Mentre lo vedo bere il suo cocktail Alexander, non posso far altro che immaginarci a letto, a fare l'unica cosa che ci riesce meglio. Mi manca soprattutto in quel contesto, anche perché con Emilian non c'è stata la stessa chimica.
Quel ragazzo è davvero gentile e merita di meglio.
Quando ero a casa di Damian, mi sono chiusa nella stanza di Anastasia per chiamarlo.
"Ehi amore, tutto bene la serata?" ha chiesto, facendomi sorridere. Gli ho spiegato senza troppi giri di parole che non ero effettivamente uscita con un'amica ma che ero ad una festa. "Voglio essere sincera con te.." ho iniziato a dire "...il mio ex è tornato in città e sento di aver lasciato qualcosa in sospeso con lui, perciò non voglio continuare ad illuderti". Non mi ha gridato contro, non era arrabbiato.
Si è comportato come suo solito, augurandomi buona fortuna.
"Sai dove trovarmi. Chiunque sia lui, è davvero un uomo fortunato".
Ho pianto, perché non era da me lasciare un ragazzo per un altro. Non sono mai stata una traditrice, non ho mai agito alle spalle.
Prima di tornare da Damian, mi sono sistemata il trucco nel bagno, trovando il suo profumo nel mobiletto sul lavandino.
Ho annusato la boccetta, perché ne sentivo terribilmente la mancanza.
Dopodiché sono tornata da lui, vedendolo abbracciato alla sorella. I suoi occhi si sono posati su di me e, appena gli sono stata vicino, gli ho sfiorato la barba. Stava decisamente bene.
Non avrebbe più dovuto tagliarla, no. Gli donava.Nei successivi minuti, ho desiderato baciarlo ma siamo stati interrotti da Tim che voleva a tutti i costi farci cantare al karaoke.
Damian ha scelto una canzone dei Queen, datata anni settanta, ma sempre un capolavoro.
Un verso in particolare mi ha fatto venire la pelle d'oca.
"When I grow older I will be there at your side, to remind you how I still love you...". Mentre cantava, i suoi occhi azzurri si posavano su di me, sorridenti e imbarazzati.
Terminata la base, è tornato da me mentre venivo trascinata via da Tim.
Io ho scelto la canzone d'amore per eccellenza, quella che ascolti in radio e ci crei dei film sopra, sognando l'uomo perfetto. La scelta era tra Please forgive me di Bryan Adams e Always dei Bon Jovi. Le mie due canzoni preferite.
Ho iniziato a cantare. Gli occhi degli ospiti rivolti a me, le loro mani che battevano a ritmo di musica. Damian immobile, con una mano alzata che teneva il calice di vino. Lo sorseggiava mentre mi guardava, meravigliato. A fine serata, quando mi ha chiesto di accompagnarlo a prendere un drink, non ho potuto dire di no.
E adesso eccoci qui, al bancone del bar mentre lo osservo bagnarsi la barba con il cognac. Io ho scelto una Pina colada e già mi immagino domani mattina, a vomitare in bagno. Non si dovrebbero mischiare gli alcolici e stasera ci ho dato dentro con il vino bianco.
Quando sono con Damian, bevo più del dovuto. L'unica cosa negativa.
"A cosa pensi?" mi chiede, terminando il suo drink.
"Oh, un sacco di cose".
"Ad esempio?".
"Quanto beviamo quando siamo insieme, per esempio" lui fa di sì con la testa.
"Giusto, io infatti non dovrei bere ma stasera avevo voglia di un cocktail".
"Perché non dovresti bere?" chiedo, curiosa.
"Ho avuto problemi con l'alcool non appena sei andata via. Mi sono buttato sulla vodka..." serro le labbra, sperando di non aver toccato un tasto dolente."Adesso va meglio però" la vedo preoccupata dopo averle parlato della mia passata dipendenza.
"Soprattutto adesso che ti ho rivista" Georgia sorride, portandosi la mano sotto al mento. "Sei sempre stato un fenomeno nel farmi arrossire".
"Non credevo fosse così facile".
"Per te lo è..." risponde, lasciando il bicchiere sul bancone "...ti basta guardare una ragazza e questa si scioglie" si guarda intorno, indicandomi qualcuno.
"Ecco, come dicevo" mi volto, notando un gruppo di ragazze che guarda nella mia direzione."Ah quelle ragazze, si. Possono solo guardare". Georgia mi osserva, scettica. "Non chiedermi perché l'ho detto". Lei soffoca una risata.
"Oh no, voglio davvero sapere perché l'hai detto". Tiro un grosso respiro prima di risponderle.
"Perché nessuna ragazza al mondo potrebbe togliermi il respiro come fai tu" Georgia sgrana gli occhi facendo un cenno al cameriere.
"Che fai?" le domando.
"Chiedo il conto, no? Stai qui da tutta la serata a mangiarmi con gli occhi, quindi credo sia il momento di andare" annuisco, determinato sulle mie successive azioni. Le apro lo sportello della macchina.
Non appena sono al mio posto guida, le sue mani mi prendono il viso baciandomi con decisione.Si inumidisce le labbra e, guardandomi negli occhi dichiara: "ho desiderato farlo da che ti ho visto stasera, appena arrivata a casa tua".
"Non dirlo a me".
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𝐃𝐚𝐦𝐢𝐚𝐧 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧
General FictionGeorgia Beck desidera diventare una psicologa. Trasferitasi a Sofia per lavoro, trascorre la maggior parte del suo tempo in ufficio, con l'obiettivo di veder realizzato il suo sogno. Una sera, sulla strada per tornare a casa, un uomo la aggredisce...