≣ 𝐏𝐑𝐎𝐋𝐎𝐆𝐎: 𝐫𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐟𝐮𝐨𝐜𝐨

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Oh, giusto in tempo.

Diedi uno sguardo all'orario del telefono alzando allo stesso tempo il volume della musica, chiusi gli occhi stringendomi nella felpa e aspettai l'arrivo dell'autobus; Jimin non si era ancora fatto vedere, probabilmente era in ritardo come il solito ed al solo pensiero mi venne da ridacchiare dovendomi però zittirmi nell'istante in cui qualcuno mi toccò la spalla.

Aprii gli occhi e squadrai il ragazzo accanto a me, capelli rosso fuoco, diversi centimetri più alto di me, ricoperto di tatuaggi con alcuni piercing sulle labbra e un fastidioso odore di erba. Lui mi guardò a sua volta tenendo tra le labbra quella che dovrebbe essere una sigaretta, o almeno credo. «Hey ragazzino, hai da accendere?» chiese ma a causa della musica non riuscii a sentirlo e così mi tolsi una cuffietta. «Hai da accendere?» ripetè con un tono di voce basso e profondo.

Mi presi altri secondi per guardarlo e associare il suo volto alla voce e poi lentamente scossi la testa. «N-no.. Non fumo..»

Lui ruotò gli occhi prima di sbuffare. «Potevo immaginarmelo da un ragazzino come te» fece annoiato prima di guardarsi attorno e ─ dopo aver adocchiato un altro ragazzo a cui poter chiedere ─ allontanarsi tranquillo.

Passò qualche altro secondo prima che l'autobus arrivò in contemporanea di Jimin che ─ come il solito ─ non faceva altro che tardare. «Può aspettare quel ragazzo? È mio amico» chiesi gentilmente all'autista che annuì attendendo che anche il biondino fosse a bordo prima di chiudere le porte.

Feci per prenderlo in giro ma si limitò a spingermi verso la fine del pullman per occupare i nostri soliti posti. «No comment Guk, oggi non è giornata..» si appoggiò al finestrino e chiuse gli occhi segnati da profonde occhiaie.

«Ehi, hai dormito stanotte? Non sembri molto in forma-» chiesi afferrando nel frattempo la mia bottiglietta d'acqua per poi porgergliela; lui allungò la mano per prenderla e non feci a meno di rendermi conto di quanto questa tremasse. «Jimin, stai bene?» chiesi di nuovo e lui annuì bevendo qualche sorso d'acqua prima di riabbandonarsi al finestrino. Non feci altre domande, lo lasciai riposare per i restanti venti minuti di viaggio per raggiungere la scuola.

Non era la prima volta che lo vedevo in quelle condizioni e beh, sarebbe stato meno strano se fosse così il lunedì mattina, ma non di mercoledì.. Nessuno esce a bere o fa tardi nel bel mezzo della settimana, c'è il sabato per quello no?

«Guk» si tirò su dal finestrino non appena l'autobus accostò ad una delle ultime fermate. «Come fai a conoscere V?» lo guardai leggermente confuso e lui iniziò a gesticolare agitato. «Il ragazzo di prima, quello rosso con cui parlavi, com'è che lo conosci?»

«Non lo conosco» risposi semplicemente; lui si sorprese un attimo e poi distolse lo sguardo. «Tu si?» chiesi a mia volta, osservandolo scuotere velocemente la testa in negazione per poi restarsene in silenzio.

Okay.

[...]

«Sedetevi ragazzi» ordinò la professoressa prima di iniziare con l'appello. «Bene, chi sono i quattro che devo interrogare oggi? Avete fatto le programmate giusto?» chiese lei e tranquillo mi voltai verso Jimin, uno dei volontari, trovandolo però letteralmente pietrificato.

«Jimin ti prego dimmi che hai studiato» gli feci in supplica ma lui si voltò verso di me portandosi le mani davanti alla bocca. «Jimin te l'avevo anche scritto-» sbuffai distogliendo lo sguardo e portandomi le mani alle tempie massaggiandole.

«Ti prego Guk, vai al mio posto..! Se esco quella mi da uno, ti prego, non posso permettermelo ora-» implorò stringendomi per la manica della felpa. «Ti prego..! Mi sono dimenticato ma giuro che non accadrà più, te lo prometto!» e così ─ all'ennesima supplica ─ mi rassegnai all'idea.

«Il quarto?» chiese di nuovo l'insegnante e sotto lo sguardo riconoscente di Jimin mi alzai in piedi. «Oh, Jungkook, bene, vieni qui» sorrise lei facendomi segno di avvicinarmi. Abbozzai a mia volta un sorriso e raggiunsi gli altri tre ragazzi salvando per l'ennesima volta quel biondino del mio migliore amico.

[...]

«Sei fortunato che ieri ho studiato altrimenti ti saresti portato a casa un bell'uno» puntualizzai prima di aprire la lattina di thè ─ offerta come ringraziamento ─ e prendere posto sull'autobus. «Dimmi se non sono un amico super fantastico!» esclamai ridacchiando e contagiando a sua volta anche lui. Rise, sì, ma poi tornò improvvisamente serio.

«Guk, sei un amico davvero fantastico e so di non meritarti-» iniziò a dire abbassando lo sguardo. «E se non vorrai farlo lo capisco, ma ho un favore da chiederti»

«Dimmi, vedrò cosa posso fare» gli poggiai una mano sulla spalla incitandolo a continuare.

«Mi puoi prestare dei soldi?»

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Specifico per linee guida che i personaggi sono all'ultimo anno, quindi ufficialmente maggiorenni.
+18.

Per chi ha già letto la storia:

- per favore attenzione a non fare spoiler, ve lo chiedo davvero con il cuore, non rovinate la sorpresa a chi la sta leggendo per la prima volta -

Spero la seguirete e le darete
tanto amore come le altre, vi
giuro che ne vado davvero
orgogliosa quindi vi prego di
darle una possibilità, non ve
ne pentirete.

L'unico consiglio che mi sento di darvi è quello di immedesimarvi nei personaggi e non crocifiggerli alla prima cazzata che fanno. La storia porta tematiche piuttosto particolari quindi è ovvio non possa andare sempre tutto rose e fiori.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora