CAPITOLO 20
JAMAICA«Sei emozionata?» Domandò Harry quando arrivarono in aeroporto. Lì ci sarebbero stati anche Jeff, Mitch, Sarah, Adam, Claire, Kid, Tyler e Alex.
Lila non li aveva mai conosciuti prima e per questo era in ansia, avrebbe fatto di tutto pur di fare una bella impressione.«Leggermente» mentì la ragazza, uscendo dal corridoio che portava sulla pista dove un jet privato era a loro disposizione.
«Ti ameranno tutti, se è questo che ti preoccupa» Harry la rassicurò, mentre le dava la precedenza per salire le scalinate che avrebbero portato dritto nell'aereo. Si assicurò di non farla cadere, mantenendole di poco la schiena e Lila trovò questo gesto estremamente carino.
«Buongiorno signor Styles, gli altri ragazzi sono già dentro» annunciò l'hostess appena i due ragazzi salirono l'ultimo gradino. Harry annuì sorridente. La ringraziò nuovamente quando la ragazza gli fece strada, arrivando finalmente dagli altri membri della band.
«Amico! Mi sei mancato!» Mitch si alzò dal sedile di scatto, correndo ad abbracciare Harry. Lila stava in silenzio dietro di lui, imbarazzata. Avrebbe dovuto presentarsi per prima? Non sapeva come comportarsi e questa cosa non faceva altro che renderla ancora più nervosa.
«Tu devi essere Lila, Harry parla continuamente di te» Sarah si avvicinò sorridente a Lila, porgendole poi la mano «io sono Sarah, batterista». Lila le strinse la mano con molto piacere, sorridendole.
«Si, sono Lila, è un piacere conoscerti». Mitch finalmente si staccò da Harry, e guardò Lila.
«Mitch, lei è Lila» annunciò, avvicinandola un po' di più. Lila sorrise dolcemente, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«È un piacere conoscerti, Lila» Mitch le tese la mano «Harry parla molto di te, io sono Mitch Rowland, alla chitarra». Lila si presentò di nuovo, nonostante l'avesse già fatto Harry.
Mitch doveva essere uno dei suoi amici più stretti, Harry dopo la band non aveva avuto così tanti amici con cui confidarsi e molto spesso aveva parlato di come si trovasse bene nel confidarsi con Mitch. Lila pensò che sarebbe stato molto bello se avesse instaurato un bel rapporto anche con quest'ultimo, in modo da vivere quest'esperienza al meglio e fare anche nuove amicizie. In quel momento pensò ad Andrew, se non fosse stato per lui probabilmente ora lei si sarebbe trovata ancora a Londra, nella sua casa, a disperarsi per aver litigato con Harry.Si presentarono tutti, alla fine, e subito Lila fece amicizia con Sarah che, anche se non si capiva a primo impatto, era la più chiacchierona. Allacciarono le cinture, Harry prese la mano di Lila per rassicurarla. La ragazza era abituata a volare, ma ogni volta era sempre come la prima.
«Credo che uscirà una bomba, comunque» Mitch parlò ancora, guardando poi dall'oblò. Harry sbuffò un piccolo sorriso imbarazzato.
«Sento che manca ancora qualche brano, sono troppo pochi» Harry scosse la testa, in difficoltà.
«Medicine hai deciso di non metterla nel cd e, onestamente, ancora devo capire perché» Adam parlò, poggiando il gomito sul bracciolo del sedile. Harry tirò un lungo sospiro.
«Non lo so, non credo ci stia bene» ammise il riccio scollando le spalle «ho in mente almeno un'altra canzone che ho iniziato a scrivere qualche giorno fa, spero di riuscirne a creare almeno un'altra ancora mentre siamo lì e poi è fatta» dichiarò con nonchalance. Lila gli sorrise dolcemente, passandogli poi una mano tra i capelli. Il viaggio sarebbe stato lungo, così decise temporaneamente di chiudere gli occhi e rilassarsi, fino a cadere in un sonno profondo. Harry, invece, aprì il suo diario -orgogliosamente regalato dalla sua migliore amica- e iniziò a pensare a come far suonare quella canzone che aveva scritto la notte dopo aver visto Lila e Andrew abbracciati, come fossero due innamorati. Scarabocchiò qualcosa sul foglio, prima di pensare ad un titolo per la canzone. Picchiettò la penna sul diario, cercando di cantare a bassa voce quelle parole, poi si decise a scrivere a qualcosa. Cliccò sulla penna per far uscire la punta, che poggiò dopo pochi attimi sul foglio, in alto.
Woman.
«Mio dio, non pensavo fosse così grande» ammise Lila guardandosi intorno, mentre trascinava la valigia sul parquet.
«Siamo in dieci Lila, non potevamo stare in un buco» ridacchiò Harry «poi ci serviva anche una stanza per registrare» annunciò e Lila quasi dimenticò per un momento quale fosse il vero scopo della vacanza. Il disco.
«Io direi di posare le valigie e fare un giro per il villaggio» annunciò Mitch «Kid, hai portato la polaroid vero?» Domandò in seguito, girandosi verso il ragazzo che annuì, indicando poi un borsello.
«Abbiamo la stessa stanza» Harry dichiarò salendo le scale, seguito dalla sua amica «vorrei dire che mi dispiace, ma non è così» ridacchiò e questo portò Lila a fare lo stesso. La ragazza si sforzò di salire tutti i gradini senza dire una parola, ma quando arrivò all'ultimo era a corto di fiato. Si fermò per riprendersi, portando una mano al cuore.
«Stai bene?» Harry si girò verso di lei, posando le valigie a terra velocemente.
«Sto benissimo, Harry» biascicò la ragazza, sorridendo «sono troppo pesanti» ammise dopo, mentre indicava le valigie. Si diressero verso la loro stanza, aprendo la porta aiutandosi con i piedi di Harry. Lila gettò le valigie appena entrò in camera, non curandosi di dove andassero a finire. Si giustificò dicendo che le avrebbe sistemate dopo, ma Harry non ci credette nemmeno per un secondo, ed infatti le sistemò lui al posto della ragazza.
«Mi serve un attimo per cambiarmi, vorrei essere più presentabile» annunciò Lila, portando le mani sui fianchi e osservando Harry che si era steso da poco sul letto. La guardò interrogativo, capendo solo dopo cosa avrebbe dovuto fare.
«Oh— sì, ok. Allora io scendo, ci vediamo giù» balbettò, alzandosi velocemente dal letto e sorpassando la ragazza. Lila rise, scuotendo la testa. Poi aprì la valigia e prese un vestitino: era lungo, giallo con una fantasia floreale, ma soprattutto era fresco. La Jamaica era decisamente troppo calda.
«Lila! Hai fatto?» Harry bussò alla porta, spalancandola subito dopo. Lila sobbalzò, quasi sbagliando ad applicare il mascara.
«Ma sei pazzo? E se fossi stata nuda?» Domandò la ragazza, voltandosi verso di lui. Harry alzò gli occhi al cielo, prima di poggiarsi allo stipite della porta con le braccia incrociate.
«Hai fatto? Sono tutti pronti» annunciò ancora. Lila gli fece la linguaccia, rimettendo il mascara nel contenitore da viaggio.
«Andiamo!» Esclamò sorridente, aggrappando la piccola tracolla. Harry fece un sospiro di sollievo, facendo passare Lila e chiudendosi la porta alle spalle. Lui non lo disse, ma quel giorno trovava Lila estremamente bella.
SPAZIO AUTRICE
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soulmates // hs;
Fanfiction"𝒩𝑒𝓁𝓁'𝒶𝓂𝑜𝓇𝑒 𝓇𝑜𝓂𝒶𝓃𝓉𝒾𝒸𝑜, 𝓅𝑒𝓇 𝒶𝓃𝒾𝓂𝑒 𝑔𝑒𝓂𝑒𝓁𝓁𝑒 𝓈𝒾 𝒾𝓃𝓉𝑒𝓃𝒹𝑜𝓃𝑜 𝒹𝓊𝑒 𝓅𝑒𝓇𝓈𝑜𝓃𝑒 𝒻𝓇𝒶 𝒸𝓊𝒾 𝑒𝓈𝒾𝓈𝓉𝑒 𝓊𝓃𝒶 𝒶𝒻𝒻𝒾𝓃𝒾𝓉à 𝓈𝓅𝒾𝓇𝒾𝓉𝓊𝒶𝓁𝑒 𝑒 𝓈𝑒𝓃𝓉𝒾𝓂𝑒𝓃𝓉𝒶𝓁𝑒 𝓉𝒶𝓁𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒 𝓅𝓇𝑜𝒻𝑜𝓃�...