Prologo

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2011

Quella mattina mi ero destata troppo presto, con la fronte che grondava sudore e il battito accelerato.
È stato solo un sogno, un realistico e orribile sogno. Grandi occhi azzurri mi scrutavano nel buio e io urlavo, scappando a gambe levate.

Ora sono sveglia però e devo sbrigarmi ad andare a lavoro. Scosto le coperte, sentendo stranamente caldo.
È una mattina di novembre e il cielo di Sofia è squarciato dai tuoni.
Perché mi sono trasferita in Bulgaria in inverno? I precedenti dieci mesi, li avevo trascorsi sui libri, cercando di capirci qualcosa di bulgaro.

E, dopo questi lunghi mesi, sono ancora al punto di partenza. Per fortuna, so che non mi servirà a molto questa lingua, poiché resterò sempre nel mio appartamento o in ufficio dove sono tutti americani come me.

Beh,tutti eccetto la mia assistente Katarina trasferitasi dalla Romania.

"Ti troverai bene qui" mi aveva detto con un accento che subito mi ha affascinata. "Lo spero" le ho risposto, sorridendole.

La giornata sembra passare in fretta e, quando sono a casa, mi infilo le ciabatte e cerco qualcosa in frigo.

"Merda!" impreco, ricordandomi di dover fare la spesa.

Guardo l'orologio e scopro di essere ancora in tempo. Metto le mie scarpe da corsa e corro più veloce che posso, raggiungendo il supermercato.

Entro e infilo nel mio carrello l'indispensabile come acqua, sale, olio,frutta, carne e pasta. Pago e passo sotto la serranda semi abbassata, tirando un sospiro di sollievo.

Cammino per un viale buio e desolato.
Non ricordo neanche come ci sono arrivata. Abbasso la testa, notando le pozzanghere sotto i miei piedi.

"Ehi tu!" urla una voce in lontananza.

Alzo lo sguardo di scatto e vedo una figura scura e incappucciata venirmi incontro. È quasi vicina a me, finché non ci scontriamo. Vedo nero e non riesco ad inquadrare la persona che mi sta sopra. Non sento più i miei muscoli, fino a quando lui non si alza.

Ha una visiera abbassata sugli occhi e un cappuccio. Riesco a vedere solo la parte bassa del suo volto, notando le labbra scure e la barba ispida.

 Riesco a vedere solo la parte bassa del suo volto, notando le labbra scure e la barba ispida

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Senza scusarsi, scappa via in fretta con le mani infilate nel suo parka.

Giro la testa e lo vedo mentre corre verso la luna che si sta specchiando nella grande fontana.

"Signorina" urla un'altra voce.
Mi guardo avanti. È un poliziotto.
"Si, mi dica" esclamo, leggendo il nome sulla targhetta. T.Jeffrey.

"Quel ragazzo che è scappato. Lo ha visto?"

"No"scuoto la testa "...sto ancora cercando di capire cosa è successo poco fa".

"È accusato di omicidio, lo stiamo inseguendo da giorni".

Mi porto entrambe le mani alla bocca, turbata. "Mi chiami alla centrale, se lo dovesse incontrare ancora".

"Terrò gli occhi aperti". Mi sorride e va via, lasciandomi sola in balia dei miei pensieri. Mi guardo ancora intorno, poi mi guardo di nuovo i piedi, trovandomi una spilla vicino alla scarpa.

La afferro, scuotendola un po' per toglierci il fango, poi la osservo.
È una X rossa su sfondo nero.
Sembra il simbolo di qualche gang, ma non ci scommetterei.
La infilo nel portafoglio e riprendo le mie buste, tornando finalmente a casa. Chiudo la porta a chiave, ancora spaventata per ciò che è successo.

Qualcosa non mi torna però.
Se quell'uomo fosse stato davvero un assassino, in questo momento sarei stesa sull'asfalto ricoperta del mio sangue. Invece sono sana e salva nel mio appartamento.

Ripenso a quel ragazzo. Sembrava terrorizzato e per pochi secondi ho sentito una scarica di adrenalina scorrermi nelle vene. È stato come essere in una puntata della mia serie televisiva preferita CSI Miami.
Non dovrei esserne elettrizzata, ma in effetti lo sono. Accendo la TV e metto un po' di carne sul fuoco.
Ecco come trascorro le mie giornate da due mesi a questa parte.
Televisore, camino, cibo e a volte un buon libro, mi fanno compagnia. Non ho stretto amicizie finora e Katarina è l'unica ad essermi simpatica, l'unica che mi capisce.


























































𝐃𝐚𝐦𝐢𝐚𝐧 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora