fosse esattamente nel mio genere, mi sembrò molto bello, Guzmàn e Marina mi regalarono un ebook reader, conoscendo la mia passione per la lettura, mentre Nadia e Rebeca mi regalarono uno dei tanti vestiti costosi che avevo avvistato senza potermeli permettere quando andammo a fare shopping, Omar mi regalò una bellissima fotocamera che sapeva mi piacesse, Polo invece un bellissimo braccialetto d’oro, da cui pendeva una piccola “L” di Lisa, che avevo apprezzato moltissimo. Quando arrivai  all’ultimo regalo e lessi il nome di Ander
“Un altro regalo? Ti sei dato alla pazza gioia, eh?” Domandai ridendo, lui sorrise e intanto io scartai il regalo: erano due biglietti per il concerto di una delle due band preferite di entrambi. Rimasi felicissima di tutti i regali, tutti ci avevano preso. D’altronde, tutti i miei amici conoscevano le mie passioni.
 
A fine serata salutai tutti e ringraziai ancora Ander, che aveva davvero esagerato, avrà speso migliaia di euro per quella festa e per il suo regalo, che per lui probabilmente erano davvero poco, ma per me erano una cifra importante, che non mi sarei mai aspettata.
Dopo aver salutato e ringraziato tutti mi ritrovai in macchina con Valerio
"Non ti ho ancora dato il mio regalo..." Mi sussurrò. Io lo guardai, esortandolo a continuare, e lui tirò fuori dalla tasca della giacca una scatolina quadrata di colore blu.

Indestructibles||Valerio Montesinos Hendrich Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora