13.

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Dopo l'epifania, Georgia torna a lavoro lasciandomi solo nel suo piccolo appartamento. Ho deciso di andare un po' in giro, per godermi questa nuova ed insolita sensazione di libertà.
Nei pressi della cattedrale di Nevskij, passeggio tranquillo osservando la vita che mi circonda, i bambini che giocano a pallone.
"Dobovan!" urla una voce maschile, facendomi sudare freddo. Quando mi volto, trovo l'agente Jeffrey in borghese, con cappello di lana cacciato sulla testa.
"Sono contento di vederti ancora nei paraggi". Faccio spallucce. "Non avevo altri programmi". Si avvicina a me soffocando una risata.
"Che stai facendo?".
"Nulla di che, mi godo un po' di tempo all'aria aperta".
"Questi ultimi cinque mesi saranno stati interminabili".
"Puoi dirlo forte" continuiamo a parlare, finché non mi invita per un caffè. Lo seguo al bar più vicino, sedendoci all'interno vicino ad una stufa. "Avete avuto i risultati delle mie impronte?".
"Già.." inizia a dire, mettendo il pugno chiuso sul tavolo "..a tal proposito, volevo parlarti di una cosa. Ricontrollando la scena del crimine, abbiamo avuto un riscontro su delle tracce di DNA alla poppa della barca. Ci erano sfuggite, ma corrispondono per il 76% al sangue della vittima n 1, Bianca Breznev". Aggrotto la fronte.
"Non capisco".
"Bianca aveva un fratello, Ivan. Lo abbiamo cercato sui nostri server. Ha dei precedenti per rissa e rapina a mano armata. Lo stiamo cercando ma risulta scomparso dal 10 agosto..".
"Il giorno dopo la festa in barca" Tim annuisce, bevendo il suo caffè. "Quindi cosa intendete fare adesso?".
"Abbiamo fatto appostare delle pattuglie ad ogni angolo della città. Abbiamo chiesto ai suoi parenti, amici.. Avremo delle risposte, te lo garantisco". Colmo di speranze, accetto il suo consiglio di riprendere la mia vita a come l'avevo lasciata.
A dire la verità, non mi manca la mia vecchia vita. Avevo soldi, ragazze ma mi mancava la felicità. Un lavoro che mi facesse sentire soddisfatto, fiero di me. Ho perso i miei genitori quando andavo al liceo ed ho allontanato mia sorella, che ha preferito un ladro al sangue del suo sangue. Vorrei rivederla, abbracciarla. Spero che questa storia finisca presto. Verso l'ora di pranzo, invece che tornare a casa passo dall'ufficio di Georgia trovandola all'ingresso a parlare con la sua collega, Katarina. Mi nascondo, sperando di non incontrare Alexandra.

Oggi per fortuna mi è toccata la mezza giornata, perciò all'ora di pranzo mi preparo a tornare a casa. Kat mi invita fuori per una cena a quattro con due suoi amici. Passo, per questa volta. Non sono in vena di conoscere nessuno. Prima di andare via, scruto Damian in lontananza, in piedi vicino alla fontana. Saluto Katarina, avvicinandomi a lui a passo felpato. "Che ci fai qui?".
"Ero uscito per fare una passeggiata ed ho pensato di venire a prenderti".
"Grazie, ma non ce n'era bisogno.." fa una pausa, guardandosi i piedi. "Senti, ti andrebbe di pranzare fuori?" chiede con fare imbarazzato. Il suo viso si fa paonazzo. "È un appuntamento?".
Fa spallucce, sorridendo in modo dolce e complice. "Andiamo!" dichiaro, chiamando un taxi.

𝐃𝐚𝐦𝐢𝐚𝐧 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora