Capitolo 18

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Kuroo's POV
"Ehi Kenma, sei pronta?" la chiamo entrando nella sua camera.

"Perché hai sta abitudine di non bussare??!! E se mi stavo cambiando??" mi chiese urlando.

"Scusami... Comunque ci sei??"

"No. Sto finendo lo zaino."

"Ah, visto che ci sono, fammi controllare lo zaino." le dico avvicinandomi a lei.

"No!! Non ci pensare neanche!!" rispose tenendosi lo zaino contro il petto.

"Dai, non iniziare a fare così. Lo faccio per il tuo bene Kenma."

"E perché non mi lasci fare la valigia da sola?"

"Perché so già come va a finire e voglio evitare che resti sveglia tutta la notte per colpa delle console. Già ai preliminari te li ho fatti portare, quindi per questo training camp non li porterai." mi avvicino ancora di più fin quando non le prendo lo zaino dalle braccia e lo alzo dove lei non riesce ad arrivare.

"No Kuro, lascialo!!" disse mettendosi sulle punte dei piedi per cercare di riprendersi lo zaino.

"Fammi solo togliere le console."

'Quant'è tenera quando fa così...' pensai.

"No!" disse risvegliandomi dal mio pensiero.

"Perché non mi ascolti per una volta??"

"Perché poi me ne pentirò."

"Non essere così tragica..."

"E va bene prendili pure..." disse rassegnandosi e facendo l'offesa. Una volta che glieli tolgo tutti, li poso sulla scrivania.

"Ecco fatto piccola." dico sorridente porgendole lo zaino.

"Io non riderei così tanto..." disse continuando a fare l'offesa e prendendo lo zaino.

"Dai, ora raggiungiamo gli altri che se no si arrabbiano."

"Okay..."

Una volta arrivati davanti alla scuola, raggiungiamo la squadra e li salutiamo. Iniziamo il tragitto per andare alla Shinzen. Come al solito, Kenma si appoggia sulla mia spalla e si addormenta.

Appena arriviamo, posiamo i borsoni e andiamo a salutare le altre squadre. Quando vediamo che arriva la Karasuno, la andiamo ad accogliere.

Mentre alcuni di noi andavamo a salutare la squadra, vidi che il piccoletto va a salutare Kenma. Devo tenerlo d'occhio quel piccoletto... Non voglio che nasca qualcosa tra di loro... Già avevo visto che due settimane fa, per quanto non lo voleva ammettere, dall'essere costretta a parlare con lui era passata a diventarne amica. Quel piccolo maledetto... Se cerca di rubarmi la ragazza è morto. Nessuno mi può portare via la mia piccola gattina.

"Ehi Kuroo, ci sei?" mi risvegliò una voce. Appena mi giro, vedo Yaku che mi sventola la mano davanti alla mia faccia.

"Eh? Scusami Yaku, cosa dicevi?"

"Perché ti sei imbambolato a guardare Kenma e il piccoletto?"

"Niente. Avevo visto che il piccoletto si era avvicinato a Kenma e poi mi sono venute in mente altre cose."

"Ehi Yaku-san, guarda che Shōyō non è tanto più basso di te." s'intromette Lev, ma riceve un calcio da Yaku, mentre io mi metto a ridere.

"Quante volte ti abbiamo detto di non parlare della sua altezza, Lev?" chiese Yamamoto.

Poi iniziamo a fare il riscaldamento e le partitelle di allenamento con le altre squadre. Quando, verso la sera, finiamo tutte le partitelle, inizio ad andare verso la terza palestra per allenarmi insieme a Bokuto e Akaashi, oltre che insegnare a Lev. Peccato che Lev non resistette molto nelle ricezioni... Ma fortunatamente vediamo passare il biondino della Karasuno. Io e Bokuto ci avviciniamo per chiamarlo.

My stupid boyfriendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora