Capitolo 26

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Kuroo's POV
Stavo facendo l'ultimo allenamento con la squadra. Anche se durante gli esercizi s'impegnavano tutti, invece durante le pause erano tristi perché si ricordavano che era il nostro ultimo allenamento. A fine allenamento ci salutammo tutti e, anche se continuavano a piangere, cercavamo di rassicurarli avvisando loro che sicuramente saremmo ritornati a salutarli.

Durante il tragitto a casa, Kenma, era molto triste e immagino a cosa stesse pensando.

"Kenma tranquilla. Ti verrò a trovare ogni volta che finirò le sessioni d'esame."

"Come faccio a tranquillizzarmi??? Tra qualche giorno te ne andrai e io rimarrò da sola... Non mi accompagnerai più a scuola... Non mi aiuterà più nessuno con le mie compagne di classe... Quando sarò a casa, non ci sarai più a tenermi compagnia... Sarò da sola... Non so nemmeno quanto tempo passerà tra college e quando sarai qui..." rispose ormai piangendo.

"Kenma, non saremo molto distanti, ma ti prometto che farò il possibile per studiare e passare al primo colpo tutti gli esami così arriverò il prima possibile da te, okay? E poi se ci sarà un problema a scuola, ci sarà la squadra di pallavolo, lo sai, ormai sono tuoi amici e ti aiuteranno sicuramente, ne sono sicuro. Se invece sarai triste a casa, mi potrai chiamare tutte le volte che vuoi. Io ci sarò sempre, beh, a parte se sarò a lezione." dico con un dolce sorriso, asciugandole le lacrime, cercando di rassicurarla, anche se sussurro l'ultima frase.

"T-Tu credi che... Può essere la soluzione...?" chiese malinconica con ancora qualche lacrima che rigava il suo viso.

"Lo so, non sarà la migliore, ma sappiamo entrambi che è un momento difficile e sto cercando di trovare una soluzione perché non voglio vederti così depressa."

"Ma... Sicuramente il club di pallavolo non è la soluzione. Io ho bisogno di te,  Kuro. Non di loro, ma di te..." disse spingendomi e ritornando a piangere.

"Senti Kenma, loro non saranno me e non ti andrà bene la loro compagnia come la mia, ma tu stessa hai detto che starai molto tempo da sola e non saprai cosa fare con quelle strozette, quindi fatti un po' aiutare dalla squadra, ti prego... E poi con quelle ragazze fatti valere Kenma. È vero che molte volte non ti piace interagire con gli altri e hai paura di cosa potesse succedere, ma tu hai anche un forte carattere, quindi sono sicuro che c'è la farai a sbarazzartene prima o poi..." dico cercando di rassicurarla anche se avevo un velo di tristezza in faccia. Lei rimase lì, ferma. Le tremavano le labbra e le lacrime continuavano a scendere frenetiche. Non disse nulla. Anzi se ne va direttamente a casa sua. Rimango spiazzato da quella sua reazione.

Appena m'incammino anch'io, decido di non andare subito a casa, ma di andare direttamente da lei. Non voglio continuare a litigare proprio prima di andarmene al college. Cioè non che voglia litigare con lei normalmente.

Busso alla sua porta e, come sempre, apre la madre di Kenma.

"Ciao Testurō. Devi parlare con Kenma, giusto?"

"Buongiorno signora Kozume e sì, devo parlare con Kenma."

"Entra allora. L'ho vista salire triste in camera."

"Lo so. Riguarda la mia partenza per il college."

"Spero solo che non peggiorate."

"Anch'io..." rispondo prima di andare verso camera sua. Appena sono davanti camera sua busso.

"Lasciami stare." sento dall'altra parte della stanza.

"Dai Kenma, dobbiamo parlare. Non voglio che litighiamo."

"Abbiamo già parlato."

"Ti prego Kenma, parliamo... Non voglio che finisce male tra noi prima che io parta..." dissi sofferente appoggiandomi con la fronte e una mano sulla sua porta. Poco dopo sento dei passi per poi sentire il blocco e vedo poi Kenma davanti a me con gli occhi rossi. Senza pensarci due volte, l'abbraccio forte tra le mie braccia. Sento che Kenma appoggia le mani sul mio petto e ricomincia a piangere.

My stupid boyfriendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora