Capitolo 45

608 17 3
                                    

We fall apart as it gets dark
I'm in your arms in Central Park
There's nothing you could do or say
I can't escape the way, I love you
I don't want to, but I love you

"Signor Styles, buonasera" il cameriere all'entrata del grande ristorante ci salutò cordialmente "venga, le mostro il tavolo" parlò, dandoci le spalle e iniziando a camminare. Eravamo su un tetto di un hotel, a New York. Le luci illuminavano il perimetro della grande terrazza, tutto era magico. Le luci della città si riuscivano a distinguere da quell'altezza, la musica bassa deliziava il nostro udito. Non c'era molta gente, nonostante fosse San Valentino, probabilmente perché era un luogo talmente sofisticato da non essere alla portata di tutti.

Harry fece per prendermi la mano, ma la ritirai, guardandomi intorno.

"Lila, non mi interessa" Harry parlò sicuro "non sono più nella band, so quello che faccio e so che teniamo la nostra relazione privata... ma oggi lasciamoci tutto alle spalle" mormorò nel mio orecchio, ed io semplicemente annuii abbozzando un sorriso. Ero terribilmente spaventata, non tutte le fans l'avrebbero presa bene e probabilmente quei commenti sgradevoli mi avrebbero abbattuta. Guardai di nuovo Harry, che intanto ringraziava il cameriere e spostava la sedia per farmi accomodare. In quell'esatto momento capii che non avrei dovuto avere paura di niente e nessuno finché lui sarebbe stato al mio fianco.

"Non dovresti festeggiare l'uscita dell'album?" domandai quando anche lui fu seduto. Harry alzò lo sguardo, guardandomi. I suoi occhi brillavano a causa delle lucine che erano poste anche sopra il nostro capo e per la candela appoggiata sul tavolo.

"Sì, ma lo farò con te" mormorò prima di sorridermi leggermente. Avvicinai una mano verso di lui sul tavolo, che lui raggiunse subito. Ancora una volta, i nostri anelli si toccarono quando le nostre dita s'intrecciarono.

"Ho letto la lettera, Harry" dichiarai in un sussurro, guardandolo dritto negli occhi. Qualcosa nella sua espressione cambiò, diventando più agitato in un solo colpo.

"Io-- beh lo sai" il ragazzo iniziò a balbettare qualcosa di incomprensibile, così lo fermai.

"Ti amo anche io, baby" sussurrai, le parole quasi mi morirono in gola "so che non siamo abituati a questo, so che dovremmo imparare a dichiarare più spesso i nostri sentimenti, ma quella lettera che mi hai scritto mi ha fatto capire quanto tu sia davvero importante nella mia vita, e quanto la tua presenza mi renda una persona migliore. Hai ragione, per tutto questo tempo ho fatto finta di essere solo una semplice amica, reprimendo i miei sentimenti, ma ora ho le idee chiare. Me la voglio vivere, Harry, e lo voglio fare con te" parlai piano, con una lentezza disarmante. Mi presi tutto il tempo per trovare le parole adatte, avrei voluto davvero che Harry capisse quanto la sua persona mi influenzasse ogni volta, rendendomi migliore.

Harry si limitò a sorridermi dolcemente, prima di scuotere la testa.

"Vorrei tanto baciarti, Lila Rossi" mi guardò negli occhi con desiderio, e io sorrisi. Proprio quando feci per rispondere, però, venimmo interrotti dal cameriere.

"Siete pronti?"


14 Febbraio, 23:00

"Harry, non riesco a credere al fatto che tu abbia fatto aprire Central Park semplicemente per stare da soli" risi mentre camminavamo mano nella mano per i sentieri del grande parco di New York. Erano le undici di sera e si gelava, potevo sentire i miei denti quasi sbattere nella mia bocca, ma non mi interessava.

"L'ho fatto per stare da solo con te, l'ultima notte. Inoltre, vorrei ascoltare con te per l'ultima volta l'album, prima che diventi di tutto il mondo" ammise guardandosi i piedi. Mi aggrappai di più al suo braccio, stringendomi ad esso. Il fatto che Harry volesse condividere per l'ultima volta con me il suo album ad un'ora dall'uscita mi faceva andare fuori di testa, lui era così perfetto in ogni gesto, anche il più semplice.

Così ci sedemmo su una panchina, sopra di noi c'era un mare di stelle. Stranamente, in quella fredda notte di Febbraio, il cielo non era per niente nuvoloso. Harry abbracciò le mie spalle con un braccio, mentre io appoggiai la testa sulla sua. La riproduzione dell'album partì: c'eravamo noi, Central Park e il primo album di Harry da solista. Accarezzai la mano di Harry che era intorno alle mie spalle, mentre la sua si poggiò sulla mia gamba, stringendola leggermente.

Tutte le canzoni passarono, erano chiaramente una più bella dell'altra. Se mi avessero chiesto, però, le mie tre preferite avrei sicuramente detto Sign of the Times, Meet me in the Hallway e From the dining table. Sembravano così personali da farmi sentire male, e sapevo che nell'ultima c'era anche qualcosa di mio, nonostante Harry non me l'avesse mai detto.

"Baby, sono le 23:55" affermai una volta visto l'orario sul mio cellulare. Il mio blocca schermo era una foto mia e di Harry, quella scattata in Jamaica. Harry prese un respiro profondo, ad occhi chiusi, poi li riaprì per guardarmi.

"Mi piace quando mi chiami così" mormorò prima di fare un piccolo sorriso. Corrugai la fronte, guardandolo.

"Così come?"

"Baby," dichiarò con nonchalance "ti prego, non chiamare mai nessuno nello stesso modo in cui chiami me, non chiamare mai nessuno baby" mi pregò, e non seppi se stesse scherzando oppure no. Comunque sia, sbuffai una risata prima di annuire confusa.

"Lila, ho ancora voglia di baciarti" Harry parlò sottovoce, riportandomi alla mente la scena al ristorante. Lo guardai attentamente e profondamente negli occhi, la voglia di far scontrare le nostre labbra era talmente tanta da torturarmi la mente e l'anima.

"Puoi farlo, Harry, puoi farlo sempre" mormorai, persa totalmente nel suo sguardo magnetico. Così lo fece, Harry prese le mie guance tra le sue mani e attaccò le nostre labbra. Iniziarono a muoversi in sincronia, l'una vogliosa dell'altra. Se mi avessero chiesto una parola per descrivere Harry avrei detto sicuramente: sorpresa, perché con lui ogni giorno era diverso. Non sapevi mai cosa aspettarti, ti svegliavi al suo fianco e non sapevi quale sarebbe stata l'emozione portante di quella giornata, dove Harry ti avrebbe portata, cosa avrebbe detto su di te. Harry era questo, era quella persona da cui ti potevi aspettare qualsiasi cosa, ed io sicuramente non avevo messo in conto di innamorarmi perdutamente di lui.

Quando ci staccammo Harry mi guardò insistentemente, prima di aprire bocca per parlare.

"Ti ricordi quando mi hai detto che avresti voluto visitare i luoghi di quel film..uhm- Chiamami col tuo nome?" domandò balbettando, prendendo il cellulare dalla tasca. Aggrottai la fronte, quello era sicuramente uno dei miei sogni. Annuii insicura, comunque, mentre Harry sembrò cercare qualcosa nella sua galleria delle foto.

"Ho controllato le date del tour di Taylor, avrete una settimana e due giorni di spacco tra tre settimane, io farò in modo di prendermi una pausa di una settimana dopo la tappa di Parigi e... ecco qua" Harry parlò velocemente prima di puntarmi lo schermo del cellulare a due centimetri dalla faccia. Lo allontanai leggermente per vederci meglio, la luce dello schermo mi stava accecando. Lessi tutto ciò che c'era scritto, erano dei biglietti aereo per l'Italia tra tre settimane. Guardai Harry mordersi il labbro nervosamente, aveva davvero comprato dei biglietti per visitare Crema?

"Harry ma-"

"Ho comprato una casa in Italia l'anno scorso, potremo stare lì e poi spostarci un giorno per visitare quella città che piace a te, poi potremo visitare Roma o--" iniziò decisamente a parlare troppo, così decisi di far combaciare di nuovo le nostre labbra, afferrandolo dalla nuca e portandolo a me. Lo baciai con passione, chiudendo gli occhi e godendomi le sue soffici labbra sulle mie.

"Ti amo Harry, sai sempre come rendermi la persona più felice del mondo" mormorai sulle sue labbra, guardando i suoi occhi ancora chiusi.

"Dimmelo di nuovo" soffiò ad occhi chiusi, beandosi del mio tocco sulla sua guancia. Sorrisi imbarazzata, non poteva esserci persona più dolce di lui. Così lo ripetei di nuovo, e ancora una volta, prima che lui facesse toccare di nuovo le nostre labbra.

Era mezzanotte, Harry Styles aveva pubblicato il suo primo album. Una nuova era stava iniziando, per lui, per le sue fans, per la sua carriera, ma soprattutto per noi.

soulmates // hs;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora