Capitolo 38

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"Pensai subito tu fossi una ragazza davvero simpatica" Harry ammise, il suo tono di voce era talmente basso che a malapena riuscii a capirlo.

"Mi hai messo lo sgambetto" gli puntai il dito, ridendo. Harry scosse la testa divertito.

"Sei stata imbranata dal primo incontro, non sei cambiata per niente" dichiarò fiero, facendomi fare una smorfia.

"Credi che Taylor ci sia rimasta male? Insomma, l'ho lasciata e poi sono diventato il tuo migliore amico..." Harry avanzò, insicuro. Mi guardò insistentemente, un sopracciglio alzato. Sospirai profondamente, appoggiando la testa al sedile.

"Non credo, sai" parlai sinceramente "non mi avrebbe assunta di nuovo, e ora è felicemente fidanzata con Joe quindi..."

"Grazie per essere inciampata quella sera, sono grato di averti conosciuta" Harry disse, abbozzando poi un piccolo sorriso. Gli accarezzai la guancia dolcemente, sorridendo di rimando.

"La mia vita non sarebbe stata la stessa senza di te" ammisi, prima di mordermi l'interno della guancia. Harry mi guardò per qualche secondo indecifrabile, poi sbuffò un piccolo sorriso e aprì la portiera.

"Sarà meglio andare ora che non c'è più la calca" urlò mentre scendeva già dalla macchina. Annuii di poco, seguendolo a ruota.

"Barbara!" Harry entrò sorridente, salutando l'anziana donna dietro al bancone. La donna alzò il capo, la sua faccia era marcata dalla stanchezza: il suo cappellino bianco da panettiera era poggiato sui capelli bianchi, mentre il grembiule era sporco di farina. I suoi occhi s'illuminarono nel momento in cui si accorse di Harry.

"Harry caro, da quanto tempo!" Esclamò entusiasta, correndo per uscire presto dal retro e arrivare da Harry. La donna abbracciò il ragazzo, circondando il suo corpo. Chiuse gli occhi mentre gli dava delle leggere pacche sulle schiena, sorridendo.

"Che piacere vederti qui, mi dispiace moltissimo per la tua perdita" annunciò affranta, prima di dare una leggera carezza sulla sua guancia. Harry abbozzò un sorriso, poggiando la sua mano su quella della donna.

"Passerà, Barbara. A te come va?" Harry parlò di nuovo, cercando di cambiare argomento. Alla fine, eravamo venuti qui per distrarci. La donna alzò le spalle di nuovo, tornando dietro il bancone e quindi dandoci le spalle.

"Qui va sempre benissimo Harry, anche grazie a te e lo sai" sorrise la donna "ogni giorno arrivano tantissime ragazzine pronte a fare la foto con la tua sagoma" continuò, mentre fece un accenno con il capo a quel cartonato di Harry vestito da panettiere che si trovava all'angolo della stanza. Harry fece una smorfia divertita, prima di guardarmi.

"Ma chi è questa bella ragazza?" domandò Barbara, gettando lo sguardo su di me. Era stata così impegnata con Harry che a malapena si era accorta della mia presenza, ma a me non diede fastidio.

"Barbara, lei è Lila. E'-- uhm," Harry cercò le giuste parole, così lo guardai farfugliare qualcosa di indecifrabile. Poi mi guardò per qualche attimo, la mia espressione era sicuramente confusa ma non arrabbiata. Non avrei voluto mettere pressione ad Harry, sapevo quanto fosse difficile per lui questo periodo. Gli abbozzai un sorriso rassicurante, e poi lui prese fiato e tornò a guardare l'anziana donna, che intanto aspettava una risposta appoggiata al bancone.

"E' la mia ragazza, ho pensato sarebbe stato carino farle vedere alcuni posti della mia infanzia" annunciò Harry, con disinvoltura. Il mio stomaco fece delle capovolte, il mio battito cardiaco impazzì. Aveva appena ufficializzato la nostra relazione ad una donna che quasi l'aveva cresciuto? Nessuno sapeva effettivamente di noi, nemmeno le nostre famiglie, e ora lui lo stava dicendo a Barbara? Non ne avevamo parlato, non avevamo parlato di cosa ci fosse tra di noi, ma ora tutto sembrava chiaro. Mi prese la mano dolcemente, accarezzandomi il dorso di essa per rassicurarmi. Abbozzai un sorriso alla donna che ora aveva gli occhi completamente sgranati.

"Ragazza mia, ma che bellezza!" Barbara urlò entusiasta, provocando una risata sia in me che in Harry. La donna battette le mani ripetutamente, i suoi occhi brillavano dall'entusiasmo.

"Harry non mi aveva ancora portato a conoscere una ragazza, non ci speravo più!" scosse la testa delusa, ma poi sorrise di nuovo "siete proprio una bella coppia, trattamelo bene!" mi puntò il dito con fare minaccioso, e Harry intervenne di nuovo.

"Barbara! Lei è un angelo" dichiarò, le mie guance si colorarono subito di rosso quando sentii quelle parole uscire dalla bocca di Harry. Ero un angelo. Ero il suo angelo.

HARRY'S POV

Uscimmo dal negozio quando intravidi la gente entrare nel parcheggio, e così sfrecciai verso quella piccola collina dove diedi il mio primo bacio. Quel posto, come la panetteria, era importantissimo per me. Mi faceva piombare nella realtà ogni volta, mi faceva capire da dov'ero partito e mi faceva tornare con i piedi a terra. Portare Lila lì era altrettanto importante, non l'avevo mai fatto con nessuna e sentivo che lei era quella giusta. Dannazione, lei era quella giusta per tutto. Avrei potuto passare una vita insieme a lei ed essere sicuro di non stancarmi mai. Era quello che volevo, in realtà: avrei voluto passare tutta la mia vita con lei, ma questo non volevo farglielo sapere ancora. Stava accadendo tutto così in fretta che quasi non mi stavo accorgendo di come la nostra situazione si stesse evolvendo.

"Quindi sono la tua ragazza?" mi guardò una volta arrivati, mentre camminavamo sull'erba. Le presi la mano, sembrava fatta per essere intrecciata con la mia. Guardai i suoi occhi leggermente socchiusi a causa del sole.

"Avevo intenzione di chiedertelo, in realtà" ed era vero "ma lì è sembrato tutto così perfetto, semplicemente non me la sentivo di presentarti come un'amica, perché non lo sei" ammisi. Guardai la sua espressione cambiare, stava chiaramente nascondendo un sorriso. Conoscevo tutto di lei, tutti i suoi atteggiamenti, ogni suo minimo gesto. Lei era così bella, i suoi capelli accarezzavano leggermente la sua faccia a causa del vento, le sue labbra erano così piene e rosee. La guardai per qualche secondo in silenzio, beandomi di quella visione paradisiaca.

"Nemmeno le nostre famiglie lo sanno" soffiò insicura, guardandomi intensamente. Mi bloccai di colpo, prendendole i fianchi e ponendola davanti a me. Finalmente toccai la sua pelle, accarezzai le sue labbra con il pollice, guardandole intensamente. Avevo voglia di lei, avevo dannatamente voglia di lei, ma non avrei dovuto e potuto baciarla lì a causa di qualche possibile fotografo. Così passai a guardare i suoi occhi, completamente persi a guardare il mio viso.

"Allora glielo diremo" mormorai dolcemente. Dio, non mi ero mai sentito così. L'idea di presentare Lila a mia madre e Gemma come fidanzata mi terrorizzava, avrebbe fatto diventare tutto così reale.
Lei annuì semplicemente, prima di sorridere. Le baciai la fronte, accarezzando la sua pelle stavolta con le labbra, e poi l'attirai a me in un abbraccio.

Lei era esattamente tutto ciò che avevo sempre desiderato.

soulmates // hs;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora