CAPITOLO TRE
LA VIGILIALila si svegliò di soprassalto, non ricordandosi di essersi addormentata. Guardò l'orologio che aveva al polso, erano le 10:30 del mattino ed era esattamente la Vigilia di Natale. Si trovava ancora sul corpo di Harry, che intanto l'abbracciava. Non potè fare a meno di sorridere. Lila si spostò lentamente da sotto la sua presa e si diresse verso la cucina. Mio dio, pensò Lila, si gela.
Dopo che fece due tazzine di cioccolata calda, si dirisse verso Harry per svegliarlo. Lo prese per la spalla, scuotendolo un po'.
«Harry,» lo richiamò sussurrando «sono le 10:30».
Harry, dal canto suo, fece una smorfia, ancora con gli occhi chiusi, mentre borbottava qualcosa di incomprensibile. Lila ridacchiò, sembrava un bambino, ma ad un certo punto la tirò a sè.
«Fa freddo» borbottò il ragazzo, mentre abbracciava la sua amica.
«È la vigilia di Natale, Harry, è normale che faccia freddo» lo prese in giro lei. Finalmente Harry aprì gli occhi e la guardò. Lila pensò che non esisteva un ragazzo più bello del suo migliore amico.
«Ehi, da quanto tempo non mi svegliavo con te vicino» disse Harry abbozzando un sorriso. Lila sorrise imbarazzata, a volte non sapeva proprio cosa rispondergli.
«Mi sei mancato tanto anche tu» parlò la ragazza, sorridendogli dolcemente.
«Ok, che si fa oggi?» domandò lui, alzandosi tutto d'un tratto. Infatti, Lila lo guardò smarrita.
«Sei improvvisamente carico?» rise «ti ho preparato una cioccolata calda, se vuoi» dichiarò facendogli cenno verso la cucina. Harry sorrise prima di darle un bacio sulla guancia, che la fece arrossire.
«Sei sempre la migliore» disse il ragazzo, prima di sorpassare Lila e andare nell'altra stanza. La ragazza si sforzò ad alzarsi dal divano per seguire Harry.
«Comunque io dovrei andare da mia sorella per salutare i miei,» annunciò Lila appena entrata in cucina «e tu dovresti fare lo stesso con i tuoi» disse puntandogli il dito.
«Lo so, ma prima dovrei farmi una doccia» disse tra un sorso e l'altro «vorrei salutare anche io i tuoi, non li vedo da tanto» ammise. Lila sorrise, adorava il rapporto che Harry aveva con la sua famiglia.
«E va bene, puoi lavarti qui e andiamo insieme, io vado nell'altro bagno» disse la ragazza lasciandogli un'ultima occhiata e andando di sopra.
Quando Lila aprì l'armadio cercò i suoi vestiti più caldi per affrontare quella giornata: odiava l'inverno, ma allo stesso tempo amava il Natale.
Così prese una maglia a collo alto con sopra una felpa e dei jeans e corse in bagno per fare una doccia calda.Quando la porta davanti ai ragazzi si aprì, gli occhi della madre di Lila si illuminarono.
«Ragazzi!» Esclamò mentre aprì le braccia per accoglierli. Lila sorrise dolcemente e potè sentire Harry dietro di lei fare lo stesso.
«Mamma, ciao» soffiò abbracciandola. Respirò il suo dolce profumo, le era davvero mancata.
«Signora Rossi, come va?» domandò Harry, cercando di dire al meglio il cognome chiaramente italiano. La madre sorrise mentre chiudeva la porta alle sue spalle, così passò dall'abbracciare Lila a Harry.
«Va tutto bene, mi siete mancati ragazzi» dichiarò la giovane signora. Lila salutò suo padre con un abbraccio ma, quando fece per cercare i piccoli, si accorse che non c'erano.
«Dove sono le due pesti?» disse Lila rivolgendosi alla sorella. Harry la raggiunse, poggiando le sue mani sulle spalle della ragazza.
«Dalla mamma di George, avevamo bisogno di un attimo di tregua per organizzarci con loro» ammise Melania, indicando poi i genitori. Effettivamente Beth e John non lasciavano molto tempo libero, soprattutto perché cercavano sempre attenzioni, come qualsiasi bimbo di cinque anni.
«Fino a quando restate qui, ragazzi?» domandò d'un tratto il signor Rossi. Lila guardò Harry che aveva aperto già la bocca per parlare.
«Credo subito dopo Capodanno, Lila ha una performance a Good Morning America e credo di accompagnarla, dal momento che lei è stata così gentile da accompagnarmi il 5 Gennaio alla prima londinese di Dunkirk» sorrise vittorioso, era riuscito ad incastrare la sua amica ed era fiero di lui. Lila sgranò gli occhi, che gioco stava giocando? La donna guardò la figlia sconvolta, non sapendo chiaramente niente.
«Lil, non mi hai detto nulla!» esclamò sorpresa. La figlia, non potè che tirare un sospiro.
«Abbiamo deciso tutto ieri, mamma» si giustificò la ragazza. Infondo, non era a conoscenza della prima a Londra, non di tutto. La madre la guardò per qualche secondo prima di sorriderla, così capì che non era poi così arrabbiata. Passarono il resto della mattinata a parlare con i genitori e la sorella della ragazza, fino a quando ad Harry non venne chiesto di restare lì a pranzo.
«No signora, grazie davvero ma devo tornare a casa... la mia famiglia mi aspetta» ridacchiò il ragazzo in tono dolce, gettando poi un'occhiata veloce a Lila «mi accompagni alla porta?» quasi sussurrò. Lila annuì velocemente, scendendo dallo sgabello per fargli strada. Così, dopo aver salutato tutti, anche Harry arrivò alla porta.
«Stasera ci vediamo?» domandò una volta aperta la porta.
«È la vigilia di Natale, Harry, dovrei passarla qui» disse la ragazza incrociando le braccia al petto e facendo un passo indietro. Nonostante avesse voluto passare tutta la sua vita con il suo migliore amico, Lila riconosceva l'importanza del Natale in famiglia.
«E stanotte?» insistette. Lila lo guardò sgranando gli occhi, questa frase era estremamente ambigua. Harry, infatti, rise di gusto.
«Sei una cretina, non è quello che pensi tu» alzò gli occhi al cielo ridendo «voglio solo darti il mio regalo di Natale e no, non è un bacio come preferiresti tu» disse facendole l'occhiolino. La ragazza alzò un sopracciglio.
«Da te Styles? Mai» incalzò «e comunque va bene, anche io devo darti il mio» dichiarò poi, sorridendo dolcemente.
«Allora ti passo a prendere verso mezzanotte» disse lui. La guardò poi un'ultima volta, prima di salutarla con la mano e darle le spalle per andare via.
Lila era davanti al camino con suo padre, la mamma e Mel mettevano gli ultimi piatti nella lavastoviglie mentre George cercava di far addormentare i piccoli.
«Siete molto affiatati tu e Harry, ora andate anche agli eventi insieme» iniziò il padre di Lila, mentre ancora guardava il fuoco. La figlia lo guardò sorridendo, non pensava potesse mai dire una cosa del genere. Era sempre stato un uomo protettivo nei suoi confronti, ma le lasciava sempre il suo spazio e la sua privacy, soprattutto con Harry.
«Semplicemente Harry soffre di attacchi di ansia quando si trova in questi eventi, soprattutto perché è il suo primo film. Vuole solo qualcuno di cui si fida al suo fianco» dichiarò Lila con nonchalance, mentre si rannicchiava ancora un po' sulla poltrona.
«E tu pensi di essere quella persona?» domandò il padre girandosi a guardare. La ragazza lo guardò per qualche secondo, effettivamente chiedendosi se fosse lei quella giusta.
«Sì, lo ha chiesto a me per un motivo» disse fermamente dopo averci pensato abbastanza.
«E lui ha una ragazza?» Domandò ancora il padre, sembrava che stesse ad un interrogatorio. Lila sospirò.
«No, ma si sta sentendo con una ragazza da un po'» si strinse nelle spalle, chiaramente riferendosi a Kendall. Inutile dire il nome, suo padre non avrebbe capito comunque.
«E perché ha deciso di portare te ad un evento così importante e non lei?» Le sorrise. Lila fece per rispondere, nonostante lei non sapesse cosa dire, ma venne interrotta dal campanello. Harry. Lila guardò suo padre un'ultima volta mentre lui sorrideva scuotendo la testa, poi si alzò e dopo aver salutato tutti e aver preso il cappotto, chiuse la porta dietro di sè. Finalmente era arrivato il momento di godersi il suo migliore amico.
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soulmates // hs;
Fanfic"𝒩𝑒𝓁𝓁'𝒶𝓂𝑜𝓇𝑒 𝓇𝑜𝓂𝒶𝓃𝓉𝒾𝒸𝑜, 𝓅𝑒𝓇 𝒶𝓃𝒾𝓂𝑒 𝑔𝑒𝓂𝑒𝓁𝓁𝑒 𝓈𝒾 𝒾𝓃𝓉𝑒𝓃𝒹𝑜𝓃𝑜 𝒹𝓊𝑒 𝓅𝑒𝓇𝓈𝑜𝓃𝑒 𝒻𝓇𝒶 𝒸𝓊𝒾 𝑒𝓈𝒾𝓈𝓉𝑒 𝓊𝓃𝒶 𝒶𝒻𝒻𝒾𝓃𝒾𝓉à 𝓈𝓅𝒾𝓇𝒾𝓉𝓊𝒶𝓁𝑒 𝑒 𝓈𝑒𝓃𝓉𝒾𝓂𝑒𝓃𝓉𝒶𝓁𝑒 𝓉𝒶𝓁𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒 𝓅𝓇𝑜𝒻𝑜𝓃�...