Capitolo 39

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A/N: vorrei dire che ci saranno due aggiornamenti, questo perché per tutto il capitolo ci saranno scene SPINTE, quindi se non volete leggere passate oltre. Baci.

LILA'S POV
Eravamo tornati a casa di Harry dopo quella mini gita, avevamo deciso di lasciare del tempo per noi prima di prepararci per tornare a casa di Anne dove ci aspettava una cena anche con la mia famiglia (che, ancora una volta, veniva ospitata da Melania). Anne aveva organizzato tutto quando mia madre l'aveva chiamata per le condoglianze, volevano salutarci in un modo speciale.

Harry chiuse la porta alle sue spalle, prima di gettare le chiavi sulla mensola posta all'entrata. Mi tolsi il cappotto, appoggiandolo sull'attaccapanni ed Harry mi seguì a ruota. Sentivo un sentimento di pura lussuria crescere in me lentamente, volevo Harry con tutta me stessa. Era stata dura non baciarlo per tutte quelle ore che eravamo stati fuori, e ora quella situazione iniziava a pesarmi. Non ebbi il tempo di pensare ad altro, perché Harry mi girò velocemente verso di lui prima di gettarsi con foga sulle mie labbra. Mi lasciai scappare un gemito quando le mani del ragazzo arrivarono sotto la mia gonna, stringendomi le natiche. Stavamo camminando all'indietro e me ne accorsi solo quando feci quasi per inciampare.

"Harry ma dove—" cercai di parlare per capire dove volesse andare effettivamente, nonostante ci stessimo già dirigendo in cucina. Harry continuò a baciarmi con foga e tutto questo era estremamente eccitante. Sentivo di non poter andare più avanti così, lo volevo in quell'esatto momento. Gli tirai leggermente i capelli quando passò al collo, spingendomi sempre di più ad indietreggiare.

"Non c'è tempo di andare sopra, ti voglio ora" parlò con voce estremamente profonda e quasi persi i sensi a quel suono. Baciai il lobo del suo orecchio, facendogli scappare un gemito.

"Aggrappati" ordinò quando mi alzò dalle natiche per appoggiarmi sul tavolo della cucina. Quasi non ci credevo, stavamo davvero per farlo sul tavolo della cucina? Con Harry tutto era possibile, anche questo.

Tornai di nuovo a baciargli le labbra, tirando leggermente il suo labbro inferiore. Con le mani ero impegnata a sfilargli il maglione, mentre lui già stava levando le sue scarpe aiutandosi solo con i piedi. Le mani arrivarono alla retro della mia gonna, tirando giù la zip.

"Per quanto io la ami, ora la togliamo" parlò nel mio orecchio e io chiusi gli occhi dal piacere, tutto questo solo per una frase. Harry era sempre dolce e premuroso ma sapeva essere anche estremamente eccitante ed era questo che mi portava alla pura pazzia. Non avevo mai sentito Harry parlare così, la nostra prima volta era stata estremamente dolce e lui era stato attento fino all'ultimo momento. Ora qualcosa era diverso, eravamo entrambi consapevoli di quello che stavamo facendo ed eravamo entrambi talmente eccitati da essere completamente accecati dalla lussuria. Questa volta era diverso, e ci piaceva terribilmente.

Abbassai la zip dei suoi pantaloni, facendoglieli sfilare nel minor tempo possibile e così anche la mia camicetta finì da qualche parte della cucina. Harry baciò ogni piccolo pezzo della mia pelle, anche quando tolse il reggiseno e accarezzò i miei seni. Le sue mani finirono sulle mie mutandine, prima di spostarle leggermente al lato e accarezzare il mio clitoride. Gettai la testa all'indietro al suo tocco così delicato ma allo stesso tempo così eccitante. Harry sospirò, prima di spingersi di nuovo verso le mie labbra e, nel momento in cui mi baciò, fece entrare un dito in me, portandomi ad ansimare sulla sua bocca. Poi un altro. Gemetti rumorosamente, quello era decisamente forte tanto dal portare Harry a mugugnare qualcosa. Aumentò i movimenti, ma qualcosa mi portò a bloccarlo. Volevo di più, volevo lui e non volevo decisamente venire così.

"Cristo Harry, voglio te" lo pregai a denti stretti e non dovetti ripeterlo una seconda volta perché Harry ruppe la bustina del profilattico con i denti e lo srotolò sulla sua lunghezza, prima di entrare in me velocemente. Urlai dal piacere, convinta che nessuno potesse sentirci.

"Cazzo" Harry ringhiò in un sussurro nel mio orecchio, iniziando ad aumentare i movimenti. Stava accadendo. Stavamo facendo l'amore sul tavolo della cucina di Harry e non poteva essere più bello di così, lui era tra le mie gambe mentre io gettavo la testa indietro dal piacere, seduta a gambe aperte sul tavolo. Marcai la schiena di Harry con le unghie, non sapendo dove altro aggrapparmi.

"Dio santo— Lila" Harry chiamò il mio nome ansimante, mentre entrava velocemente e profondamente in me. Ci stavamo perdendo l'uno nell'altro, ancora una volta. Eravamo quella linea sottile di cui avevamo parlato solo pochi giorni prima.

Lo baciai con foga di nuovo, e subito dopo il mio labbro venne torturato dai denti del ragazzo. Era tutto così veloce stavolta, ed Harry era perfetto in tutti i modi possibili. Aggrappò la mia schiena, facendosi forza su di essa per continuare a spingere in me. I nostri gemiti riecheggiavano nella casa, tutto questo a casa di Anne non sarebbe potuto succedere e ringraziai mentalmente Harry per aver avuto questa idea.

"Harry ti prego, più veloce" riuscii a parlare non si sa per qualche grazia divina, tra un gemito o l'altro. Il sudore di Harry era visibile sulla sua faccia, sui suoi meravigliosi tatuaggi e sulla sua schiena dove le mie unghie stavano lasciando dei segni.

"Santo cielo sì" Harry parlò con voce rotta, aumentando le spinte fino a portarmi all'esasperazione. Urlai dal piacere, senza preoccuparmi del resto. Ero al limite, sarei arrivata al culmine da un momento all'altro.

"Amore, ti prego" Harry parlò sulle mie labbra, mentre le nostre fronti erano attaccate. Lo baciai nel momento in cui venimmo quasi insieme, persi l'uno nell'altro. I nostri fiati erano corti, i nostri battiti andavano quasi all'unisono ed erano assolutamente accelerati. Ci staccammo con il fiatone, la fronte di Harry bagnò anche la mia. Lui mi guardò incerto, le sue labbra leggermente schiuse. Era ancora dentro di me, stava cercando di riprendersi prima di fare altro.

"È stato... troppo?" Domandò insicuro, prima di aggrottare la fronte. Sorrisi debolmente, accarezzandogli la guancia, era sempre Harry.

"È stato perfetto, baby" e lo baciai dolcemente. Sorrise sulle mie labbra, prima di allontanarsi definitivamente da me.

"Andiamo a fare un bagno allora, baby" mi imitò, e da lì capii che baby sarebbe diventato il nostro piccolo nomignolo.

soulmates // hs;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora