Per favore dopo soffermatevi un momento sullo "spazio autrice"
Quella notte, dopo probabilmente settimane passate a dormire poco, riuscii a dormire per davvero tanto tempo. Penso che saranno state dodici o tredici ore, ma quando mi svegliai per la prima volta dopo tempo non mi sentii stanca come al solito. Mi alzai alle sette, mi feci una doccia con calma e mi vestii, per poi andare a bussare alla porta della camera di Sara.
"Un attimo" Sentii urlare mia cugina quando bussai, probabilmente si era appena svegliata ed era ancora in pigiama
"Sara sono Lisa, aprimi" Urlai a mia volta, fregandomene di ciò che avrebbero pensato le ragazze delle stanze vicine. Dopo pochi secondi la porta davanti a me si aprì mostrandomi, come avevo previsto, una Sara mezza addormentata e ancora in pigiama, che in pochi minuti si preparò e fu pronta. Andammo insieme in classe e per la prima volta da quando ero in quella scuola non ebbi bisogno di un caffè prima di iniziare le lezioni. Quando entrammo era ancora presto, ma trovai di nuovo Guzmàn in classe, dato che tra di noi era quello che arrivava sempre per primo la mattina a scuola. Mi avviai verso di lui e gli diedi qualche piccolo colpetto sulla spalla, facendolo girare verso di me.
"Indovina quante ore ho dormito stanotte? " Chiesi quasi entusiasta, senza dargli il tempo di dire nulla, lui fece una faccia un po' pensierosa
"Non ne ho idea, ma si vede che hai dormito tanto! Ti vedo sicuramente meglio di ieri" Alzò le spalle, ed io annuii sorridendo
"vorrei farti il gesto con le mani, ma non ho abbastanza dita! Ho dormito tredici ore, sono fiera di me stessa!" Esclamai, e lo vidi sorridere
"Beh, forse è meglio non dormire così tanto tutti i giorni, ma almeno hai recuperato le ore di sonno che hai perso la scorsa notte" Disse scherzando, e poi concludemmo lì la conversazione, perché entrò Valerio ed io mi diressi verso di lui. Non gli dissi nulla, mi misi dietro di lui e gli cinsi la vita con le braccia per abbracciarlo, lui si irrigidì ma poi abbassò lo sguardo sulle mie mani e, probabilmente vedendo l'anello che mi aveva regalato, si rese conto che ero io. Si girò e ricambiò l'abbraccio
"Mi mancavi" Sussurrò lasciando qualche bacio tra i miei capelli
"Scusami" Sussurrai anche io per non farmi sentire da tutti, e alzai lo sguardo verso di lui
"Spero che ieri Lucrecia ti abbia mandato delle scuse da parte mia" Mormorai, e lui annuì
"Ieri era venuta a parlarmi, ma io non ero affatto dell'umore giusto, devo ricordarmi di chiedere scusa anche a lei" Dissi, più a me stessa che a lui
"Non ce l'ha con te per questa stupidaggine, stai tranquilla" Mi rassicurò il mio fidanzato, ed io annuii, stringendolo un po' più forte
"Volevo scusarmi per come mi sono comportata l'altra sera, so di essere stata una stupida, ma tu sai quanto sono sensibile" Sussurrai, sperando che capisse la mia situazione e così fu
"Non preoccuparti, sono cose che capitano" Concluse, ma io sapevo che non era così. Di certo non capitava di avere crisi isteriche, di essere così sensibile a tutto e di non riuscire a dormire per via di uno sguardo che ti tormenta i pensieri, ma questo evitai di dirlo, perché se l'avessi fatto avrei peggiorato la situazione che già non era delle migliori, così anuii e gli diedi un bacio a stampo, per poi sedermi al mio posto.Le ore passarono velocemente e ci ritrovammo a pranzo, Ander anche quel giorno era assente, ma era normale: da quando l'avevano dimesso erano più i giorni in cui era assente che quelli in cui era presente, ma ormai non mi preoccupavo più se non lo vedevo in classe, sapevo bene che aveva bisogno di riposare. Durante il pranzo Sara mi disse che dopo aveva una cosa importantissima da dirmi ed io iniziai ad insospettirmi e a fantasticare su una possibile storia tra mia cugina e Polo, ed avevo anche tutte le prove: Si erano baciati la sera della festa a casa di Valerio, Polo mi aveva detto che pensava che potesse piacergli, lei aveva detto già dopo il primo giorno che lui era carino e per finire, lui non le staccava gli occhi di dosso neanche per un momento, cosa che fece anche durante le altre due ore di lezione dopo il pranzo.
Quando suonò anche l'ultima campanella feci per salutare tutti ed andarmene, ma Valerio mi attirò a sé
"Stasera voglio portarti in un posto, passo alle nove e mezza da te" Mi sussurrò, per poi lasciarmi un bacio a stampo ed io annuii sorridendo. Quando arrivai in camera sentii qualcuno chiamare il mio nome fuori dalla porta, e riconobbi la voce di Sara. Avevo completamente dimenticato che avesse qualcosa da dirmi, ma per fortuna c'era lei che si ricordava sempre tutto. Andai ad aprire e me la ritrovai davanti con un'espressione indispettita e le mani sui fianchi
"Ti sto chiamando da quando sei uscita dalla classe, ti saresti potuta almeno girare" Mi rimproverò ed io mi accigliai
"Mi sa che sto diventando sorda allora" Scherzai
"Scusami, ma ora sono curiosa, che dovevi dirmi?" Chiesi, e lei si guardò intorno per essere sicura di non essere sentita da nessuno
"Polo mi ha chiesto di uscire! Sto morendo!" Esclamò, fingendo di svenire
"Lo sapevo" Mormorai sorridendo, alla fine ero felice per mia cugina e soprattutto per Polo, che si meritava una ragazza che sapesse trattarlo bene, che lo amasse davvero. Abbracciai Sara e la feci entrare
"A che ora dovete uscire?" Chiesi, decisa a volerla aiutare e sperando che l'appuntamento non fosse alla stessa ora del mio con Valerio, motivo per cui non avrei potuto aiutarla
"Alle sei passa a prendermi" Disse entusiasta ed io annuii
"sai dove vuole portarti?" Domandai ancora, sperando che sapesse quale fosse il luogo dell'appuntamento, in modo da scegliere come vestiti, ma lei scosse la testa e io sospirai
"Va bene, tralasciamo il luogo e andiamo nella tua stanza: devo aiutarti a scegliere cosa mettere e mancano solo due ore, quindi ti conviene correre" Dissi, e lei annuii e con sguardo di sfida iniziò a correre verso la sua stanza, sfidandomi ad arrivare prima di lei
"Non vale così, non mi hai avvertita!" Mi lamentai io dopo essere arrivata per ultima e lei scoppiò a ridere, probabilmente per l'espressione indispettita che avevo, e accompagnò la risata con un dito medio
"Che maleducata" Mormorai scherzando, senza riuscire a trattenere una risatina.
Insieme scegliemmo cosa avrebbe indossato: un top grigio corto con sopra una giacca, visto che era novembre, ed un jeans nero con i tagli sulle ginocchia. Si preparò e si truccò anche, evitando però di esagerare, e quando furono le sei precise sentimmo qualcuno bussare alla porta della sua stanza. Quando Sara aprì e Polo la vide fece un sorriso
"Stai bene vestita così" Si complimentò lui, facendo sorridere anche mia cugina. Io, che fino a quel momento ero stata in disparte, mi avvicinai alla porta per uscire
"Okay, penso di essere la terza incomodo qui, meglio che vada... Buon appuntamento!" Esclamai per poi correre verso la mia stanza. Feci i pochi compiti che ci erano stati assegnati per il giorno successivo e poi mi preparai per l'appuntamento con Valerio, evitando di essere troppo elegante per paura di essere ripetitiva, così infilai una maglietta nera semplice a collo alto, un jeans nero e delle scarpe bianche, misi un po' di mascara ed aspettai pazientemente l'arrivo del mio fidanzato, fino a quando non bussò alle nove e quarantacinque, con il suo solito quarto d'ora di ritardo.Spazio autrice :
Ciao ragazzi, mi scuso per i giorni di inattività, e vi comunico con enorme dispiacere che questa storia è giunta al termine. Il prossimo capitolo sarà l'ultimo e poi ci sarà un Epilogo, con un salto temporale di qualche mese. Mi scuso in anticipo di far finire la storia così in fretta, anche perché questa storia è diventata la mia vita. Sono così felice di averla scritta e sono così felice che vi piaccia. La storia terminerà di botto perché non ho più idee ed ho un grande blocco.
Potrebbe esserci un sequel? Perché no! Io intanto mi cimento nella scrittura di altre storie, domani posterò l'ultimo capitolo di questa e, appena sarà pronto, avrete anche l'epilogo. Grazie per tutto il supporto, vi voglio tanto bene.❤️
-Dina
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Indestructibles||Valerio Montesinos Hendrich
أدب الهواة[Storia Completa in revisione] Lisa Rodriguez è una ragazza di diciassette anni che vive in un piccolo paesino vicino Madrid e ha sempre sognato di andare a studiare a Las Encinas, nonostante sia una scuola molto costosa e prevalentemente frequenta...