27.

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La mattina seguente mi svegliai giusto in tempo per arrivare in classe in orario. Mi preparai il più velocemente possibile e corsi a prendere un caffè, per poi andare in classe. Quando entrai ma non vidi Ander iniziai a preoccuparmi, ricordandomi solo qualche secondo dopo che sarebbe dovuto rimanere in ospedale ancora per qualche giorno. Mi sedetti al mio posto e dopo pochi secondi entrò Valerio che si sedette affianco a me
"Buongiorno tesoro, non ti sei fatta proprio vedere in questi giorni!" Esclamò provocando un mio sospiro
"Beh, sono successe fin troppe cose, venerdì sono andata dai miei e mi hanno fatto vedere il mio regalo: un'auto che tornerò a prendere non appena avrò la patente. Sabato, dopo che sei stato qui, sono passati a prendermi i ragazzi perché Ander ha fatto un incidente e siamo andati a trovarlo. Ieri, invece, sono andata a fare shopping con le ragazze e, indovina un po'? C'era anche tua sorella, che si è incredibilmente scusata con me per quanto accaduto in queste settimane e mi ha anche aiutato a scegliere dei vestiti. Assurdo, no? Penso che siamo diventate... Amiche?" Raccontai tutto sotto lo sguardo attento di Valerio, che cambiava espressione ogni volta che cambiavo argomento
"Come Ander ha fatto un incidente? Sta bene?" Chiese, un po' allarmato, ed io sorrisi nel vederlo quasi preoccupato nei confronti di una persona che, fino a poche settimane fa, detestava
"Sì, un'altra auto ha colpito volontariamente la sua mentre veniva a scuola, ed ora ha auto e braccio distrutti, ma per il resto sta abbastanza bene, tranne per qualche piccola cicatrice e un sacco di lividi" Spiegai sospirando, e ripensando alla promessa che gli avevo fatto di andare a trovarlo e pensando che magari sarei potuta andarci quel giorno
"Che ne dici di accompagnarmi in ospedale oggi, così gli facciamo visita?" Chiesi, facendo una faccia dolce, cercando di convincerlo
"Va bene, ti accompagno... Passo da te per le cinque e mezza, quindi fatti trovare pronta per quell'ora, che ci vuole un po' per arrivare in ospedale" Disse, io annuii sorridente per poi ringraziarlo con un bacio a stampo e poi dovemmo interrompere la conversazione, perché iniziarono le lezioni.

Dopo qualche ora ci ritrovammo tutti a mensa, fu strano non sentire la risata e la compagnia di Ander, e vedere il suo posto vuoto. Mangiammo in fretta e poi tornammo a lezione, per terminare la giornata di scuola. Quando suonò anche l'ultima campanella salutai i miei amici e poi Valerio con un bacio a stampo, ricordandogli dell'appuntamento che avevamo il pomeriggio, consapevole del fatto che probabilmente se ne sarebbe dimenticato. Andai nella mia stanza e mi cambiai, per poi dirigersi velocemente verso la scuola guida, non troppo lontana dal dormitorio, dove passai un'ora a fare lezione per poi tornare nella mia piccola stanza. Iniziai a studiare e, senza neanche rendermene conto, si fecero le cinque e mezza. Sentii bussare alla mia porta e vidi il mio fidanzato, che salutai con un bacio a stampo, per poi dirigermi insieme a lui verso la sua auto. Durante il lungo tragitto facemmo quello che ormai facevamo tutte le volte che ci trovavamo in auto da soli: cantare tutte le canzoni che passavano in radio, anche quelle che non ci piacevano. Io non ero affatto brava a cantare, e a dirla tutta neanche Valerio, ma ci divertivamo tantissimo. Quando arrivammo mi ricordai subito dov'era Ander e mi diressi subito verso la stanza, seguita da Valerio. Quando entrai non bussai, e sbagliai stanza, ritrovandomi di fronte un ragazzino che avrà avuto al massimo dodici anni che mi guardava storto
"Oddio, scusami... Ho sbagliato stanza. Cazzo, sono sempre la solita..." Mormorai sotto lo sguardo divertito del mio ragazzo, per poi chiudere la porta, decidendo di chiedere a qualche infermiere. Quando mi dissero quale fosse la porta bussai per sicurezza e, ricevendo come risposta un "avanti" di Ander, entrai
"Lisa, sei venuta alla fine!" Esclamò con entusiasmo, io annuii e in pochi secondi il suo sguardò passò da me a Valerio
"Ciao Valerio! Come stai?" Chiese il mio amico
"Beh, io sto bene, ma non sono sicuro sia lo stesso per te. Come hai fatto a ridurti in questo stato?" Domandò Valerio, provocando un sorriso ad Ander
"Beh, penso che te l'abbia già raccontato la tua fidanzata, ma non preoccuparti, mi dimetteranno tra pochi giorni" Esclamò contento Ander, e mi stupii del rapporto che quei due stavano iniziando ad avere... Sembravano quasi amici.
Restammo per quasi un'ora a parlare con il mio migliore amico, fin quando non entrò un'infermiera
"Ragazzi, non vorrei disturbare la vostra chiacchierata, ma sono le diciannove e l'orario di visita è finito, inoltre Ander ha bisogno di riposare..." Disse guardandoci
"Ci scusi, non ce ne eravamo proprio accorti! Stavamo proprio per andare via, infatti. Ciao Ander, vedo se riesco a passare domani, altrimenti ci vediamo mercoledì" Lo salutai con un bacio sulla guancia, aspettai che lo salutasse anche Valerio e poi uscii dalla stanza, seguita da lui, dirigendomi verso il parcheggio
"Che ne dici se torniamo un attimo al dormitorio così ti cambi e ti porto a cena?" Chiese Valerio appena entrammo in macchina, io annuii e lui mise in moto, guidando verso il mio dormitorio.
Quando arrivammo lui scese con me, io presi dall'armadio il vestito bianco e nero comprato il giorno precedente con l'aiuto di Lucrecia e lo indossai, abbinandolo a degli stivaletti bassi
"Dove mi porti?" Chiesi io non appena entrammo in auto
"Sorpresa" Disse lui con un ghigno sul volto.

Indestructibles||Valerio Montesinos Hendrich Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora