Capitolo 43

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UNA SETTIMANA DOPO

"Quindi, cosa indosserai?" Andrew mi telefonò subito dopo le prove di Taylor, quel giorno erano state più faticose del solito e ora mi ritrovavo a dover litigare con il mio armadio per cercare qualcosa di carino da mettere per l'esibizione di Harry al Graham Show.

"Non lo so ancora, Andrew" sbuffai spazientita. Mancavano esattamente due ore, avrei dovuto lavarmi, vestirmi e truccarmi prima che l'autista mi passasse a prendere. Harry era a casa sua, la stylist era arriva da poco.

"Credo— credo che metterò un vestito lungo rosso con un leggero spacco" aggrappai il vestito, poggiandolo delicatamente sul letto. Era semplicissimo ma il fatto che fosse aderente faceva spiccare tutte le mie forme.

"E come scarpe?" Domandò ancora il ragazzo dall'altro lato della cornetta. Corsi verso lo stanzino, aggrappando le prime cose che mi capitarono davanti.

"Dei tacchi a spillo neri. Ascolta, Andrew, ora devo proprio andare o Harry mi ammazzerà" annunciai frettolosamente. Guardai un'ultima volta la sveglia, erano già passati dieci minuti. Il tempo scorreva veloce e io avrei dovuto correre per arrivare in tempo.

"Mandami una foto dopo!" Andrew urlò prima che attaccassi il cellulare. Mi avrebbe perdonato, prima o poi.

Arrivai agli studi fortunatamente in perfetto orario, l'autista (che credo si chiamasse Alexander) fu molto cordiale per tutto il tempo e trovai un amico con cui parlare durante il tragitto.

"Grazie Alexander, mi ha fatto piacere scambiare due chiacchiere con te" ammisi scendendo dalla macchina. Il ragazzo sorrise.

"È stato un onore per me, signorina Rossi" e mi dileguai.

Incontrai Jeff nei corridoi per arrivare nei posti a sedere riservati. Non fu molto sorpreso quando mi vide, bensì mi salutò calorosamente.

"Cerchi Harry?" Domandò poi, trattenendo un sorriso. Ricambiai il dolce sorriso, anche un po' imbarazzata, e poi annuii.

"Bene, è nei camerini. Basta continuare questo corridoio e dove troverai le guardie fuori la porta allora lì starà Harry" mi spiegò, portando il dito davanti a sé e indicando il lungo corridoio. Annuii incerta, ringraziandolo subito dopo e iniziando a camminare verso le due guardie. Pregai tutto il tempo di non inciampare, quella forse era la mia più grande paura: vedevo già le facce divertite dei bodyguards mentre si trattenevano dal ridermi in faccia. Scossi la testa ripetutamente, costringendomi a togliere quel pensiero dalla testa.

"Sono Lila Rossi, dovrei vedere Harry" annunciai ad uno dei due uomini. Lui mi guardò per qualche secondo, scettico, poi mi fece segno di aspettare. Entrò nel camerino e potei sentire la voce di Harry ordinare all'uomo di farmi passare, così quando arrivai fuori mi fece un piccolo sorriso, aprendomi la porta.

"Baby!" Harry esclamò quando varcai la soglia della porta. Allargai la mia bocca in un grande sorriso, prima di andarlo ad abbracciare. Era bello da togliere il fiato, il suo completo nero gli calzava a pennello.

"Quindi? Come sto?" Harry fece una giravolta permettendomi di guardarlo dalla testa ai piedi. Solo in quel momento notai le decorazioni che portava il pantalone all'altezza delle caviglie.

"Harry, sei bellissimo" sorrisi dolcemente quando feci un passo verso di lui. Appoggiai le mie mani sul suo petto, dove la sua camicia nera era leggermente aperta.

"Tu lo sei, oggi più del solito" soffiò sulla mia bocca. Scossi la testa divertita, la bocca di Harry intanto si faceva sempre più vicina alla mia.

"Harry, il rossetto" lo informai, riferendomi al rossetto rosso che avevo applicato proprio poco prima sulle mie labbra. Lui fece una smorfia, odiava baciarmi quando avevo il rossetto, così passò alla mia guancia, baciandola dolcemente.

"Sei emozionato?" Domandai, una domanda talmente ovvia che quasi mi diedi della stupida da sola. Harry annuì leggermente, prendendomi le mani.

"Sì, ma so che ci sei tu" mi guardò negli occhi, stavolta era più serio che mai. Lasciai che la mia mano accarezzasse la sua guancia liscia, per ogni performance Harry si assicurava di radersi e lo prendevo in giro ogni volta paragonandolo ad un bimbo.

"Scusate, foto!" Helene entrò di soppiatto nella stanza, tra le mani aveva la sua solita macchina fotografica. Harry aveva incontrato Helene ad una sfilata e, dopo aver visto i suoi scatti, le aveva chiesto di essere la fotografa ufficiale del tour. Lei era bionda, super gentile con tutti ed era solita fotografare anche la minima cosa, compresi noi.

"Ma no, io non c'entro nulla" scossi la testa contrariata, allontanandomi da Harry. Avrei voluto che Helene scattasse la fotografia solo al vero protagonista di quella serata.

"Non esiste, tu sei la ragione per cui io oggi sto facendo questa performance, quindi resti" Harry aggrappò la mia mano con forza, trascinandomi vicino a lui. Ancora nell'incertezza mi misi in posa, appoggiando una mano sul petto di Harry e l'altra circondando la sua schiena. Harry, dal canto suo, mi abbracciò da dietro, poggiando una mano sul mio fianco.

"Fatto! Sembrate due ragazzini pronti per il ballo di fine anno" scherzò la bionda mentre controllava la fotografia. Risi di gusto insieme ad Harry, poi controllai l'orario. Mancavano esattamente dieci minuti.

"È meglio che vada ora," sospirai quando Helene lasciò la stanza, staccandomi da Harry "buona fortuna, baby" sussurrai, accarezzandogli di nuovo la guancia. Harry in risposta afferrò la mia mano, portandola alle labbra e lasciando un dolce bacio sul dorso di essa.

"Ti guarderò" disse semplicemente, prima che io uscissi dalla stanza con il cuore che faceva mille salti.

"Gemma? Non sapevo ci fossi anche tu!" Esclamai sorridente quando arrivai al mio posto. Fans urlanti erano proprio nella sezione dietro di noi. La ragazza bruna si voltò, sgranando gli occhi quando si accorse di me.

"Lila, che piacere vederti di nuovo!" Mi salutò sorridente, aprendo le braccia per accogliermi dentro di esse. Cercai ancora una volta di stare in equilibrio sui tacchi, risultò molto difficile per me.
Ci abbracciammo per qualche secondo, mentre sentivo già i flash delle ragazze dietro di noi che scattavano delle foto. Probabilmente saremo finite entrambi su qualche pagina di updates di Harry.

"Gli ho fatto una sorpresa, non sa ancora nulla" spiegò Gemma, riferendosi chiaramente ad Harry. Avevano un rapporto inspiegabile, quasi come me e Melania. Harry era terribilmente geloso di Gemma, voleva proteggerla da qualsiasi cosa nonostante lui fosse il più piccolo tra i due. Questo mi portò a pensare di nuovo ad Harry come padre e quasi mi sentii male.

"Quand'è che partirai?" Domandò la sorella di Harry quando ci accomodammo. Sospirai affranta.

"Quindici Febbraio" mormorai, cercando di evitare il suo sguardo.

"Il giorno in cui Harry rilascerà l'album!" Esclamò sconvolta. Annuii malinconica.

"Sì, partirò la mattina verso ora di pranzo quindi riuscirò a stargli accanto solo poche ore" sospirai, un mese e tutto sarebbe finito. Gemma mise una mano sulla mia gamba, stringendola. Non disse nulla, probabilmente capì e basta. Così restammo in silenzio e in quell'esatto momento le luci si spensero.

Harry stava salendo sul palco.

A/N:
Sento che questa storia stia pian piano floppando, aiuto!!! In ogni caso l'ho completata, quindi nonostante il flop continuerò ad aggiornare fino all'ultimo capitolo :))
Un bacio.

soulmates // hs;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora